>
Aramoni.it
>
Editoriale
>
Anno 2008
>
Dall'America all'Italia
Home Page
pagina vista 1084 volte
Editoriale
Dall'America all'Italia
Si ha presente la zia che parla solo di politica? Quella che fa sempre discorsi seri e impegnati? Quella che col sorriso sulle labbra spara la sarcastica citazione con la stessa intensità di un missile terra-aria? Più o meno Hillary Clinton trasmette di sé questa idea. Sagace, fredda e calcolatrice. Una che sembra muoversi nella palude della finanza americana come una volpe nel pollaio. Ma per scegliere l’uomo (o la donna) più potente della Terra, gli americani non si sono fatti mancare nulla. John McCain è stato nelle mani dei vietcong per oltre cinque anni. Non è facile immaginare che il soggiorno non sia stato dei più gradevoli. Eppure, questo eroe di guerra è l’unico a non avere accettato alcun finanziamento da parte della potentissima lobbie industrial-militaristica. Beh, degli americani si può pensare tutto e il contrario di tutto. Ma non si può dire che non siano imprevedibili. Il mormone Mitt Romney, invece, è stato l’espressione più concreta di quella religiosità profonda che pervade le istituzioni statunitensi. Non si pensi, per carità, a un democristiano (ex, post o neo) d’oltre oceano; il rischio della querela sarebbe realistico. Piuttosto è il candidato che sbuca dalla provincia e spera di fare sei al superenalotto della politica Usa. Un esempio per i politici nostrani ? Per carità, questi ultimi, tutt’al più ambiscono a diventare peones; si accontenterebbero anche del quattro (al superenalotto della politica nazionale). Poi è apparso il profeta, Barack Obama. Perfetto. Per Vanity Fair. Giovane, magro, politicamente corretto, oratoria travolgente. Un sognatore. Ma è questo il momento di dormire? Più o meno anche l’Italia vanta simili personaggi meravigliosi. L’ex boiardo novello aspirante alla suprema e sacra carica di nonno. Il riccone tutto lifting e sorrisi a quarantaquattro carati. La compagna da sagrestia, acrimoniosa fino all’inverosimile. L’ex magistrato, scarpa grossa e cervello fino; se si accoppierà (politicamente) col comico più festivaliero del Belpaese, l’abbonato Rai andrà in brodo di giuggiole! Il socialistoide fermo a Porta Pia. Il verde (di rabbia?) sempre più rosso (perché?). Il “buonista” cinefilo. Il destrorso che ama la divisa (purché a indossarla siano gli altri). Il secessionista folcloristico. Il cattolico peccaminoso, perché desidera qualcosa appannaggio di altri (la presidenza del consiglio?). Il comunista governativissimo, tenace sostenitore dell’esecutivo più amato dalla borghesia nazionale. Il campano che pensa e agisce seconda la massima: “Guagliò, cca niscunu è fesso”. Ma il quadretto non è finito. C’è un ex presidente della Repubblica che finge di essere bastian contrario e anticonformista. E invece è conformista, prevedibile e segue la corrente come nessun altro. Parla con un vago accento sardo e ogni tanto si dimette; ma poi, chissà perché è sempre lì al suo posto, serenamente, da oltre cinquant’anni. Un paguro d’antan? Le sorti del Governo sono state affidate, per mesi, a un premio Nobel che ha superato i novant’anni. Esistono altri stimatissimi cittadini che ricoprono la carica di “senatore a vita”. Si pensa sempre ai fasti dell’antica Roma e s’ignora il progressivo svilimento allo status di “Repubblica delle banane”. E poi, che dire, una compagine di governo degna di un film della Walt Disney: “La carica dei 104”, tanti sono stati i suoi ministri e sottosegretari. Meno male che c’è tale Alumnia, guru della politica economica europea che ogni tanto irrompe sulla scena politica nazionale. Continua a sostenere che l’Italia è sulla strada giusta. Qualcuno, per favore, lo riporti tra i comuni mortali e gli spieghi che non é “Alice nel paese delle meraviglie”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’8/2/2008
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia