Una gita “aramonese” per ritrovare la Calabria
ZAMBRONE - L’alba, il tramonto e il rientro di un viaggio. Spazi temporali simboleggianti la nascita di un nuovo giorno, un rinnovato spirito, un placato ritorno. Il tutto all’insegna della cultura, musica popolare calabrese e dolciumi della tradizione locale. Tratti caratterizzanti della gita “aramonese”, tenuta nei giorni scorsi e organizzata dal presidente dell’associazione Aramoni, Corrado L’Andolina. Cinquantadue partecipanti, soci dell’associazione e loro amici, hanno inseguito imperterriti i loro obiettivi, alla scoperta di nuovi siti della Calabria di particolare interesse storico, religioso o architettonico. Al nono viaggio dell’associazione la meta stabilita è stata la provincia di Cosenza, con la visita delle città di Frascineto, Civita e Morano. Prima tappa Frascineto. Di notevole importanza culturale la visita al museo delle icone e della tradizione bizantina con l’annessa guida, Angelo Castellano. Un museo di forte attrattiva, ricco di opere di alto valore artistico e spirituale. All’interno del museo, gli spazi disponibili sono stati adeguati alle esigenze di rappresentazioni dei diversi temi trattati dal percorso museale, disposti in sezioni diverse di carattere propedeutico e didascalico, tramite l’ausilio di supporti multimediali per consentire ai visitatori di arricchire e conoscenze sull’antica arte dell’iconografia. La disposizione delle icone viene attuata in base alla “Deesis”, tema iconografico cristiano di matrice culturale bizantina, che vede raffigurato il Cristo benedicente tra la Madre di Dio e Giovanni Battista. Al termine della visita, la guida del posto ha donato ai partecipanti una stampa raffigurante un’icona presente nel museo, il “Crocefisso” del maestro Maria Galie, mentre gli aramonesi hanno ricambiato con un cesto di prodotti tipici del vibonese consegnato dalla più giovane delle socie aramonesi, Angela Grillo. Donati al presidente dell’associazione Aramoni anche due libri, “Museo delle Icone e della Tradizione bizantina di Frascineto” di Gaetano Passarelli e “Antologia degli autori frascinetesi” a cura di Caterina e Giulia Adduci. A seguire la visita presso la Chiesa di Santa Maria Assunta. Tale parrocchia rientra nell’Eparchia di Lungo e si osserva il rito greco-bizantino. Elemento caratteristico dell’edificio l’iconostasi e cioè la parete divisoria decorata con icone che separa la navata delle chiese (ortodosse o cattoliche ma di rito orientale) dal Bema (santuario) dove viene celebrata l’Eucaristia. Visitata anche la falegnameria di Gianni Gioia artista specializzato nella creazione di nuove icone. Molto bella anche la città Civita. Ammirati, innanzi tutto, i manufatti presenti nel Museo Etnico Arbëresh. Subito dopo, una passeggiata per le viuzze interne a scoprire i particolari comignoli del posto e il Belvedere, dal quale si sono scrutati sia il rinomato “Ponte del diavolo” che la bellezza di una natura maestosa. Infine, la tappa alla Chiesa Santa Maria Assunta anch’essa caratterizzata dalla sua originale iconostasi. Nel pomeriggio, l’ultima tappa, Morano Calabro. Visitati, dunque, il museo di storia dell’agricoltura e della pastorizia, alla cui guida, Erminia Di Lorenzo e Franca Piluso. Scoperto poi “Il Nibbio”, museo che espone meravigliose collezioni naturalistiche tipiche del contesto architettonico ed antropologico del posto. Una figura carismatica, amante della natura e del territorio di appartenenza, nonché proprietario dell’eccellente struttura privata e guida, Nicola Bloise, ha fatto immergere i visitatori nelle meraviglie e splendore della natura. L’intera giornata è stata rallegrata dai suonatori: Alessio Bressi e Giuseppe Muraca con canti e suoni popolari eseguiti con gli strumenti tipici calabresi. La gita “aramonese”, diviene una metafora del viaggio spirituale, come dall’alba al nuovo giorno, allo stesso modo, avviene la crescita culturale.
Annalisa Fusca
Pubblicato su L’Ora della Calabria, 9 Ottobre 2013, pag.32