PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
(Art. 71 e 73, comma 2° del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267)
AI CITTADINI DEL COMUNE DI
ZAMBRONE (VV)
La lista dei candidati al Consiglio comunale (Francesco Carrozzo, Vincenzina Rosa Carrozzo, Carlo Ferraro, Antonella Giamborino, Antonella Grillo, Marina Nicoletta Grillo, Nicola Grillo, Francesco Mazzitelli, Domenico Muggeri, Domenico Pepé) e la collegata candidatura alla carica di sindaco (Corrado Antonio L’Andolina), contraddistinta dal simbolo: «Cerchio azzurro, arancione e verde, con bordo arancione, contenente la scritta “Identità e futuro per Zambrone”, con immagine del mare, delle onde e un grappolo di zibibbo», qui di seguito espongono il proprio programma amministrativo per il quinquennio di carica degli organi del Comune.
GENESI
Un’ipotesi di attività amministrativa, se parte da un elenco di buone intenzioni, smette di essere un programma e diventa un rito recitato tanto per ottemperare ad un obbligo normativo. Noi riteniamo che un programma debba avere ampio respiro, realismo e fantasia, lungimiranza e prospettiva. Deve cogliere il meglio ed il peggio dello stato attuale, interpretarne valori e disvalori, arricchire i primi di nuovi contenuti ed emendare i secondi individuandone le cause per eliminarne gli effetti negativi. Un programma è il frutto della conoscenza dell’ambiente, della storia e dei costumi di una comunità e deve servire per elevarne la qualità della vita, stimolarne la sensibilità e l’umanità, lo spirito costruttivo e le migliori tendenze. Un programma deve, quindi, offrire nuovi orientamenti e nuove opportunità. Deve tenere conto del contesto urbano del comprensorio. Non deve perdere mai di vista i programmi e l’attività degli enti sovra-ordinati, a cominciare dalla Regione né quelli delle istituzioni statali.
PIANO DI ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DELLA COMUNITÀ
Zambrone è costituita da una comunità sufficientemente omogenea. Sebbene si registri una certa prevalenza di persone anziane (ultrasessantacinquenni) è presente un forte nucleo di forze giovanili che costituisce un capitale umano dalle potenzialità notevoli che domanda di essere sostenuto e stimolato. I giovani sono al primo posto nel nostro tentativo di dare risposte al bisogno di lavoro nella convinzione che l’investimento, sia pure secondo le possibilità esercitabili in un ambito oggettivamente limitato, svilupperà effetti positivi sull’intera società. Più dei grandi progetti di sviluppo, di forma e tipo assistenziale, peraltro ormai dismessi a causa della grave crisi finanziaria che ha colpito gran parte dell’Europa, è l’investimento in programmi di istruzione e formazione che potrà favorire il superamento delle disparità economiche e sociali e aprire prospettive di occupazione. Il Comune possiede già un Centro sociale costruito negli anni ‘80 del secolo scorso rimasto finora sostanzialmente inutilizzato. Esso avrebbe già dovuto costituire lo strumento sul quale puntare per iniziative di formazione-lavoro. La nostra opinione coincide con quella condivisa dagli studiosi ed esperti di diverso orientamento ideologico e critico (da Tullio De Mauro a Giuseppe Bertagna); la caduta della qualità educativa e culturale é la causa principale del declino economico del paese. In presenza di un territorio come il nostro, che recenti ricerche condotte a livello scientifico nell’area marina e casuali scoperte nel territorio di San Giovanni hanno evidenziato come ricchissimo di reperti, manufatti e pregi artistici, viene spontanea l’idea di programmare un concorso nazionale o una borsa di studio per:
a) avviare una ricerca antropologico-archeologica sull’intero territorio comunale;
b) ricostruire la storia della comunità;
Istruzione e formazione implicano il concetto di conoscenza e di coscienza. Istruirsi significa entrare in possesso di strumenti del sapere. Formarsi significa dare forma a qualcosa secondo un disegno o un orientamento e, quindi, avere chiari nella mente un compito da svolgere, gli strumenti per superare le difficoltà e gli obiettivi da conseguire. Per valorizzare il nostro territorio, in realtà, abbiamo bisogno di giovani che ne conoscano storia e potenzialità, pregi e qualità. Mantenere salda nella nostra comunità e rinvigorire nel tempo la coscienza che affonda le radici nel nostro passato come migliore strumento per conquistare un futuro collettivo.
DAL MARE ALLA COLLINA, DALLA CAMPAGNA E DAL BOSCO ALLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE
Preservare e valorizzare le bellezze naturali, curare e migliorare l’arredo urbano, ristrutturare e/o inventare nuovi strumenti di attrazione. Ideando e realizzando, ad esempio:
a) Una tutela ambientale della Marinella e dell’intera area di Capo Cozzo, tenendo presente che essa presenta possibilità di ulteriori rinvenimenti dell’antico passato zambronese;
b) Il rinnovo del lungomare che, così come si presenta, è un semplice tratto di strada intasato d’estate e deserto d’inverno, svilito delle sue potenzialità;
c) La revisione delle tre strade comunali che consideriamo fondamentali per lo sviluppo dell’economia agricola, turistica e per il commercio: la San Giovanni-Zambrone, la Zambrone-Zambrone scalo e la Zambrone-Daffinà-Daffinacello. Esse hanno alto valore panoramico e tracciano fisicamente le direttrici su cui operare lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. Siamo consapevoli che per le strutture in questione è indispensabile il concorso di enti sovra-comunali e che consistenti finanziamenti possono essere assegnati soltanto inserendo l’ente in un circuito che lo colleghi con i flussi di finanziamento statali ed europei;
d) Un “Parco naturale della macchia mediterranea” nell’area centrale del territorio comunale che funga da collante tra i centri abitati dove già esiste il complesso polisportivo, anch’esso praticamente inutilizzato ed abbandonato proprio per la mancanza, in passato, di un programma di sviluppo complessivo e coordinato del territorio che ha sminuito gli interventi, pur pregevoli ed economicamente consistenti, effettuati. L’ipotesi di un parco naturale che valorizzi la macchia mediterranea, sia sotto il profilo faunistico, che botanico, dovrebbe operare anche in raccordo con le scuole locali.
e) Una “Calabria in miniatura”, integrata col Parco, che riproduca, secondo una scala coerente con il progetto, i principali riferimenti storici ed architettonici calabresi.
f) Zambrone. Un piccolo teatro, adeguato, proporzionato, funzionale alle esigenze del posto, ma non necessariamente a carattere localistico, che funzioni da volano per la diffusione e lo sviluppo della cultura nei suoi vari segmenti: musicali, artistici, letterari, per mostre, meeting, congressi, convegni e cineforum. Non sfugge l’evidenza che in tutta l’area manchi un teatro o un qualsiasi luogo idoneo per le rappresentazioni o per mostre e convegni di rilievo regionale e nazionale. Persino a Vibo Valentia, capoluogo di Provincia, manca un vero teatro e vi funziona soltanto una sala cinematografica e l’auditorium dell’ex convento sito alla via Fiorentini.
g) Zambrone. Riqualificazione e potenziamento del Parco “Otto Marzo” migliorandone l’arredo, l’impiantistica sportiva e studiando un più idoneo collegamento con la Piazza San Carlo.
h) San Giovanni. Riqualificazione del campo di calcio con una più razionale utilizzazione dell’area mediante la creazione di strutture idonee e conformi alle aspirazioni degli sportivi e dei ragazzi in particolare.
i) San Giovanni. Riqualificazione della Villa comunale; recupero degli spazi pubblici (Piazza “Caduti di Nassiriya”); ammodernamento dell’arredo urbano; creazione di un percorso pedonale e naturalistico che dalla Piazza “Caduti di Nassiriya” giunga fino alla sorgente “Vajii”.
l) Daffinà richiede un piano di recupero dell’area su cui insiste il paese vecchio. Centro vitivinicolo e olivicolo di prestigio, il luogo si presta ottimamente, per la qualità dei prodotti, iniziative che ne sostengano il mercato e l’incremento turistico. La priorità è il potenziamento della rete viaria. Per far rivivere il centro storico si potrebbe creare un museo della civiltà comunale, seguendone la trasformazione: da terra leggendaria per l’immigrazione dall’oriente greco-miceneo a comunità agro-pastorale fino alla fase cotoniera, all’agricoltura estensiva ed, infine, all’arrivo del turismo.
m) Daffinacello ha una popolazione giovanile numerosa, attiva ed intraprendente, ma il paese è privo di qualsiasi struttura pubblica che dia possibilità di aggregazione sociale per il tempo libero, lo sport, l’arricchimento culturale. La scuola, antica presenza dello Stato, è stata da anni soppressa ed i bambini in età scolare si son trovati dirottati verso Daffinà. Unica funzione aggregante è svolta meritoriamente dalla parrocchia. Sembrerebbe che Stato ed istituzioni locali, da molti anni a questa parte, si siano dimenticati della comunità daffinacellese. Una delle ipotesi potrebbe essere costituita dalla creazione di un centro di aggregazione sociale dotato di adeguata strumentazione sportiva, culturale e formativa secondo le esigenze dell’ambiente.
n) Madama: la sua vicinanza all’area marina e l’agevole possibilità di raggiungere tale centro abitato suggeriscono di migliorarne l’assetto urbanistico, garantire una maggiore attrazione turistica, arricchire l’arredo urbano, realizzare un attrezzato parco giochi per l’infanzia.
o) Per tutti i centri abitati (capoluogo e frazioni) e le località: cura costante delle strade, marciapiedi, giardini, piazze.
IL TERRITORIO - TURISMO E CRESCITA
Tutelare e potenziare il territorio impegnando l’amministrazione in una politica di salvaguardia del paesaggio per difenderne la bellezza, il potere di attrazione, la ricchezza naturale disponendo degli strumenti normativi sempre aggiornati e vincolando l’Ente al loro rispetto. Il territorio è il bene comune per antonomasia. Recuperarne le potenzialità, armonizzandole con le future prospettive, diventa l’imperativo categorico di un’amministrazione che sulla valorizzazione del territorio e su uno sviluppo ecocompatibile punta molto per qualificare il proprio operato. Vogliamo che Zambrone diventi meta di un turismo serio e di classe che si inserisca nel contesto di iniziative culturali, sociali ed economiche che portino scambi umani, nuove opportunità e maggiore benessere per tutti, soprattutto per quanti non possiedono nulla e vivono del proprio lavoro. L’amministrazione dovrà promuovere le risorse naturalistiche indigene sul web. Si è, comunque, consapevoli che un turismo serio e di classe non è compatibile con la mancanza o il malfunzionamento di un servizio di smaltimento liquami (il completamento della rete fognaria rappresenta una necessità improcrastinabile), né con spiagge sporche e malcurate, né con la mancanza di parcheggi coperti e di un servizio di informazioni, né con un mare inquinato che, in certe ore estive, diventa ricettacolo di sporcizia e di liquami tanto da porre a rischio la salute di chi ci si avventura. Il Comune ha il dovere di tutelare la salute pubblica, di esercitare i controlli, di muovere gli addebiti laddove sia necessario, di chiedere l’intervento dell’autorità preposta e di proteggere i bambini. È questo il modo serio per proteggere il turismo. Turismo e territorio sono il binomio della nostra speranza. Se non si tutela il secondo s’indebolisce il primo. L’avidità uccide la bellezza, ma una volta uccisa la bellezza a che è valsa l’avidità? S’intende proteggere il turismo con gli strumenti urbanistici che interpretino meglio le esigenze della collettività e, comunque, sempre con una costante consultazione con le forze produttive della nostra comunità. A questo punto ci si chiede che senso abbia una mentalità localistica, o addirittura campanilistica, della gestione del territorio. Ora si tratta di lanciare iniziative che ne promuovano il recupero, se non la ricostituzione originale, il rafforzamento idrogeologico e, laddove possibile, la creazione di aree attrezzate di pubblica fruizione (piste ciclabili, tennis, verde attrezzato, belvedere, ecc.). Per tale ragione la nuova Amministrazione si propone di assumere e concordare iniziative a tale scopo con i Comuni della costa, promuovendo incontri e convegni, coinvolgendo i tecnici del posto e consultando urbanisti di alta professionalità. Ma “territorio”, per noi, significa anche diritto alla casa per chi non ce l’ha ed intende costruirsela per la propria famiglia ed in tale direzione non mancherà l’adozione di provvedimenti che agevolino l’accesso al suolo ed all’edificabilità per fini familiari e di progresso sociale.
AGRICOLTURA
La struttura agricola della maggior parte del territorio comunale è rimasta pressoché integra attraverso i secoli. Tuttora, nonostante l’avvento del turismo, Zambrone si avvale di una buona attività nel settore primario. Essa tende, ormai da molti anni, a consolidare la produzione intensiva con l’olivicoltura, la viticultura e gli ortaggi (prevalentemente cipolla rossa), mentre si presenta in ribasso la cerealicoltura, tranne, in parte, per il mais. Non è sfuggito ai produttori, ed è in atto, il collegamento con il turismo, fonte quanto mai appetibile e promotrice di nuovi consumatori attratti dalla qualità e dalla genuinità dei nostri prodotti. Ma l’agricoltura non deve essere considerata soltanto settore primario per la produzione di cibo. Fare agricoltura e produrre in un determinato territorio è molto importante soprattutto per mitigare il dissesto idrogeologico, per rendere un territorio vivibile, per sviluppare un territorio nel suo complesso. Oggi, la ricerca della qualità, del mangiare sano, spinge sempre di più il consumatore a conoscere il territorio dove si produce un determinato prodotto, per cui il binomio prodotto-territorio è sempre più stretto; il consumatore acquistando un prodotto, non si limita al prodotto, ma viene attratto dal “made in Italy” perché in tal modo si racconta un territorio, il cui valore aggiunto sta nel fascino della natura, nel paesaggio e nelle testimonianze storiche ed artistiche che esso conserva. E’ questo che noi dobbiamo fare nei nostri piccoli Comuni dove non è possibile fare agricoltura estensiva, limitarci a vendere la semplice bottiglia di olio non porta a niente. Bisogna far sì che l’olio affascini il consumatore a tal punto da indurlo a visitare i nostri luoghi. Abbiamo esempi in tutta Italia, dalla Valle del Chianti per il vino, alla cipolla di Tropea, ma i Comuni, con la legge 142 dell’8 giugno 1990 che introduce i DE. CO (DENOMINAZIONI COMUNALI), assumono un ruolo di primo piano nel certificare i prodotti locali della zona. A Zambrone si potrebbe avviare l’iter per la certificazione di prodotti quali: l’olio, l’uva “zibibbo”, i fagioli “a burro”, etc.
SOCIETÀ E COMMERCIO
Il commercio locale soffre di una profonda crisi. Essa riflette la crisi nazionale che registra una contrazione dei consumi e suggerisce il ritorno ad antiche pratiche di auto-sostentamento. Il mutamento delle usanze, in parte dovuto all’eccessiva parcellizzazione dell’abitato, comporta una vera e propria desertificazione. Le piazze sono desolatamente vuote già a prima sera e si animano soltanto nel breve periodo estivo o in occasione di manifestazioni artistiche e culturali. Scarsi sono, quindi, i livelli di consumo. Il fenomeno, tuttavia, è dovuto anche alla carenza di rapporti umani, all’assenza di scambi di umanità, alla crisi di solidarietà, ad una mortificante assenza di emozioni. Gli anziani di un tempo si frequentavano di più e si confidavano tra di loro ed il bar, la bettola, la piazza erano i luoghi naturali degli incontri, la partita a carte, dopo il tramonto o la domenica, aveva il fascino della prova di forza e d’intelligenza, tra ironia ed arrabbiature. I giovani non hanno seguito la vecchia strada dei padri e dei nonni ed una cupa coltre di silenzio sembra avvolgere le nostre piazze. Ci proponiamo di fare tutto il possibile per agevolare l’imprenditoria commerciale e, soprattutto, i giovani che intendano intraprendere tale strada. Tuttavia, restiamo convinti che un successo in tale campo potrà essere conseguito se la nuova Amministrazione riuscirà a scuotere gli animi offrendo iniziative aggreganti, paese per paese, senza attendere che l’estate porti quel modesto movimento causato dai rientri degli emigrati. Analogo ragionamento si può estendere all’artigianato, anch’esso in crisi ed alle piccole imprese.
POLITICHE SOCIALI
Attenzione particolare meritano anziani, disoccupati e famiglie.
-Priorità alle politiche di solidarietà verso le famiglie disagiate, anche attraverso un’adeguata modulazione dell’imposizione fiscale locale o dei costi di servizi.
-Progetti di sostegno alle nuove famiglie, ai giovani in cerca di prima occupazione, potenziamento delle pari opportunità.
-Abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici.
-Creazione di uno sportello di orientamento al lavoro.
-Promozione di incontri ed assemblee per coinvolgere la cittadinanza ed i giovani, in particolare, verso la partecipazione alla vita pubblica del nostro paese.
-Iniziative tese a favorire il costante confronto fra le giovani generazioni e gli anziani.
-Incentivi alla creazione di società cooperative funzionali alla gestione di servizi con dimensione localistica.
-Sostegno alle iniziative sportive, coreutiche, ricreative e musicali.
POLITICHE ENERGETICHE
Sia a livello statale, che comunitario, sono sempre più le iniziative volte a sensibilizzare i Comuni sulle tematiche energetiche ed ambientali, al fine di diffondere la produzione e l’utilizzo di energie verdi da parte degli stessi. Proprio per allinearsi con gli indirizzi comunitari e mondiali, è importante che i piccoli enti locali, come il Comune di Zambrone, facciano del loro meglio per ridurre il consumo energetico all’interno dei loro territori ed aumentino, invece, l’utilizzo e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Al giorno d’oggi, dunque, è obbligo degli amministratori muoversi verso l’eco-sostenibilità del territorio ed effettuare, di conseguenza, una vera e propria programmazione energetica. La nuova amministrazione si adopererà per una pianificazione ad hoc che preveda delle azioni volte al risparmio energetico degli edifici pubblici e privati, all’incremento del consumo di energia verde in luogo di quella derivante da fonti non rinnovabili ed, infine, alla riduzione di emissioni di CO2. Il primo passo da fare è le sottoscrizione da parte del Comune di Zambrone del Patto dei Sindaci, progetto ideato dalla Commissione Europea proprio al fine di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, di portare al 20% il risparmio energetico e di aumentare del 20% il consumo di energia da fonti rinnovabili, tutto entro l’Anno 2020. L’ente aderente, per sviluppare i progetti derivanti dal Patto dei Sindaci, ha a disposizione molti strumenti di finanziamento, alcuni dei quali dedicati esclusivamente al Patto. Si parla del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FERS), del Fondo Sociale Europeo (FSE), del Programma di Cooperazione INTERREG IV A , IV B; IV C; dell’ URBACT; del Programma per l’energia intelligente in Europa (IEE); dello Smart Cities and Comunities; dello Strumento ELENA; dello Strumento ELENA KFW; dello Strumento ELENA CEB; dell’Assistenza Tecnica Jessica; dell’Assistenza Tecnica Jasper; Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo BERS; della Banca Europea per gli Investimenti BEI; degli Istituti Bancari Locali; dello Strumento Europeo per l’efficienza Energetica; delle Risorse Proprie degli Enti Locali; delle Risorse dei partner locali; dei sussidi Comunali e Regionali; dei partenariati pubblico-privati. Ovviamente, l’adesione in sé e per sé non basta per raggiungere dei risultati. Entro un anno dall’adesione, infatti, il Comune dovrà individuare una serie di politiche ed azioni da esplicitare in un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (P.A.E.S.). Il piano d’azione potrà prevedere diverse politiche, quali, ad esempio: la sensibilizzazione della cittadinanza sui temi del risparmio energetico e delle energie da fonti rinnovabili (incontri con i cittadini, incontri con i bambini per educarli ad una eco sostenibilità quotidiana, ecc.); la riqualificazione degli edifici pubblici quali scuole o casa comunale (sostituzione dei vecchi infissi, installazione di cappotti termici); incentivi o detrazioni per la costruzione di nuovi edifici dotati di impianti per il risparmio energetico e/o di produzione di energia verde; incentivi o detrazioni fiscali per tutti i cittadini che sostituiscono i vecchi infissi o installano sistemi volti al risparmio energetico; snellire le procedure di autorizzazione per l’installazione di impianti fotovoltaici o di solare termico sulle strutture private; sostituzione dell’illuminazione pubblica con lampadine a risparmio energetico e/o strumenti di illuminazione da fonte rinnovabile; installazione sugli edifici comunali di fotovoltaico e/o solare termico; l’acquisto di energia verde; la piantumazione di alberi sul suolo comunale; il mantenimento e il potenziamento della raccolta differenziata su tutto il territorio e la sensibilizzazione della cittadinanza sul tema; la graduale sostituzione dei mezzi di trasporto comunali con alcuni che hanno una più bassa emissione di CO2. Tutte queste azioni, ovviamente decise in base alle necessità ed alle peculiarità del territorio e l’iter di realizzazione sarà oggetto di un vero e proprio monitoraggio. Viene esclusa l’opzione eolica che è giudicata assolutamente incompatibile con natura, risorse ed esigenze territoriali.
STRUMENTI DI FINANZIAMENTO COMUNITARIO - BILANCIO
La situazione finanziaria degli enti locali è ormai ridotta alla gestione di risorse esigue che, soprattutto nei comuni minori, impedisce di erogare i servizi essenziali e di raggiungere i livelli minimi dei servizi indifferibili a favore della popolazione amministrata. Diviene indispensabile, pertanto, cogliere positivamente e fruttuosamente tutte le opportunità offerte dagli strumenti di natura comunitaria: FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, FSE – Fondo Sociale Europeo, FEOGA – Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, attuati con i Programmi Operativi Regionali, i primi, ed i Programmi di Sviluppo Rurale, il terzo. L’obiettivo è quello di reperire le risorse, non altrimenti ottenibili, attraverso la costituzione di un Ufficio Europa comunale che si occupi, in via esclusiva, di ricercare e costruire opportunità di crescita e sviluppo per il nostro territorio e che serva da orientamento per i giovani alla ricerca di nuove opportunità lavorative ed imprenditoriali. Accanto ai Fondi citati, che per la loro attuazione necessitano l’adozione di strumenti operativi regionali, esistono una serie di strumenti comunitari come i Fondi gestiti direttamente dalla Commissione Europea, (ENPI-CBC, INTERREG e molti altri) che rappresentano dei formidabili strumenti di cooperazione internazionale per la promozione di buone pratiche e la valorizzazione dei territori, strumenti che, per un territorio come il nostro, a forte vocazione turistica, diventano indispensabili per un’efficace azione di marketing territoriale di supporto alle imprese turistiche e dell’indotto.
Sul bilancio: prima operazione da farsi è una ricognizione di tutte le attività e passività pregresse, a partire dall’eventuale utilizzo di fondi a destinazione vincolata e, in caso affermativo, di eventuali piani di rientro o di reintegro delle risorse impegnate. Verifica dello stato della cassa, liquidità, disponibilità a breve ed eventuali debiti fuori bilancio riconosciuti in precedenza e da riconoscere, ove accompagnati da atti amministrativi che ne giustifichino l’esistenza. Assoluto rispetto del pareggio di bilancio per prestare attenzione al problema Italia e rimanere nelle norme fissate dal patto di stabilità. Non ci sarà alcuna crescita delle uscite senza avere prima definito dove tagliare, cosa tagliare e come incrementare le entrate.
PERSONALE E BUROCRAZIA
1) Gestione del personale
La formazione del personale è al centro di tutte le sfide volte a riorganizzare, migliorare e sviluppare il capitale umano nel mondo delle organizzazioni. Bisogna considerare la formazione nella sua dinamica e nei suoi processi, calata nella realtà della pubblica amministrazione, inserendo la programmazione della formazione nel contesto della gestione e dello sviluppo delle risorse umane e nella specifica realtà normativa della PA. La necessità che emerge è quella di inserire la “leva” della formazione nel quadro più ampio del sistema di gestione e sviluppo delle risorse umane, collegando la gestione meritocratica del personale all’analisi della realtà organizzativa (posizioni, ruoli, competenze e famiglie professionali) ed ai percorsi di sviluppo, verticali ed orizzontali. Sarà, quindi, opportuno reimpostare la formazione nella P.A. in stretto collegamento con l’ottica meritocratica e con un approccio “moderno” alla gestione dei servizi per il cittadino e per la comunità.
2) L'innovazione comincia dalle persone.
Il fattore di successo dell’amministrazione - come di ogni organizzazione - sta nelle persone che ne sono parte. Le regole sono necessarie, ma non bastano mai ad offrire motivazione, valori, capacità. Nel momento in cui si rinnovano le regole del lavoro nella PA, occorre tornare alla radice dei problemi: organizzare le persone, motivarle, formarle, accompagnarle in percorsi di crescita, promuoverne il “benessere organizzativo”. Scommettere sulle persone singole, sui loro valori e sui loro problemi, sulle loro potenzialità e sulle loro difficoltà, perché è lì la chiave del successo e nessuna scorciatoia formale può condurci alla meta. Bisogna apportare delle innovazioni nella pubblica amministrazione con tutte le tecniche e procedure attualmente presenti, cercando di innovare e migliorare la macchina esistente del comune.
INNOVAZIONE NELLA P.A.
Gli obiettivi di semplificazione amministrativa potranno essere perseguiti attraverso i seguenti interventi:
1) interventi di innovazione e miglioramento delle modalità di relazione fra i diversi soggetti coinvolti nei processi amministrativi mediante:
- la generalizzazione del modello organizzativo degli “sportelli unici” migliorando gradualmente quelli esistenti e ampliandone l’ambito di attività (semplificazione dei rapporti tra cittadini/imprese e PA);
- sistemi innovativi per la definizione, il sostegno ed il controllo degli interventi finanziati e, più in generale, degli interventi svolti congiuntamente fra amministrazioni pubbliche, secondo i principi di: riduzione delle incombenze amministrative; salvaguardia dell’autonomia operativa delle amministrazioni “in prima linea” e commisurazione dell’eventuale contributo/trasferimento incentivante al grado di effettivo raggiungimento degli obiettivi concordati.
2) Interventi di adeguamento tecnologico e organizzativo per conseguire la piena digitalizzazione dei processi amministrativi attraverso:
- la completa digitalizzazione e de-materializzazione dei flussi informativi e documentali sia interni che esterni, nonché delle procedure di pagamento;
- la diffusione degli strumenti per la cooperazione applicativa, come condizione minima di interoperabilità tra differenti soggetti coinvolti nella gestione di processi amministrativi;
- l’integrazione degli archivi informativi dell’ente locale, per favorire la circolarità dell’informazione pubblica e per garantirne la più ampia accessibilità.
3) interventi di trasformazione organizzativa per attivare un sistema a rete del Governo Locale attraverso:
- la definizione, sperimentazione e diffusione di modelli cooperativi in grado di ridurre la frammentazione amministrativa attraverso la gestione associata di funzioni;
- la collaborazione con Regione e Provincia per l'identificazione degli ambiti ottimali per la gestione associata di funzioni e servizi;
- la definizione e diffusione di modelli di partnership pubblico-privato, come strumento per l’attuazione dei principi di sussidiarietà, che garantiscano una governance equilibrata delle relazioni tra soggetti pubblici e soggetti privati.
4) interventi per la crescita della conoscenza e delle competenze del personale e degli amministratori attraverso la messa in atto di:
- sistemi per garantire formazione, assistenza e informazione, utilizzando strumenti quali i gruppi di lavoro, la formazione d’aula, i portali informativi, le forme d’interazione telematiche (forum, formazione a distanza);
- forme permanenti di relazione tra il personale comunale e gli amministratori per acquisire informazioni sui fabbisogni prioritari di conoscenza, per sostenere la crescita della conoscenza e la sua diffusione, per garantire assistenza e consentire la generalizzazione di buone pratiche;
- una rete permanente di istituzioni ed amministrazioni comunali, nell’ambito del progetto di realizzazione della Scuola degli Enti Locali, in grado di tradurre le esigenze rilevate in programmi d’intervento ed una loro appropriata valutazione orientata al miglioramento continuo.
5) interventi per il monitoraggio dell’attività amministrativa per favorire la diffusione di una cultura della misurazione e della valutazione della qualità attraverso:
- la messa a regime degli strumenti di monitoraggio dell’attività amministrativa;
- l’estensione di questi strumenti prevedendo il monitoraggio di altre aree di attività, oltre a quelle attualmente coperte;
- la realizzazione di attività di ricerca finalizzata a fornire orientamenti operativi in riferimento ai punti illustrati in precedenza, nonché ad individuare standard di adeguatezza nell’erogazione dei servizi da soddisfare.
SCUOLA
È questo il settore in cui, con maggiore evidenza, si specchia il futuro della comunità. Piccoli cittadini crescono. Piccoli cittadini ci guardano. Piccoli cittadini si aspettano qualcosa da noi. Sono sorridenti e pieni di speranze. Credono nel futuro anche quando sono sorpresi dalla sofferenza ed angosciati dal bisogno delle loro famiglie. La scuola è il luogo della loro formazione culturale ed, in parte, di quella umana. La scuola è il naturale riferimento di una comunità che crede in se stessa. Per questa ragione essa deve precedere d’un passo l’immagine del futuro che tutte le altre agenzie formative (famiglia, parrocchia, circolo sociale, televisione, internet, play station, ecc. ecc.) contribuiscono a costruire nella mente e, soprattutto, nel cuore dei nostri figli. E per tale fine, essa, la scuola deve:
a) essere dotata dei supporti educativi e formativi più moderni;
b) essere allocata in siti idonei sotto l’aspetto della solidità, delle dotazioni anti – infortunistiche, del comfort e della sicurezza;
c) avvalersi di organi collegiali aperti alla società civile, sensibili all’innovazione, attenti al rapporto con gli enti e le istituzioni di riferimento e, primo di ogni altro, con il Comune.
Va da sé, comunque, che il rapporto Scuola-Comune non può essere interpretato in maniera riduttiva, per cui l’ente locale sia visto come semplice organo di risposta alle esigenze ovvie ed ai fabbisogni di funzionamento didattico. Il Comune è parte integrante e fondamentale della comunità educante e, come tale, intende promuovere, di concerto con l’autorità scolastica, iniziative atte a valorizzare talenti che nella scuola si manifestino in campo:
a) artistico – letterario
b) tecnico – scientifico
c) sportivo – coreutico
WEB, GEMELLAGGI E ASSOCIAZIONI
L’evoluzione della comunicazione e delle sue forme è divenuta un elemento cardine della vita di ciascuno di noi. Appare impensabile la crescita sociale ed economica di un territorio senza tener conto di tale evoluzione e delle tecnologie ad essa intimamente connesse. A tal fine, per consentire un accesso a costi ridotti per l’Ente, ma di grande impatto sociale, soprattutto tra le nuove generazioni, si intende realizzare una rete wi-fi gratuita di collegamento al web sull’intero territorio comunale, prevedendo altresì degli hot-spot gratuiti nei principali edifici pubblici e nelle piazze del centro, delle frazioni e della marina.
Creare, anche mediante convenzione con un’associazione operante in loco e coinvolgimento degli studenti e della scuola, una “web radio”. La radio on-line presenta un duplice vantaggio: arriva in ogni angolo del mondo e la spesa di gestione è irrisoria. Fra l’altro, essa risulta semplice da realizzare e gestire.
Valorizzare il sito internet del Comune è un altro dei nostri obiettivi. È riconosciuto ormai universalmente il valore diffusivo e unificante della rete. Intendiamo avvalercene per diffondere la nostra storia e la nostra cultura nel mondo dando, nel contempo, modo di far conoscere i nostri prodotti, i nostri paesaggi e le nostre strutture ricettive. Inoltre, internet è un formidabile strumento per ritrovarsi, per recuperare conoscenze antiche o disperse, per riproporre il nostro territorio agli zambronesi emigrati nelle varie parti del mondo e, soprattutto, in Argentina nonché ai loro discendenti, recuperando, in tal modo, un rapporto di conoscenza e di affetto tra nuovo e vecchio mondo e sviluppandone pazientemente, tramite un serio e ben funzionante assessorato alla cultura ed alla scuola, le latenti potenzialità.
Anche l’ipotesi di un gemellaggio con un ente locale di cultura e tradizione simili o diverse dalle nostre sarà sottoposta all’attenzione del consiglio e della popolazione. Tale progetto potrebbe contribuire a consolidare il flusso turistico e ad incrementarlo, oltre ad assicurare una notorietà positiva fuori dai nostri confini. In tal senso, un ruolo non secondario potrebbe essere svolto dagli immigrati provenienti dall’est, qualora si decidesse di scegliere di gemellarsi con una località di quell’area geografica. O si potrebbe individuare una località dell’Argentina che veda la presenza di discendenti di emigrati zambronesi.
Siamo consapevoli che i fattori della crescita socio-economica e culturale non sono legati in maniera esclusiva all’attività dell’amministrazione comunale, sebbene essa eserciti un’influenza assai importante. Sono operanti, sul territorio, associazioni culturali senza scopo di lucro ed organismi assai attivi, specialmente nel periodo estivo. Essi si prodigano meritoriamente in attività culturali, di ricerca e di sostegno agli aspetti positivi che emergono sul territorio calabrese ed hanno acquisito ormai una risonanza regionale contribuendo a dare notorietà positiva a Zambrone. Il Centro studi umanistici e scientifici “Aramoni”, l’associazione “Amici di Aldo”, la Pro loco, l’Associazione sportiva “sangiovannese”, il Comitato “Scuola elementare di Zambrone, classe 1974-1979” sono ormai assurti ad organismi efficaci per dare sostanza e credibilità a momenti d’intensa partecipazione emotiva e di massa. Con loro intendiamo intrecciare un dialogo continuo, collaborando, sostenendo ed accogliendo suggerimenti e proposte che vadano nella giusta direzione e che offrano ulteriori elementi di valorizzazione della nostra civiltà.
CULTURA
Per cultura noi intendiamo gramscianamente tutto ciò muove e promuove la formazione umana, la consapevolezza individuale, l’acquisizione del potere di critica. Il tutto finalizzato a determinare situazioni in cui ciascuno contribuisca a migliorare la società, a far trionfare la verità, ad eliminare la menzogna, a produrre situazioni in cui ciascuno possa vivere secondo i suoi bisogni ed assistere al riconoscimento dei propri meriti. Un sogno? Ma la politica, quando è esercitata secondo criteri di idealità condivise e non perde mai di vista il bene pubblico, è forse sogno? Chi si dedica all’attività pubblica, anche in una piccola realtà come la nostra, si assume il compito di realizzare obiettivi pratici che hanno valore e senso se fanno parte di un’idea complessiva di società. Cosa domanda la gente? Che non ci siano privilegi, che non si preferiscano amici e parenti nell’assunzione di personale, che si seguano criteri di obiettività in tutti i segmenti dell’attività amministrativa, che sia trasparente come il vetro ben pulito di una finestra il lavoro del sindaco e degli amministratori, che si sostengano le professionalità locali quando ne sussista la possibilità, che si realizzi una politica di pari opportunità, che non si perdano d’occhio coloro che hanno bisogno di aiuto e di solidarietà, che la legalità costituisca la guida ideale e morale su cui fondare qualsiasi programma di sviluppo, che le persone si sentano libere di parlare, di criticare e di agire senza alcun condizionamento, né del potere istituzionale, né di quello anti-istituzionale. Tutto questo per noi è “cultura”. Ed a questi valori intendiamo ispirare le iniziative che proporremo. Tra queste:
a) la costituzione di un osservatorio per l’occupazione giovanile, le scelte degli studenti zambronesi ed il trend evidenziato nel loro percorso. L’iniziativa ha lo scopo di avere chiaro il quadro della situazione giovanile locale ed eventualmente di intervenirne a sostegno;
b) iniziative di valorizzazione e diffusione degli artisti e degli artigiani zambronesi da tenersi periodicamente realizzando mostre, concerti, esposizioni, ecc.
c) istituzione del mercato settimanale per la diffusione, in particolare, dei prodotti agricoli ed artigianali locali e dell’area circostante;
d) promozione del mercato turistico e sviluppo di strumenti di marketing territoriale, nonché di un sistema integrato turistico – culturale in collaborazione con le libere associazioni culturali operanti sul nostro territorio;
e) potenziamento della biblioteca comunale con servizio di orientamento alla lettura ed alla scrittura creativa con servizio internet gratuito per gli utenti della biblioteca;
f) sistemazione dell’archivio comunale e creazione di un archivio storico comunale con progressiva sua digitalizzazione.
La cultura può rappresentare un settore fondamentale per il buon autogoverno di una città, alle sole condizioni che:
A) Non favorisca pratiche clientelari;
B) Contribuisca al miglioramento delle «forme e qualità di vita»;
C) Sia sottratta tanto ai vuoti accademismi, quanto ai frivoli passatempi;
Solo attraverso la promozione di «progetti culturali» (progetti e non eventi), sinergici e di lunga durata, si potrà migliorare la qualità della vita urbana e civile e contribuire a «produrre economia» sul territorio. Per far ciò è necessario elaborare una strategia che sappia intrecciare le «pratiche culturali» e la «vita concreta». Una strategia, cioè, capace di valorizzare la cultura viva (pratiche sociali di lungo periodo) e non la cultura «morta» (operazioni spettacolari). Essa dovrà perciò basarsi:
- su un’analisi preliminare della composizione sociale della comunità;
-sulla capacità di saper trovare un buon equilibrio tra risorse endogene e risorse esogene;
-sulla volontà di avere come obiettivo il «buon vivere» e non i «ritorni d’immagine».
L’impostazione generale di partenza dovrà rispondere a due esigenze fondamentali:
-rovesciare l’idea che «fare cultura» in Calabria significhi «fare spettacolo»;
-favorire «progetti» che siano in grado di coniugare «economia» e «forme di vita», ricchezza economica e ricchezza spirituale e civile.
L’obiettivo strategico è semplice e lo si può riassumere in uno slogan: basta con la cultura come fatto episodico e come semplice divertimento! È necessario che le iniziative, gli eventi, le occasioni di incontro e di socialità coprano l’intero arco dell’anno e non siano circoscritte al solo periodo estivo. L’estate è un buon momento per valorizzare l’accoglienza, mostrando ai visitatori le proprie «qualità» locali (da migliorare e non da inventare) – questo anche alla luce delle naturali bellezze paesaggistiche presenti nel territorio di Zambrone. Non va, tuttavia, dimenticato che in un paese si vive tutto l’anno, il che deve indurre a promuovere cultura per chi vi «abita», prima ancora che per chi «transita» nei luoghi.
Ecco alcune idee concrete:
1) apertura di un «CINEMA-TEATRO» (piccola struttura, bassi costi, punto di riferimento per tutti – bimbi, ragazzi, adulti, anziani – fruibile tutto l’anno, anche come sala congressi);
2) creazione di una «RESIDENZA TEATRALE» operante in paese per un periodo minimo di sei mesi l’anno (ciò deve avvenire con l’ausilio di compagnie teatrali e professionisti del settore già operanti sul territorio calabro).
Le attività appena elencate dovranno strutturarsi in stretto rapporto con altre istituzioni culturali già presenti sul territorio ed operare in sinergia con esse: università, scuole, associazioni, conservatorio, biblioteche, ecc. Questo servirà per allargare i circuiti di crescita e di socialità, per sperimentare, anche sul terreno della cultura, forme di autogoverno locale da parte dei cittadini e delle istituzioni.
Un’ultima considerazione. Il settore della «cultura» dovrebbe essere ripensato come qualificante, non solo della vita sociale, ma anche della tecnica politica. In questo senso, utile l’ipotesi di CORSI DI FORMAZIONE POLITICA destinati ai giovani di Zambrone (partendo dalle scuole): convegni, stage, viaggi negli istituti politici italiani ed all’estero, visite al parlamento europeo gratuite, scambi culturali finanziati dall’Unione europea. Tali corsi dovrebbero servire per riqualificare la dimensione politica locale a partire dalla formazione di un nuovo ceto dirigente. L’idea di fondo dovrebbe esser quella di una rinascita della politica svincolata dal puro «mercatismo» e dalla dittatura dell’economia. In quest’ottica, cultura e politica possono, anzi devono, viaggiare insieme.
Zambrone, li 26/4/2014
Corrado Antonio L’Andolina