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Anno 2009
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Colpo magico per la politica vibonese
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La riflessione
Colpo magico per la politica vibonese
“Per il sole splendente, per il fiore di corallo, stupido topo diventa giallo”. I genitori del terzo millennio, vittime sacrificali della dittatura hanrypottiana, conoscono bene la formula e i suoi prodigiosi effetti. Per questa ragione, molti di loro hanno deciso di deporre le residue speranze progressiste o conservatrici, a seconda dell’orientamento, nella bacchetta magica del maghetto britannico. Per ora, la realtà politica vibonese del mondo fantastico creato da Kathleen Rowling ha mutuato soltanto: malefici, apprendisti stregoni, maledizioni e astruse alchimie. Harry Potter può e deve diventare la nuova stella polare della locale dirigenza istituzionale. Partirebbe così una meravigliosa girandola allucinogena. Il titolo di una nuova saga politico-localistica dovrebbe prendere le mosse dalle singole narrazioni. “Harry Potter e la pietra filosofale” potrebbe ispirare gli addetti ai lavori verso una nuova sceneggiatura: “Come sopravvivere a se stessi, da qui all’eternità”. Sull’altro episodio, “Harry Potter e la camera dei segreti”, gli attenti amministratori locali, coadiuvati dai piagnistei delle immancabili prefiche, hanno già denunciato un’endemica “carenza strutturale. Il Vibonese -hanno aggiunto- è abbandonato a se stesso”. Pare che per la progettazione della mirabolante stanza, Renzo Piano sia già stato scomodato, perché da queste parti, il senso estetico trionfa sempre. “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” è il posto in cui si rischia di perdere l’anima, ammesso che i suoi legittimi titolari non l’abbiano già ceduta ai “dissennatori” in cambio di “visibilità” e cioè di un posto alla luce del sole. “Harry Potter e il calice di fuoco” ovvero, lo strumento con cui si brinda per sancire sacrosante alleanze di corrente che annientino gli altri “compagni” d’avventura. “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, in pratica, la risposta più credibile all’apocalittica previsione relativa al “Rischio di guerra civile” che incomberebbe sulla Calabria. Occhio, comunque, anche ai personaggi che agitano il mondo della fantasia potteriana. Da tenere a debita distanza lo zio Vernon dalle idee goffe e retrò. Chi ricorda? E la signorina Hermione Granger, alias: “So tutto io”? Il suo ingresso scalzerebbe le sacerdotesse dell’immobilismo sociale e culturale. Il giovane Ron Weasley, a tratti goloso e insicuro, assomiglia… Fortuna che a Vibo Valentia non ha sede il castello di Hogwarts. Sarebbe stato classificato come un diruto palazzaccio per giunta abitato da spiriti maligni; la sua sorte sarebbe stata uguale a quella del vecchio teatro vibonese. Il professore Silente, sommo dispensatore di saggezza, c’è già. Una specie di oracolo vivente, non sempre ascoltato, che dall’alto dei suoi centocinquanta anni sa sempre cosa dire e cosa suggerire. Lord Voldemort, cattivo di turno, assume sembianze diverse, a seconda dei punti di vista. L’ippogrifo Fierobecco non farebbe parte della tradizione locale, ma una punta di esoticità non guasterebbe. Uno dei maggiori problemi sarebbe accettare chi ha idee diverse, bandendo le sterili dichiarazioni d’intenti e trasferendo la “tolleranza” sul piano pratico; cosicché, sarebbe davvero difficile individuare il Remus Lupin di turno. Per il ruolo di Hagrid, invece, sarebbe molto più facile. Basterebbe trovare chi assolva al compito dello scudiero del capo; impresa, francamente, non proibitiva. A scanso di equivoci: ogni riferimento a persone o cose realmente accadute è puramente casuale!
Corrado L’Andolina
Pubblicato il 17 marzo 2009, p. 32, su Calabria Ora.
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