Zambrone. Tra le tappe seguite dai componenti dell’associazione la Cattolica di Stilo
GLI ARAMONESI SULLE TRACCE DEI BIZANTINI
ZAMBRONE – Nei giorni scorsi, i soci del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni, presieduto da Corrado L’Andolina, si sono recati in vista nel cuore della civiltà bizantina dell’area jonica. Prima tappa, l’Eremo di Santa Maria della Stella, situato sull’omonimo monte nel comune di Pazzano. Il primo documento sull’eremo è il “Codice greco 598 di Parigi” contenente le opere di Sant’Efrem diacono e composto dal monaco Michele. Seconda tappa, la Cattolica di Stilo che fu la prima e più importante parrocchia della “Universitas” di Stilo fino al 1600 circa. A seguire, la conoscenza del centro storico di Stilo, con le sue porte medievali, il monumento al filosofo Tommaso Campanella (che dalla città jonica ebbe i natali) e i suoi palazzi antichi. Poi la pausa pranzo, allietata da due suonatori di musica popolare: Alessio Bressi e Raffaele Franco. Ad arricchire il parterre artistico, i due pupi di Alessio Bressi, danzanti al ritmo di “Tarantella reggina” che hanno colpito l’immaginario dei più piccoli. Da evidenziare, nella circostanza, anche il coinvolgimento dei gestori del locale che si sono uniti al gruppo “Aramonese” per cantare e danzare le canzoni e i balli tipici della zona. Il viaggio è poi proseguito in gip per raggiungere il sacro monastero di San Giovanni Theristis che si trova in un territorio nel quale è fiorito il monachesimo bizantino attorno all’VIII-XI secolo, tempo durante il quale la Calabria rientrava ecclesiasticamente sotto la giurisdizione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Il Katholikon del monastero risale, invece, all’XI secolo. Esso, pochi anni fa, è stato restaurato e riportato nella sua dimensione architettonica originale. Nel territorio monastico si trova anche la Grotta e la fonte santificata da san Giovanni Theristis (sec. X). Al termine del percorso, il consueto omaggio alla guida, Irene Petrolo da Pazzano. Un’esperienza per molti versi emozionante che ha arricchito la conoscenza di un frammento di Calabria ricco di storia e di cultura.
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 18 ottobre 2012, p. 25