STORIA E TRADIZIONE LOCALE IN ONORE DI SANTA MARINA
Corrado L’Andolina ripercorre la devozione popolare
È stato presentato nei giorni scorsi a San Giovanni di Zambrone, il nuovo libro di Corrado L’Andolina dal titolo “Per Santa Marina. Devozione religiosa e riti civili nella tradizione sangiovannese”. Il saggio analizza la figura della santa patrona di San Giovanni, l’asceta bitina vissuta nel VI secolo che si finse uomo e divenne monaco. Il culto di santa Marina è diffuso in tutta Europa: particolarmente amata a Parigi e a Venezia, viene celebrata a San Giovanni di Zambrone il 17 luglio. Il legame dei sangiovannesi con la santa è profondo e di lunga data. Il suo culto, parte integrante delle tradizioni culturali locali, è stato negli anni corroborato da eventi incredibili e miracolosi a lei attribuiti, come la protezione che la santa, le cui celebrazioni non sono state interrotte dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, ha garantito al paese durante il “Bombardamento di Reggio Calabria” del 1943. Le celebrazioni di San Giovanni in onore della santa ruotano principalmente intorno all’aspetto religioso del suo culto, che trova il suo centro nella chiesa di Santa Marina, quarta ricostruzione di un santuario dell’Ottocento distrutto durante lo storico terremoto del 1905. Tuttavia, i sangiovannesi non si limitano all’aspetto più strettamente religioso della venerazione di Santa Marina, ma, anzi nel tempo si è accompagnato a rituali laici, ad esso legati e interconnessi: danze, incanti, spettacoli, addobbi e luminarie accuratamente scelti e gestiti dalla comunità e che hanno lo scopo di creare un clima di collaborazione e vicinanza tra gli adoratori della santa. L’Andolina ha affidato la narrazione degli aspetti più salienti del culto laico e religioso ai sangiovannesi stessi, in tal modo assicurando non solo precisione nella narrazione, ma anche la certezza di aver reso, attraverso i racconti personali, il significato che la comunità di San Giovanni attribuisce a questo culto, individualmente e collettivamente, come fattore aggregante e collante sociale, punto fermo delle narrazioni di nascite, morti e unioni da esso inestricabili. Il lavoro di ricerca di L’Andolina ha quindi decostruito la devozione popolare isolandone gli elementi-chiave: dal ruolo della congrega alla costruzione del comitato per la festa, dall'analisi delle musiche e degli strumenti musicali utilizzati al ricorso dei più intimi e personali strumenti devozionali che sono i “voti” usati per chiedere la grazia. Lo scopo è anche quello di accedere al più nascosto e attuale significato della religione come parte irrinunciabile della vita dell'uomo meridionale, non esclusivamente come prassi rituale e sociale, ma soprattutto come parte emozionale integrante della costruzione della sua identità. Il lavoro è accompagnato da fotografie d’epoca che risalgono alla seconda metà del Novecento, canti e preghiere alla santa e documenti storici relativi al culto e alla chiesa di Santa Marina risalenti all'inizio del secolo scorso. Una bella, complessa e profonda analisi storica e culturale.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 24 luglio 2013, p. 28