Entusiasmo
Il clima politico si è veramente svelenito? Di certo, il rischio di soccombere a causa delle scorpacciate di tedio è illimitato. Languono i propugnatori di nuove iniziative sociali. Partito è ormai unanimemente inteso come participio passato del verbo partire. Quel che resta del dibattito pubblico è cristallizzato su posizioni gelide. Il fattuale non s’incrocia con la poesia e il divenire quotidiano risulta quanto mai prosaico. Identità e orgoglio sono ancora le tracce culturali del futuro? L’ottimismo sopravvive nei meandri del subconscio. Ogni tanto esce dal suo guscio salvo rintanarsi dopo pochi attimi, atterrito e disorientato. Eppure, gli stimoli per un risveglio della creatività non mancano. Senza fantasia si può solo sopravvivere; la vita stessa ne ha bisogno come l’ossigeno. Imperativo inderogabile: rivitalizzare la speranza. Azionare le proprie risorse verso una prospettiva d’avvenire gravida di luminosità. A breve, si presenterà ancora una opportunità per risvegliare coscienze intorpidite dalla morte cerebrale dello entusiasmo. L’ultima?
Pubblicato su Cronache Aramonesi settembre 2013, anno IX n. 4