Zambrone. Tamburello festival
SERATA DEDICATA ALLE DANZE CALABRESI
di ANNARITA CASTELLANI
ZAMBRONE - Il tema evocativo della nona edizione del Tamburello Festival, organizzato dall’associazione Aramoni di Zambrone, quest’anno è incentrato sui motivi del passato. La serata del 18 Agosto sarà interamente dedicata ad alcune diverse danze calabresi -conosciute come tarantelle- ai sapori, alle immagini, alle storie e agli odori tipici che costituiscono la storia millenaria di una terra dominata da diverse culture, col sapore del riscatto ancora fresco. “Passate della memoria” è il tema che meglio offre la possibilità di riascoltare e riscoprire le melodie che caratterizzano la cultura e le tradizioni calabresi. Sarà la perfetta occasione per ricordare anche il grande Vittorio De Seta, regista palermitano recentemente scomparso a Sellia Marina, il quale, da sempre innamorato della Calabria, ha dedicato gran parte dei suoi lavori a questa terra. Il carnet di musicisti che con le loro performance rievocheranno il passato è ricchissimo. I “Dericati” – dal dialetto “radici” – sono un gruppo di ricercatori di motivi tradizionali che proporranno melodie provenienti da diverse zone assieme alla chitarra battente di Salvatore Menga, autentico “mastru cantaturi”, portatore e diffusore delle tradizioni musicali. Spartirsi allegria e ricordi melodici sarà compito anche dei “Lisarusa”, i quali accosteranno al prorompente passato un’esibizione in chiave moderna. La singolarità del nome di questo gruppo catanzarese, dal 2004 impegnato nella rielaborazione delle sonate popolari tipiche di Guardavalle, deriva da una leggendaria fanciulla chiamata Lisa “a russa”, emblema ideale di una Calabria dalle dominazioni pagane, cristiane e poi saracene. A spasso per la Storia con in tasca sette note fino a giungere all’esibizione dei “Radici Calabre”, il gruppo più giovane che ha maturato la propria tradizione in un luogo inusuale quale il Campus universitario dell’UniCal, impiantando, tra le diversissime correnti musicali, il folk-revival, basandosi sull’utilizzo di strumenti arcaici, lira battente o zampogna. A fare da cornice a quest’esplosione di musica sarà la gustosissima “Sagra Aramonese”, particolarmente attenta alle diverse tradizioni culinarie ed enogastronomiche calabresi derivanti dalle dominazioni greche e mediorientali. A conclusione della serata gli Aramonesi proporranno la tradizionale danza amorosa dei giganti Mata e Grifone e l’immancabile rogo della “cameiuzza”, simbolo della liberazione dal prolungato dominio.
Pubblicato su Il Quotidiano l’8 agosto 2012, p. 22