MI CANDIDO A SINDACO PERCHÉ…
Tanto tempo fa lessi questa frase di Stefan Orbelian, un frate armeno vissuto nel XIII secolo, poi nominato vescovo in Cilicia: «Amo il mio paese perché mio». Mi sembrò lì per lì un concetto abbastanza banale. Poi ci riflettei su e quell’espressione non solo mi si è fissata nella mente come un’idea alta e nobile che si lega ad un’immagine complessiva della propria terra, ma come una necessità intellettuale e un bisogno di agire. Si ama il proprio paese non solo perché vi si è nati e perché è la terra dei genitori e dei nonni, degli amici e dei compagni di scuola, del mare e della campagna che gli danno tono e valore. Lo si ama anche perché lo si colloca su una piattaforma ideale alla cui costruzione si partecipa con l’intelligenza, la passione, il progetto e l’azione. Lo si ama, insomma, perché se ne costruisce insieme agli altri la prospettiva e il futuro e tutto questo lo rende in qualche misura simile a noi, al nostro modo di percepire la realtà del futuro. E non solo quella che circoscrive la nostra, sia pure importante, realtà ma quella che include il nostro tempo, il mondo come oggi funziona, l’idea di società tecnologica, le contraddizioni, le disparità, le ingiustizie, i privilegi, i sacrifici, la comunicazione, i meriti e i bisogni. Zambrone vive le sue contraddizioni e le sue difficoltà come altri paesi, si culla nel sogno di un futuro migliore in cui non solo le strade non siano piene di buche ma la solidarietà, il disinteresse e la legalità costituiscano i cardini dell’azione amministrativa. È da questi principi, ereditati soprattutto dall’educazione familiare, che discendono tutti gli altri: progresso, cultura, crescita socio-economica da far maturare e conseguire credendo in un progetto e in un programma che coinvolga l’intero territorio, dalle Valli di San Giovanni e il bosco di Licciardo sopra Daffinà ai pianori di Daffinacello fino ai gradoni di Madama e alla Marina. La Zambrone che vogliamo organizzare intorno alla nostra lista, che non a caso abbiamo chiamato Identità e Futuro per Zambrone, sarà la Zambrone dei giovani e del popolo. L’identità è la nostra difesa è lo strumento per capire i bisogni e risolverli, premiare il merito e sostenere le buone cause. Il nostro futuro sarà quello che costruiremo con il vostro consenso: una comunità pacifica, serena, prospera in un ambiente protetto e valorizzato, progredito ed ecocompatibile, ricco di innovazioni, di servizi civili e soprattutto di umanità e fiducia nel futuro. Fare per la comunità, agire per dare riferimenti certi fondati sull’imparzialità, la lealtà, la legalità, dare la certezza che nessuno sarà abbandonato alla sofferenza. Le iniziative che porteranno lavoro, occupazione, benessere saranno sostenute come lo sarà chi ha bisogno di aiuto e di assistenza nella vita quotidiana come nella scuola. La mia aspirazione è quella di essere il sindaco che rilancia il nome di Zambrone come comune dove la collaborazione produce sviluppo, innovazione e speranza, specie per i giovani. Non ho altra guida se non l’interesse pubblico, l’amore per il mio paese e la mia buona fede.
Corrado L’Andolina