ZAMBRONE FESTEGGIA IL SUO PATRONO
Antiche tradizioni per rinnovare il culto per San Carlo Borromeo
ZAMBRONE - Tutto pronto per i solenni festeggiamenti in onore di San Carlo Borromeo, patrono di Zambrone, organizzati dal comitato composto da Andrea Bova, Carlo Ferraro, Fiorenzo Ferraro, Monica Iannello, Serena Iannello e Antonella Pungitore. Per oggi (vigilia della festività) il programma è incentrato sulla tradizione con un occhio particolare rivolto ai piccoli. Alle ore 8:30 infatti il ballo dei Giganti allieterà il buongiorno dei ragazzi. A mezzogiorno uno spettacolo pirotecnico riscalderà l’atmosfera della festa. Dalle ore 15 in piazza Otto Marzo “Giochi di paese”. In sostanza verranno riproposti gli antichi giochi popolari con qualche piccolo aggiustamento indotto dalla modernità. A tale riguardo va dato atto all’impegno profuso dalle giovani madri di Zambrone. Tale tradizione, infatti, è stata rinverdita da qualche anno e ciò proprio grazie alla loro disponibilità. Di sera il concerto della band “Musica dentro Band Live”. Il 4 novembre (festività patronale) si aprirà con le note musicali intonate dal complesso bandistico “Diego Taverniti” di Limbadi. Alle ore 10 la santa messa e a seguire la commemorazione dei caduti in guerra. Dopo la celebrazione eucaristica seguirà la processione per le vie del paese. A conclusione, litanie e preghiera del santo con la solenne benedizione finale. Parroco celebrante padre Luigi Scordamaglia. Di pomeriggio le offerte votive. Il ruolo di banditore sarà affidato a Filippo Russo. Un momento, quest’ultimo, particolarmente partecipato dagli zambronesi. Dopo cena, il concerto di Mimmo Cavallaro e dei taranproject. Le ragioni per le quali San Carlo Borromeo sia il patrono degli zambronesi non sono mai state accertate con certezza. Ci sono varie teorie tuttora al vaglio di alcuni studiosi ma nessuna che abbia avuto un oggettivo riscontro storico. Neanche la data esatta del culto è mai stata definita con esattezza. Di certo, nel 1725 la parrocchia del capoluogo tirrenico era intestata sia a San Carlo Borromeo che al Santissimo Sacramento. Mentre nel 1766 il santo di Arona diventa l’unico patrono degli zambronesi. In occasione del quarto centenario della canonizzazione (2010) la scrittrice Fabiola Giancotti pubblicò una voluminosa e pregevole ricerca dedicata a San Carlo Borromeo che intitolò Per ragioni di salute. In appendice sono riportati molti suoi scritti. Ciò che colpisce della predicazione di San Carlo è la razionalità. Le sue prediche (custodite all’Ambrosiana) erano efficaci e popolarissime e seguivano lo schema degli arbores. In sostanza, il discorso articolato come i rami di un albero. Il suo successore Carlo Maria Martini ne delineò l’intrinseca coerenza: «Il tema -scrisse il cardinale- viene diviso e suddiviso secondo quella “scaletta” estremamente complessa per cui a ogni argomento se ne aggancia un altro. L’oratore procede con una inventio locorum successiva, e può parlare anche un’ora, un’ora e mezzo sullo stesso argomento». San Carlo Borromeo è una figura molto articolata, decisamente radicata per cultura e storia alla sua epoca ma anche attuale come riferimento religioso serio e intransigente, colto e generoso. Peculiarità che lo rendono amatissimo dai suoi devoti zambronesi (e non solo).
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’ora della Calabria il 3 novembre 2013