“TAMBURELLO FESTIVAL” UN TUFFO NEL PASSATO TRA MUSICHE E DANZE
Zambrone accoglie la tradizione popolare
ZAMBRONE Serata conclusiva quella del 18 agosto, del Tamburello festival, l’evento musicale, gastronomico e culturale organizzato dall’associazione “Aramoni” di Zambrone e avviato il 29 luglio scorso con il Laboratorio di danze tradizionali calabresi. La nona edizione del festival è stata dedicata alle “Passate della memoria”, motivi musicali tipici e identitari dal duplice significato di riaffermazione delle tradizioni e rafforzamento del senso di appartenenza, originarie di alcune delle zone più musicalmente prolifiche della Calabria, come la zona del Pollino e la provincia di Catanzaro. Notevolissima l’affluenza di pubblico, sia locale che vacanziero. La serata è stata divisa in diversi spazi e momenti di riscoperta e sperimentazione della cultura calabrese. Lungo il corso si è snodata la tradizionale mostra di arte e artigianato tipico della zona insieme al Laboratorio di strumenti tradizionali calabresi con le esposizioni dei tamburelli di Andrea Anghelone e Bruno Pitasi e le zampogne e pipite di Pasquale Lorenzo. La sagra Aramonese, quest’anno dedicata alle “Passate specialità”, ha riproposto pietanze, dolci e vini della tradizione ed è stata allietata dalle esibizioni itineranti dei giocolieri e mangiafuoco Dodoydudupromo e dalla danza amorosa dei giganti di cartapesta Mata e Grifone. L’evento certamente più sentito del festival, tuttavia, è stato il concerto in piazza Otto Marzo. Lo spettacolo è iniziato con un simbolico omaggio a Vittorio De Seta, il celebre regista autore di alcuni straordinari documentari sulla Calabria, come “I dimenticati” del 1959 e “In Calabria” del 1993 e scomparso proprio in Calabria (sua terra adottiva) nel 2011. L’omaggio è stato reso con un brano tratto da una delle sue ultime interviste sulla decadenza dei valori e l’apparente oblio destinato alle tradizioni e ai saperi antichi. Quasi in risposta alle sue parole, sono iniziati i concerti dei talentuosi artisti e ricercatori della tradizione coreutico-musicale calabresi che tanto contribuiscono alla sua riscoperta. In simultanea, la rassegna “Passate in foto” che proposto agli astanti zampognari e musicisti calabresi, strumenti, feste popolari antiche, ballerini di “Vaddhaneddha” e Pastorale del Pollino. Al suono di un flauto di corteccia, è iniziata l’esibizione dei Dericati (trio composto da Alessio Bressi, Francesco Lesce e Peppuccio Garofalo) termine che in molti dialetti della Calabria significa “radici”, in collaborazione con il “mastri cantaturi” Salvatore Megna, che hanno eseguito canti popolari originari della zona del Pollino accompagnandosi con chitarra battente e organetto. Il secondo gruppo ad esibirsi è stato quello dei Lisarusa originari di Guardavalle in collaborazione con Valentina Balestrieri, che hanno eseguito brani tradizionali accompagnandosi anche con strumenti contemporanei come il basso elettrico oltreché a strumenti tradizionali come l’organetto, la chitarra battente e il tamburello. Ultimo gruppo ad esibirsi le Radici Calabre, gruppo di giovanissimi studenti dell’Unical che hanno riscoperto la tradizione musicale calabrese e la eseguono in una vivace forma di “folk-revival”. A conclusione della serata, la tradizionale “cameiuzza”, il ciuchino pirotecnico di antica tradizione.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 22 agosto 2012, p. 28