Zambrone. L’iniziativa promossa dal centro studi umanistici e scientifici Aramoni
IL TAMBURELLO FESTIVAL APRE LE DANZE
Da dopodomani parte la quarta edizione del laboratorio di balli etnici
ZAMBRONE - Il Tamburello festival apre le danze… e lo fa in modo tradizionale. Il prossimo sabato pomeriggio, infatti, il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni organizzerà un laboratorio interamente dedicato a un tipo di danza popolare. Titolo della rassegna: “U sonu a usu anticu”. In pratica verrà riproposto un ballo saldamente ancorato alla Valle del Sant’Agata. In tale contesto, infatti, la festa e la danza tradizionale risultano strettamente interconnesse e le tradizioni musicali rimangono scevre da fuorvianti contaminazioni. Il corso sarà tenuto da tre “sonaturi” e “mastri d’abballu” provenienti, appunto, dalla Valle del Sant’Agata. La manifestazione è giunta alla quarta edizione e costituisce la prima tappa della nota kermesse zambronese. Il presidente dell’associazione Aramoni, Corrado L’Andolina ha sottolineato come «nonostante il proliferare di festival del settore, i giovani ignorano i passi base che caratterizzano questo tipo particolare di tarantella, la più conosciuta e praticata, nel recente passato, anche in molte aree del Vibonese. L’obiettivo è trasmettere il valore della danza etnica per quello che è; non già svago e sollazzo, ma elemento fondante e costitutivo della società stessa. Un tempo -continua L’Andolina- ci si riuniva, appunto, per ballare insieme, in piazza. “Facimu rota”… così, il “Mastru d’abballu” avviava le danze che duravano per ore e ore. E oggi? La tendenza a fare la stessa cosa persiste; manca la conoscenza delle ballate popolari e la consapevolezza del valore ontologico connesso, appunto, al momento coreutico-musicale locale. Solo alcune aree della Calabria, specie dell’Aspromonte e del Pollino, hanno retto l’urto dell’onda anomala connessa alla banalizzazione di tale processo. Penso a Cardeto, Cataforio, ma anche ad Alessandria del Carretto, Albidona, chissà perché bollate come “realtà marginali”. Ma forse la vera marginalizzazione è in chi non sa più cogliere il valore della festa, in cui, da sempre, canto, suono e ballo rappresentano le principali componenti». Il presidente dell’associazione Aramoni, poi, così conclude: «“U sonu a usu antico” costituisce una danza unica nel panorama calabrese e reca in sé richiami alla cultura greca e non solo. Quasi impossibile, delinearne origine e sviluppi. Ma l’ignoranza storica o antropologica non costituisce alcun problema; perché U sonu è prima di tutto ballo di cuore». Il laboratorio si terrà il 28 luglio presso la palestra scolastica di Zambrone con inizio alle ore 15. Ulteriori informazioni sull’evento, potranno essere richieste ai seguenti contatti: aramoni@libero.it oppure: 338-8726318.
m.v.
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 26/7/2012, p. 28