il corsivo
SAN VALENTINO, UN LIBRO “PEGNO” D’AMORE
Le palpitazioni del cuore, gli struggimenti per l’attesa interminabile, i sentimenti resistenti come il titanio, le iperboli e i parossismi come unità di misura di quella forza straordinaria che è l’amore. La letteratura esprime tutto ciò da sempre. Nella metà degli anni Ottanta, tante persone furono catturate dalla trama avvincente di un romanzo di Gabriel Garcia Marquez “L’amore al tempo del colera”. Il titolo evocativo stimolava di per sé la curiosità alla lettura. Sul finire degli anni Novanta, “Le braci” consacrarono Sandor Marai come scrittore di caratura internazionale. La vicenda ruota intorno a una storia d’amore impossibile tra Konrad e Krisztina. Fuga, tradimento, amicizia, ma soprattutto una passione travolgente gli ingredienti principali dell’opera. Chissà se nel giorno di San Valentino uno dei due libri sarà stato, per qualcuno, oggetto di regalo. Tutto sommato, la crisi potrebbe anche avere incentivato “pensierini” a basso impatto economico! Regalare un libro nel giorno di San Valentino sarebbe un modo originale per celebrare la ricorrenza degli innamorati. Il culto per la dieta avrà sicuramente indotto ad un cena sobria. I cioccolatini, da sempre, hanno valore simbolico. Idem le rose. I gioielli, roba per fortunati abbienti. I pupazzetti, giusto per metterci una punta di spiritosaggine. Non rimane che regalare un libro. Non un libro qualsiasi. Un trattato di fisica quantistica non sarebbe appropriato. Un libro d’amore, appunto. La circostanza, però, non suggerisce il rinvio a uno scritto di Vincenzo Ammirà, autore decisamente hard. Meglio il richiamo a qualche autore classico, come le poesie di Leonida Repaci. La tiritera sulla natura “commerciale” della festa, può essere così accantonata. Ma c’è un’idea che potrebbe essere ancora superiore. La scrittura di un piccolo racconto, di una poesia, di un solo verso da dedicare all’anima gemella. Impossibile che la balconata di Tropea non suggerisca qualche rima baciata. Le viuzze della “Perla del Tirreno” così simili alle calli veneziane, i suoi edifici religiosi, i palazzi nobiliari sarebbero la cornice perfetta di un’intrigante storia d’amore. E lo sarebbe pure Zambrone, con la sua lunga e bianca spiaggia e il verde-azzurro delle acque marine. Una storia solare che riscaldi i cuori in pena, apra quelli riottosi e spalanchi quelli incerti. Non si sottrarrebbe neanche Zungri, con le sue “Grotte degli Sbariati”. Il posto ideale per impiantare una vicenda sospesa tra il cavalleresco e la castità, la fedeltà e l’avventura. Per non parlare delle campagne impervie e accoglienti al contempo del Poro. L’incipit ideale per un racconto di soprusi e ingiustizie, destinate a cedere il passo alla verità e alla giustizia, ma soprattutto all’amore. San Valentino sia l’occasione giusta per coniugare l’esercizio dell’intelligenza, al piacere della sorpresa, la magia della fantasia, alla realtà della gioiosità. Il tema dell’amore, d’altronde, è presente nella cultura poetica calabrese da sempre. Una delle prime liriche regionali è firmata Folco di Calabria, poeta del tredicesimo secolo e s’intitola, guarda caso, “D’amor distretto vivo doloroso”. In tale dimensione, oggi, le donne e gli uomini di Vibo non sono distanti da quelli vissuti nell’antichità o da quelli che vivono al Polo Nord o in Australia. Per suggellare l’assioma basta un piccolo gesto: scrivere, leggere, dedicare un verso al proprio partner. L’ardimento del cuore, i sussulti dell’animo: quale regalo migliore? Un giovanissimo scrittore ginevrino, Joël Dicker, ha scritto: “Due cose danno un senso alla vita: i libri e l’amore...”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’ora della Calabria il 14 febbraio 2014, p. 23