RIFLESSIONE SULLA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO
MONSIGNOR LUIGI RENZO
Buonasera, eccellenza reverendissima, buonasera a tutti voi presenti, prendo la parola in qualità di membro designato dal consiglio pastorale parrocchiale, per manifestarle, la gioia della nostra comunità, per aver vissuto in questi giorni intensi momenti di comunione e di fede. Grazie, eccellenza, per aver varcato la soglia delle nostre chiese, della nostra sala comunale, delle nostre scuole, delle case dei nostri ammalati, grazie perla messa in suffragio dei nostri cari defunti. Il suo farsi “uno” della nostra comunità, delle nostre famiglie, ci ha incoraggiati, ci ha spronati ad aver fiducia negli altri, a vivere una cittadinanza attiva, nel rispetto dei valori umani e cristiani. Lei ci ha ascoltati, consigliati, ci ha suggerito comportamenti ed iniziative da intraprendere per la valorizzazione del nostro territorio a livello archeologico. Tutti abbiamo sentito il calore della sua vicinanza, nella condivisione degli ideali di crescita civile e sociale. Lei più volte ha affermato che l’ “io” sono non porta da nessuna parte e che invece è il lavoro partecipato, solidale, che fa crescere una comunità pensante ed operosa. Abbiamo capito che bisogna ascoltare gli altri, che bisogna, in molte occasioni, lasciarsi prender per mano da chi ha l’arduo compito di guida e di educatore. Il bambino deve ubbidire ai genitori, ai nonni, agli insegnanti, i giovani devono ascoltare gli adulti, pur in coerenza con il proprio essere pensante e il proprio giudizio. Gli adulti devono riconoscere in chi li rappresenta, a tutti i livelli, l’autorevolezza dei ruoli istituzionali. Chi ha partecipato e ascoltato la sua parola ha sicuramente rilevato in lei una ricca umanità, tanta umiltà e semplicità. Lei, eccellenza, in men che si dica è diventato un cittadino zungrese, perché non c’è stata persona, non c’è stato gruppo, che non abbia percepito la sua condivisione e la sua vicinanza nella quotidianità e nella speranza delle attese. Lei, come un attento padre spirituale ha soffiato sul fuoco della fede, alimentando in tutti noi veri sentimenti di amore e carità cristiana. Le sue parole sono entrate facilmente nei cuori e nelle coscienze, perché intrise di cordiale familiarità. La nostra comunità, eccellenza, come tante altre, è in cammino e si nutre di pane e di fede, come palesato nelle varie occasioni religiose e non trascura la solidarietà sociale, grazie alle iniziative del parroco e dell’associazione Caritas. La nostra è una fede evidenziata da piccoli, ma sentiti gesti, sostenuti da profondi sentimenti umani e cristiani, forse non alla stregua della vedova del passo evangelico, che aveva dato tutto quello che possedeva e non il superfluo, ma sicuramente gli zungresi sono generosi nel provvedere alle esigenze emergenti della parrocchia. La sua presenza tra noi ha rinvigorito i nostri sentimenti, ci ha spronati all’azione quotidiana con spirito costruttivo, senza conflittualità e rancore. Agire oggi non è facile, i tempi non sono certo economicamente propizi, ma se i nostri nonni, i nostri genitori ce l’hanno fatta, con l’aiuto del Signore, ce la faremo anche noi. Da pochissimo tempo nella nostra comunità, si è costituito il comitato pastorale parrocchiale, quindi è presto dare una valutazione in merito, tuttavia, monsignore, le posso assicurare che un forte entusiasmo anima i suoi 30 membri. Il nostro parroco, in qualità di presidente, è un ottimo lievito, presenta le necessità e accoglie le nostre proposte con spirito di sentita partecipazione e collaborazione. Don Felice, con l’entusiasmo caratteristico di un giovane ha reso più belle ed accoglienti le nostre chiese, con la concreta collaborazione di tutti. Nonostante la sua età, però ha rispettato le tradizioni caratterizzanti le usanze della nostra gente, con l’aggiunta del nuovo, nel rispetto dei suoi ordinamenti. Le attività della parrocchia in atto sono tante e tante altre iniziative sono in cantiere. È il caso di dire che, anche se gli operai non sono pochi, la messe diventa sempre più abbondante. I membri del consiglio pastorale parrocchiale condividono con il proprio parroco sogni, idee ed insieme programmano, progettano e deliberano iniziative a vantaggio della comunità. Eccellenza, nel nostro paese, come in tanti altre realtà territoriali c’è da lavorare tanto nel campo dell’educazione alla legalità e della convivenza civile assieme alle altre istituzioni territoriali, per una cittadinanza sempre più rispettosa delle regole e dei propri doveri, ma c’è anche necessità di assistenza per gli anziani, attualmente sopperita dalla collaborazione domiciliare o dai centri esistenti in altri paesi. Gli anziani, come i bambini, anche nella nostra comunità, sono i più indifesi, ma mentre questi ultimi hanno quasi sempre genitori accorti e attenti, gli anziani, nella loro fragilità e debolezza, non sempre trovano l’adeguato sostegno alle loro esigenze. E che dire dei giovani? Loro, che ci sembrano i più coraggiosi, i più riluttanti di aiuto sono invece quelli che oggi manifestano la necessità di essere spronati, sostenuti, incoraggiati ed indirizzati, per non mollare, per non andare altrove, per dare il loro contributo fattivo alla crescita della propria comunità. Si potrebbe commentare: parole! Da un lato condivido, dall’altro effettivamente penso che il vero aiuto che oggi si può dare è il suggerimento di rimboccarsi le maniche, perché non è più il tempo di aspettare che qualcuno ti regali qualcosa o ti aiuti a sopravvivere con l’assistenzialismo. Tutti sappiamo che qualsiasi lavoro è nobile, se svolto con onestà ed impegno. Il guadagno facile, anche se allettante, non sempre, per fortuna, è gratificante e rispondente ai valori dell’essere persona. La bottega di san Giuseppe, il modello della Sacra Famiglia, a mio avviso, oggi più di ieri, dovrebbero essere imitati da tutti noi per un vivere onesto e sereno, alla luce degli insegnamenti cristiani. In questo periodo di Avvento il ripetersi della natività, peraltro sempre nuova, per ogni uomo, deve farci riflettere sull’impegno sociale, sul concetto di umiltà, pace, amore e fratellanza. Dunque, eccellenza, come dicevo, la nostra comunità, come tante altre è in cammino e, con l’aiuto del Signore, che sempre illumina la strada di ogni uomo di buona volontà, rendendo sicuri i suoi passi, spera di riuscire a raggiungere, con l’aiuto di tutti, i fini che si è proposta. Il lavoro condiviso, la sintonia operativa, spronata dagli alti valori umani e sociali, sicuramente sarà la combinazione vincente.
Il consiglio pastorale parrocchiale rappresenta con i suoi membri, tutta la nostra gente, ogni categoria sociale, e le assicuro, eccellenza, che ognuno, sotto la guida del presidente é propositivo ed operativo, ma soprattutto animato di amore per il prossimo. Ma, pur essendo tanta la voglia di fare, perché le idee si realizzino c’è necessità di collaborazione. Tutte le istituzioni devono trovare insieme la soluzione di quelle problematiche, che ostacolano la realizzazione di importanti attività umane e sociali. Da soli, infatti, senza la positiva complicità degli altri è difficile realizzare anche i piccoli progetti. Monsignore Luigi Renzo, lei, in questi giorni, ci ha dato coraggio, ci ha fatto sentire meno soli. In molti occhi era visibile la gioia dell’accoglienza, quella che nasce nei cuori di ognuno di noi, quando una persona cara ci viene a trovare, per farci visita, per regalarci un sorriso, quel sorriso, che pur costando poco, non sempre si coglie sul volto dell’altro. Noi Zungresi, la ringraziamo davvero di cuore per questi momenti di grazia, di vita partecipativa, di condivisione umana e spirituale. In questo tempo di scarsa positività sociale, la sua presenza è stata per tutti rivitalizzante. Le chiedo scusa, eccellenza, se mi sono dilungata, ma ho voluto palesarle tutta la riconoscenza di questa comunità sulla strada del bene e della solidarietà condivisa. Adesso conosciamo il nostro Buon Pastore, perché è venuto tra noi, per unirci, per scuoterci, per parlarci, per dirci: “Andiamo incontro al Signore che viene per ognuno di noi”. Grazie, dunque, grazie di cuore per averci svegliati dal torpore del sonno, come i pastori all’annuncio della natività di nostro Signore. Grazie, per tutte le attenzioni che ha avuto per la nostra comunità e con la speranza nei cuori di altre Sue visite, a nome mio personale, del consiglio pastorale parrocchiale e di tutta la comunità le auguro di godere, nella gioia del Signore, di un proficuo apostolato per il bene comune di tutta la nostra diocesi. Un arrivederci, quindi, amichevole, ricco di affetto e gratitudine per quanto a noi offerto in questo santo periodo di avvento.
Zungri, 10 dicembre 2012
Rosa Rizzo