la curiosità
MATRIMONIO ARAMONESE PER MANUELA E GIUSEPPE
ZAMBRONE - Da nove anni, ad agosto, puntualmente, si svolge, nella piazza e nel centro abitato del capoluogo tirrenico, il Tamburello festival. Uno dei momenti cruciali della kermesse è dato dalla sagra aramonese. Manuela Ferraro è sempre stata presente nello staff con la funzione di addetta all’offerta dell’amaro e del gelato tartufo di Pizzo. La giovane zambronese, lo scorso sabato, è convolata a nozze, presso la chiesa del Gesù di Tropea, con Giuseppe Paone. Ma il ruolo di Manuela Ferraro è sempre andato oltre tale sua specifica attività. La sua collaborazione è stata determinata e generosa, costante e sincera. Presente in ogni fase del festival, dalla distribuzione dei volantini, all’allestimento della piazza, dal coinvolgimento di parenti ed amici, alla sistemazione degli spazi pubblici una volta spente le luci del festival. Un modo deciso e delicato di offrire il suo contributo alla crescita della manifestazione, dell’associazione Aramoni e della comunità. Una fiducia nella socialità e nei suoi benefici risvolti, chiara e nobile, disinteressata e di stampo solidaristico. Il padre della giovane sposa si chiamava Francesco Salvatore ed è deceduto il 4 febbraio 1980 a Salerno, a causa di un incidente sul lavoro. Da lui ha ereditato l’etica, improntata alla caparbietà ma mitigata da una tenerissima dolcezza. La madre, Maria Di Pasquale, ha saputo trasmettere, alla figlia, un’educazione rigorosa e il senso del rispetto verso gli altri. Unita da un affetto fuori dal comune alla sorella Simona, la sposina ha sempre dato alla comunità il meglio di sé, prodigandosi ad esaltare tutti gli aspetti positivi presenti in loco. Corretta, allegra, concreta, ironica e acuta è una delle socie più giovani, impegnate nell’azione del Centro studi Aramoni. Col suo matrimonio ha conseguito un piccolo primato: è la prima socia “aramonese” a sposarsi. L’auspicio, rivolto all’unanimità, dal sodalizio zambronese, è che possano nascere, da tale matrimonio, gli “aramonesi” del futuro.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 28 maggio 2013, p. 33