PREMIATI I TESTIMONI DELLA FEDE
Zungri, il ricordo della miracolata di San Calogero emoziona i presenti
ZUNGRI Il volto di donne sofferenti. È questo il ritratto che emerge dalla manifestazione che si è svolta a Zungri nei giorni scorsi dopo la celebrazione eucaristica. Una sofferenza che travalica i limiti della sopportabilità umana e reca in sé qualcosa di tragico e di misterioso. Circostanza che rinvia la memoria a un dipinto di Lorenzo Lotto: “La Vergine e il Bambino con San Girolamo e San Nicola da Tolentino”. Un dipinto che ha un valore artistico inestimabile. Deliziosa, infatti, l’opzione cromatica. Nel disegno, la Vergine è intenta a sorreggere il Bambin Gesù, ansioso e allarmato. A proposito del quadro, un critico d’arte, Frederick Ilchman scrive: «Colpisce soprattutto la dinamica tensione prodotta dalla bara con la sua spinta in avanti, in basso a destra». Una madre preoccupata e sullo sfondo una bara. Sensazioni forti che richiamano quelle che si sono vissute l’altro ieri nel santuario mariano zungrese. Il senso di protezione materno e il dolore; il sentimento della fede e la passione dei religiosi. La circostanza è stata offerta dal “Premio Mariano - Nel nome di Maria”, giunto alla terza edizione. Per l’occasione, è stata premiata, la parrocchia di Maria Santissima Immacolata di San Calogero. Il momento più toccante, si è registrato allorquando Maria Maccarone (proveniente da San Calogero) ha raccontato la sua storia. La donna, nata il 7 agosto 1931 fu colpita da giovane da una terribile malattia “poliartrite reumatoide deformante”. Una diagnosi che non lasciava nessuno scampo. La donna fu condannata alla paralisi. Si presero cura di lei alcune suore, in particolare suor Rosetta che le parlava di santa Paola Frassinetti. Così, la Maccarone, iniziò a pregare. Secondo il racconto della Maccarone, un giorno la santa le apparve in sogno. «Poi -secondo la sua esposizione- la presenza divenne reale. E così la santa m’invitò a pregare. Dopo tante apparizioni e molte preghiere, un giorno avvertii una fitta dolorosissima alle gambe. Lo stesso dolore, credo, che ha avvertito Gesù quando lo inchiodavano alla croce. Poi un formicolio e la voglia di alzarmi. E riuscii a farlo, con qualche sacrificio, ma con tanta gioia nel cuore». I fedeli, ammutoliti di fronte al racconto di Maria Maccarone hanno poi omaggiato la signora con un lungo e fragoroso applauso. A proposito di questo miracolo, il parroco di San Calogero, don Antonio Farina ha affermato: «Laddove si manifesta il miracolo, allora vuol dire che Gesù chiede qualcosa in più. Si abbattano, dunque, i muri della divisione che ci separano da Dio e si ami il prossimo. Perché non c’è incontro col Signore senza l’amore profondo per il prossimo». A fare gli onori di casa, don Felice La Rosa, il quale ha annunciato che per il 2013 la vincitrice del premio sarà la parrocchia Santa Maria de Latinis di Arena. Il reverendo ha anche introdotto la presentazione degli avvenimenti verificatisi intorno alla signora sancalogerese ed ha sottolineato «l’alto valore religioso della testimonianza resa dalla signora Maria Maccarone, cui noi tutti cristiani, dobbiamo guardare come un esempio di fede e di speranza». È stata poi la volta di Rosaria Pugliese, la mamma di Elisabetta Arena, giovane zungrese scomparsa lo scorso 4 ottobre a causa di un tragico incidente stradale che ha ringraziato quanti sono stati vicini alla sua famiglia dopo l’incolmabile perdita della figlia. A tale riguardo, don Felice La Rosa, con voce rotta dall’emozione, ha ricordato il culto mariano curato dalla sfortunata giovane. La targhetta ricordo è stata consegnata alla madre dal sindaco di San Calogero, Nicola Brosio; quella per la signora Maria Maccarone, invece, era stata consegnata dal sindaco di Zungri, Francesco Galati. Lo stesso don Felice La Rosa ha consegnato una targa ricordo al parroco di San Calogero che ha ricambiato con una stola sacerdotale. Le targhe sono state offerte dal comitato civile patronale Maria Santissima della Neve (2012) di Zungri. Infine, le suore Dorotee di San Calogero hanno donato una reliquia di santa Paola Frassinetti che sarà custodita presso il santuario mariano zungrese. Nel dipinto di Lorenzo Lotto “La Vergine e il Bambino con San Girolamo e San Nicola da Tolentino” in alto a sinistra sono dipinte alcune figure minuscole che, probabilmente, ricordano la processione sulla salita del Calvario, cui fa allusione la bara. È il calvario che genera il dolore; per i cristiani, l’ultimo difficile passaggio che prelude alla vita…
Corrado L’Andolina
Pubblicata su Calabria Ora il 5 agosto 2012, p. 26