TRASCORSI DUE ANNI DALLA MORTE DI MARIOLINA PALERMO. IL RICORDO DI UN’AMICA CHE SAPEVA DONARE LA SUA UMANITÀ
Correva l’anno 1981. Il festival di Sanremo aveva registrato il trionfo di Alice con la bellissima canzone “Per Elisa”. Ma il motivetto che canticchiavano i bambini era quello della canzone di Gianni Bella: “Questo amore non si tocca”. Benché ignari circa il significato del testo, i bambini erano attratti dal refrain, ritmato e facile da memorizzare. Fra questi bambini c’era anche Mariolina Palermo. Il mangianastri sulla spiaggia semideserta di Zambrone riproduceva il suono di quella canzone. Una volta spento, il rumore del mare e il profumo della salsedine avvolgevano Mariolina e le sue amiche in un’atmosfera di gioiosa serenità. Le corse sulla spiaggia a piedi nudi, i sorrisi divertiti delle sue compagne di giochi, l’intensità di ogni momento della giornata caratterizzarono la pasquetta di quell’anno. Il tutto sotto lo sguardo apparentemente distratto, ma costantemente vigile degli zii e degli altri amici di famiglia. Il periodo dell’infanzia coincide quasi sempre con la felicità. Ma la peculiarità di Mariolina Palermo è stata proprio la capacità di ritagliarsi spazi significativi di felicità in ogni stagione della sua vita. Lo ha fatto da adolescente, alle prese con la curiosità per gli studi liceali. A seguire, da giovane studentessa in Giurisprudenza capace di allargare gli orizzonti della ricerca oltre i limiti dell’ordinarietà. Poi negli anni del praticantato, fase di speranza e di costruzione di un futuro che immaginava radioso. La letizia segnò anche il superamento del concorso notarile e l’avviamento della professione così tanto desiderata. Un lavoro delicatissimo che seppe svolgere con acuta intelligenza ed encomiabile professionalità. E ancora, uno spazio infinito per gli affetti più cari, quello per il marito, i figli e per la sua famiglia d’origine. Da amica sapeva donare con generosità la sua dolce umanità. Da professionista non lesinava disponibilità e cortesia, puntualità e comprensione. Faro della sua attività la legge. La norma intesa non solo come unità di misura dell’ordinamento giuridico, ma anche principio regolare di ogni civile convivenza. Il tempo si nutre di una continua tensione tra la forza struggente dei ricordi e quella dirompente dell’oblio. Nel caso di Mariolina Palermo, risulta impossibile anche consegnare all’oblio i gesti più semplici della quotidianità. Il ricordo, a distanza di due anni dalla sua scomparsa, s’impone in tutto il suo vigore e con la sua amabile tenerezza. John Donne ha scritto: «Nessun uomo è un’isola». Il poeta e teologo inglese ha voluto così porre l’attenzione su un aspetto particolarmente significativo. Ogni persona è un asse relazionale di affetti e professionalità. Gli affetti che Mariolina Palermo ha saputo creare intorno a sé sono solidi come una roccia di granito. La professionalità, il tratto distintivo di una donna che ha contemperato creatività e rigore. L’acume e la perspicacia di una persona sensibile e di un’eccellente professionista, sempre arricchiti dalla sua cultura classica e dalla conoscenza concreta della socialità. Un amico non può dire addio a una persona cara. Si può soltanto registrare la profondità del pensiero di John Donne: neanche la cessazione della vita terrena crea isole. Fra persone che si sono volute bene esiste sempre un ponte di nobili sentimenti e alti pensieri.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 6 giugno 2014, p. 25