la manifestazione
TAMBURELLO FESTIVAL, TRA GALLERIA D’ARTI E TRIONFO DEI SAPORI
ZAMBRONE - Il Tamburello festival è una kermesse conosciuta ovunque per l’armoniosa sintesi della sua offerta culturale e di coinvolgimento di una folla senza pari su scala provinciale. La sobrietà della musica popolare interpretata da “sonaturi” tradizionali e non da “grandi nomi”, le sagre, gli spettacoli itineranti per le famiglie, le riflessioni di Salvatore L’Andolina che ne hanno accompagnato ogni edizione, i loghi di Stefano Simoncini quale strumento per veicolare un’idea bella della Calabria, la tangibile passione e i sacrifici dei soci del Centro studi Aramoni che organizza l’evento; il Tamburello festival è tutto questo, ma non solo. C’è un aspetto, infatti, sul quale vale la pena soffermarsi, la “Galleria d’arti… e mille sapori!”. Circa trenta gli artigiani provenienti da tutta la Calabria e presenti lo scorso 18 agosto in loco. Fra questi, i presepi di Alfredo Lo Bianco e Gregoria Pannace, i monili di Katia Menniti, i manufatti di Annamaria Costanzo, Lorena Costa, Matilde Sgrò, Silvana Mazzitello, la terracotta di Rocco Cunsolo, i saponi all’olio di Fiorella Restuccia, le sculture di Tonino Gaudioso, i vimini di Antonio Cosentino, i velieri di Antonio Varrà, i ricami di Daniela Crudo, le tegole dipinte da Antonietta Mamone, le conchiglie decorate di Domenica Gaudioso, il “sapone della nonna” di Giulia Limardo, il vetro decorato di Carmelo Maccarone, il decoupage di Elisa Cimadoro la ‘nduja di Simona Fiamingo, i liquori di Caffo, il tartufo di Pizzo della “gelateria Enrico”. Ma a troneggiare sono gli strumenti musicali della tradizione calabrese. Innanzi tutto, le pipite e le zampogne di Pasquale Lorenzo da Parghelia. Dei piccoli gioielli realizzati in legno che hanno deliziato gli occhi dei turisti e le orecchie degli amanti del genere. Il maestro di Parghelia, infatti, ha più volte intonato le melodie tipiche eseguite con questi strumenti così particolari e di pregevole fattura che sono stati suonati, durante la serata, anche da Salvatore Pronestì, costruttore e suonatore proveniente da Sant’Onofrio, da Filippo Chiarella ed Alessandro Brizzi. E poi le lire del Poro, realizzate da Salvatore Braccio, una garanzia di serietà e affidabilità, l’unico che costruisce tale strumento in un’area un tempo fertile di suonatori tradizionali. A seguire, i due costruttori di tamburelli provenienti dal reggino: il giovane Andrea Anghelone con la sua arte che denota talento ed entusiasmo e Bruno Pitasi esperto, conosciuto su scala regionale e dotato di una capacità di realizzazione più unica che rara, arricchita da sapienza e perfetta conoscenza delle antiche tecniche esecutive. La “Galleria d’arti e… mille sapori!” rappresenta, in sostanza, un’altra semplice ma originale peculiarità del festival.
Annalisa Fusca
Pubblicato su L’Ora della Calabria il 29 agosto 2013, p. 29