la visita pastorale
ZUNGRI, IL VESCOVO INCONTRA AMMINISTRATORI E STUDENTI
ZUNGRI - Ricca di riflessione, la seduta dedicata all’incontro con il vescovo nell’ambito della santa visita pastorale che si è svolta tra il 7 e il 10 dicembre. Ad accompagnare il vescovo nella sala consiliare, don Felice La Rosa, guida spirituale degli zungresi e il segretario del vescovo, don Graziano Maccarone. Presente anche una delegazione della locale stazione dei carabinieri, rappresentata dal comandante Dario Randazzo. Il saluto iniziale, pronunciato dal presidente del consiglio, Nicola Pugliese. La relazione introduttiva, affidata al sindaco Francesco Galati che ha espresso a nome dell’amministrazione «sentimenti di stima e gratitudine per averci onorato della sua presa, convinti che dalle sue parole, dal suo messaggio, dal suo insegnamento, sapremo trarre la forza per ritrovare, con rinnovato vigore, il cammino e la via dell’unità, della concordia, dell’armonia e della solidarietà cristiana che ci sono tanto utili in questo momento». A prendere la parola, anche il capogruppo di minoranza Domenico Pugliese, il quale ha preso spunto dalla Bibbia «il giovane Salomone -ha chiosato Domenico Pugliese- nel salire al trono non chiede successo e ricchezze, ma “prega Iddio di concedere al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male”». Il capogruppo di minoranza ne ha così tratto il seguente insegnamento: «Un cuore docile, per me significa aperto alla conoscenza, alla valutazione, al confronto e al dialogo». Le conclusioni, affidate al vescovo, il quale ha richiamato al senso di responsabilità ogni cittadino «il territorio non appartiene al sindaco o agli assessori ma ad ognuno di noi. Per cui dobbiamo innamorarci del nostro territorio, conoscerlo. Tutti -ha concluso monsignor Luigi Renzo- siamo obbligati moralmente a tutelarlo e a valorizzarlo a non lasciarlo in stato di abbandono. Appartiene a tutti, singolarmente, oltre che a chi rappresenta politicamente la collettività». Calorosa e gioiosa, l’accoglienza riservata al vescovo il giorno dopo, lunedì, dall’universo scolastico locale. Presenti la dirigente scolastica Rosa Deliro, gli insegnanti e gli alunni, coordinati dai responsabili dei tre plessi Concetta Marasco (scuola dell’infanzia), Maria Cristina Mazzitelli (scuola primaria), Domenica Vita (scuola secondaria di primo grado) e dai docenti di religione cattolica, Maria Teresa Di Bella, Domenico De Vita e Raffaela Pugliese. Tante le domande proposte al vescovo dagli allievi cui ha risposto in maniera semplice e diretta. Interrogativi su vari argomenti: morale, curiosità, pastorale e problematiche giovanili. Ma anche domande indirizzate alla persona, finalizzate, chiaramente, a conoscere meglio la figura umana del presule. E infine canti, poesie ed inni al Signore e alla gioia di vivere. Ai bambini della scuola dell’infanzia, monsignor Luigi Renzo ha detto: «Sono felice di stare insieme a voi. Perché a Gesù piaceva stare con i bambini e se un vescovo non sta con i bambini, non li cerca, non fa come Gesù». È poi seguito l’incontro con gli allievi della scuola primaria. Alla domanda di uno scolaro: «Cosa chiede Gesù ai bambini?», il presule ha risposto: «Gesù vi chiede di essere semplici, sereni e sorridenti, senza lasciarvi influenzare dalla rabbia dei grandi. Gesù vuole che voi portiate questo messaggio d’amore, di semplicità. Ecco perché ha detto a noi grandi se non diventate semplici e buoni come i bambini, non potrete far parte dei miei amici. Quindi anche noi grandi dobbiamo essere come voi e quindi voi dovete essere i nostri maestri». Ultima tappa, la scuola secondaria di primo grado. Rivolgendosi ai ragazzi, in merito al ruolo della scuola nell’odierna società, monsignor Luigi Renzo ha evidenziato: «Il papa ci ha richiamato all’ “emergenza educativa”, la scuola in questa società ha perso l’incidenza, il mordente per essere veramente formativa, incisiva e svolgere il suo compito. Ecco perché prima di tutto servono normative rispettose della persona umana. La scuola deve riprendere ad essere educativa e propositiva».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 13 dicembre 2012, p. 34