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Sul filo della memoria
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Editoriale
Sul filo della memoria
Tempo di feste, attese come un dono che si rinnova ad ogni anno, amate come un segno di conferma di una religiosità semplice e partecipe. Sembra ieri quando i bambini di Zambrone erano svegliati all'alba dai suonatori della novena di Natale. Si distingueva la voce, chiara e intonata dal timbro tenorile, di don Micuccio Iannello, per la sua abituale funzione nella locale parrocchia, detto “l'organista”, tra i personaggi più importanti e noti del paese, uomo tuttofare, attivo, generoso, al servizio della comunità per missione umana e per spirito cristiano. I vecchi del paese lo ricordano ancora per la disponibilità umana ma anche per le sue qualità di artista vero, sebbene autodidatta, capace di suonare indifferentemente e con la stessa abilità la chitarra o l'organetto, l'organo della chiesa o il violino. Si allineava alla voce di don Micuccio, in perfetta sincronia, il suono ampio e dolce della fisarmonica di Pasquale Casuscelli e di Peppe Grillo, dilettanti , allora giovani ed entusiasti, allievi sensibili ed intelligenti, compresi di un impegno in cui la compagnia e la giovialità, insieme al servizio da rendere alla propria gente erano tutto e il guadagno era nulla, mentre la voce acuta del clarino di Corrado L'Andolina innestava gli incipit tra uno stacco e l'altro e sembrava annunziare non solo l'imminente arrivo del Natale ma, soprattutto nella mente dei più piccoli, inseriva quel réfrain, che udito allora, non è stato più dimenticato.
Qualche porta si apriva, qualche finestra si illuminava, i “Favorite!” pronunciati quasi come un ordine erano, in realtà, inviti inevitabili e impossibili da rifiutare: un caffè qui, un marsala o un vermouth là. E nessuno si tirava indietro, un po' per il freddo, un po' per il senso vivo di amicizia e di rispetto della comunità. Tra i primi ad aprire la vecchia guardia municipale, Carlo Carrozzo, prima casa di quella che allora si chiamava Via Municipio, e la moglie, donna Laura, silenziosa e umile, aveva già preparato i bicchierini di vermouth per gli amici suonatori. Il vecchio Carlo Carrozzo, un po' per il ruolo importante di tutore dell'ordine pubblico che svolgeva nel paese, un po' per l'imponenza dell'aspetto e la soggezione che metteva a piccoli e grandi, era tra i personaggi più notevoli ed importanti. Nonostante la mole si muoveva con agilità e, sempre a piedi, curava il vasto territorio comunale portando notifiche comunali e sostenendo, quando necessario, l'attività dei Carabinieri che in quel tempo venivano da Tropea. Mi sono venuti in mente questi personaggi della vecchia Zambrone (altri seguiranno e saranno tutti ricordati su questo sito) in questo periodo natalizio, alla vigilia dell' anno che sta per arrivare. Il loro modo di agire e di porsi nei confronti della comunità dava un senso di sicurezza ed era elemento rafforzativo della nostra identità di zambronesi. Essi erano punti di riferimento, in qualche modo aggiuntivi, di una genitorialità diffusa e protettiva, che oggi non esiste più perché è andata persa con il modernismo, ammantato di progresso ed erano, comunque, strumenti importanti di un vivere civile e partecipato, anche quello, oggi perso. Ma il loro ricordo può essere utile per ricostruire o per ritrovare quello che è andato smarrito.
Salvatore L'Andolina
Pubblicato sul sito www.aramoni.it nel gennaio 2005
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia