Zambrone. Ambra Miglioranzi si aggiudica l’estemporanea di pittura. Successo per i concerti di don Cento e Otello Profazio
FESTA DI SANTA MARINA TRA ARTE, MUSICA E FOLKLORE
di NICOLA COSTANZO
ZAMBRONE - La festa patronale in onore di santa Marina, appena trascorsa, si è segnalata per l’originalità delle scelte, improntate al rigore e al risparmio ma anche ispirate da una prioritaria opzione spirituale e culturale. Le iniziative organizzate dal comitato hanno avuto inizio il 21 dicembre; in tale circostanza è stata organizzata la mostra fotografica (cartacea) dedicata ai momenti religiosi della comunità dell’ultimo cinquantennio. A distanza di qualche mese, nel salone parrocchiale si è svolto, nel giorno di santa Marina (18 giugno) un interessantissimo convegno dal titolo: “Calabria bizantina: il Poro” che ha registrato la relazione dello studioso Ulderigo Nisticò. Durante tale convegno, è stato anche proiettato un video dedicato al culto di santa Marina in Italia. Il 7 giugno, l’apertura della novena, interamente dedicata ai bambini (con gonfiabili, spettacolo di burattini, zucchero filato e popcorn). Il 15 è stata la volta dell’estemporanea d’arte, giunta alla terza edizione. Titolo della rassegna: “Devozione per santa Marina: colori in libertà”. Ben dodici i pittori presenti all’iniziativa: Rosanna Castagna, Francesco Caronte, Ciro Cimadoro, Antonio Fortebraccio, Ercole Fortebraccio, Jessica Giannini, Margherita Giannini, Pasquale Macrì, Francesco Mangialardi, Domenico Meduri, Ambra Miglioranzi, Monica Peirano e Caterina Rizzo. Ad aggiudicarsi il primo premio Ambra Miglioranzi con un dipinto, tradizionale nella sofferta esperienza umana della patrona e realizzato con tecnica moderna. La bellezza del quadro ha convinto, all’unanimità, i giurati. Il secondo premio è poi andato a Francesco Mangialardi, da Mileto, che con la sua consolidata tecnica pittorica ha colto uno squarcio significativo della piccola realtà zambronese. Il terzo premio, se lo è aggiudicato Caterina Rizzo che ha saputo combinare alla delicatezza dei colori e la semplicità comunicativa. Il giorno successivo è poi stata la volta di don Giosy Cento che ha deliziato gli astanti col suo coinvolgente repertorio. Un sacerdote che ha fatto del canto una componente essenziale del suo modo di vivere e uno strumento per veicolare i valori del Vangelo. Il reverendo ha colpito gli astanti per la sua dolcissima umanità e per il suo indiscutibile carisma. Il 17, nel giorno di santa Marina Vergine, patrona di San Giovanni, è stata la volta di una giovanissima band calabrese: “Senza tempo live band” che ha portato avanti uno spettacolo originale, caratterizzatosi dalla felice combinazione di teatralità e musica incentrata nell’esecuzione dei brani di successo degli anni ’70 e ’80. È stata poi la volta di un cantastorie unico nel panorama regionale: Otello Profazio. L’artista, sempre uguale a se stesso ha ripercorso con i suoi brani le tappe artistiche più importanti della sua carriera, senza mai rinunciare alla sua graffiante ironia. Nel corso del suo concerto, è stato proiettato un video toccante, raffigurante la storia del paese dai primi del Novecento, fino ai primi degli anni ’70 , dal titolo: “San Giovanni e sangiovannesi: immagini e ricordi in foto”. Notevole l’afflusso di gente presente per il concerto dell’artista popolare calabrese. Ad allietare la serata anche una statua vivente. Il complesso bandistico “Giuseppe Verdi” di Zungri ha accompagnato la processione di giorno 16; mentre, quella del 17 è stata accompagnata dalla “Banda storica, città di Stilo”. Soddisfatta la guida spirituale dei sangiovannesi, don Pasquale Sposaro, che ha officiato i riti religiosi con la consueta autorevolezza. Le luminarie, allestite dalla ditta dei fratelli Tripodi. Il comitato festa patronale è stato composto da: Francesco Giannini, Giovanni Grillo, Giuseppe Grillo, Corrado L’Andolina, Domenico Muggeri. Al termine dei festeggiamenti, la generalizzata consapevolezza di essere riusciti a combinare, in un felice mix, il senso della devozione con la cultura e l’arte; il tutto, all’insegna del rigore e dell’amore per il proprio territorio.
Pubblicato su Il Quodidiano il 20 luglio 2012, p. 27