storie amministrative
ZUNGRI, SORRENTINO RICORDA QUEL DECENNIO DELL’ODIO
ZUNGRI - “Zungri 1899-1909 - Il decennio dell’odio”. Questo il titolo del saggio a firma di Eugenio Sorrentino presentato nella sala consiliare lo scorso sabato pomeriggio. Nella copertina del libro è indicato con chiarezza il perimetro della ricerca: “Attentati politici - Tumulti popolari - Scioglimento del consiglio comunale - Arresto del sindaco e di un assessore - Decadenza del nuovo sindaco”. Un decennio, insomma, non proprio scandito dalla serenità. Come dire? Non si stava meglio quando si stava peggio! La prefazione reca la firma di Gaetano Luciano, uomo di cultura ed ex esponente di spicco del Partito socialista italiano che ha inquadrato il libro in un contesto culturale di ampio e dettagliato respiro. Costanti e pertinenti i suoi riferimenti alla storia e alla letteratura, all’economia e alla politica. «Sono molti gli aspetti che meritano ampia riflessione. Fra tutti -ha chiosato Luciano- quello di una municipalità che dovrebbe perseguire quale suo primario obiettivo, la coesione sociale». Nel suo intervento introduttivo il sindaco Francesco Galati ha rivolto un appello: «Invito i giovani a leggere questo libro in modo tale da evitare qualsiasi coinvolgimento in direzione dell’odio e di operare sempre nella concordia sociale». Dal canto suo, Antonino Barone, presidente della Banca di credito cooperativo di San Calogero ha evidenziato come: «Libertà ed economia viaggiano di pari passo. E la ricerca di Sorrentino conferma questo dato». A seguire Luciano Meligrana che ha messo in evidenza «la storia dei grandi eventi, raccontati dalla comunità, offre una nuova metodologia d’indagine culturale. Il libro, inoltre, testimonia il forte bisogno d’identità locale». Dal canto suo, il noto scrittore Santo Gioffré ha ricollegato la crisi economica e morale come la scintilla che origina la sofferenza di tutta una comunità «perdita di valori, cancellazione delle ideologie, scomparsa dei partiti creano un vuoto che si riflette nella società con effetti devastanti». Taglio prettamente letterario per la disamina del professore Giacinto Namia che ha in particolar modo elogiato «la scorrevolezza del testo e la dettagliata ricostruzione dell’humus socio-culturale di riferimento». Infine, l’autore, visibilmente commosso nella sua relazione ha spiegato le ragioni e il senso della ricerca. «Le fonti -ha precisato Sorrentino- sono state reperite, in particolar modo, presso l’archivio di Stato di Catanzaro e Vibo e la ricerca è durata oltre due anni». Gli interventi sono stati coordinati dal giornalista Nicola Rombolà. Presenti in sala autorità civili, religiose e politiche. Da sottolineare che trattasi del terzo libro dedicato alle vicende amministrative (intrecciate talvolta con la cronaca nera) della comunità zungrese pubblicato nell’ultimo lustro. Prima di tale opera, infatti, sono stati dati alle stampe “Il caso dell’abate Sorrentino” scritto dal compianto avvocato Ernesto Pugliese, avvincente ricostruzione storica che prende le mosse dal 1891 dopo l’omicidio del sindaco del tempo (Gasparri Consalvo) e “Storia delle amministrazioni di Zungri”, puntuale documento storico a firma di Francesco Fiamingo.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’ora della Calabria il 2 dicembre 2013, p.18