IL PENSIONAMENTO DEL PRESIDE FRANCESCO LAGANÀ
È stato dirigente presso le scuole zambronesi dal 1989 al 2009
L’aula magna dello storico edificio dove è attualmente allocata la scuola media, nel centro storico di Tropea, tra suggestivi palazzi quasi sospesi sulla cresta della celebre rocca che sorride al Tirreno, era stracolma di insegnanti, genitori, alunni e personale amministrativo. Tutti convenuti, lo scorso 29 giugno, per salutare Franco Laganà, che dopo 44 anni di servizio nella scuola, prevalentemente svolti come dirigente, è andato in pensione insieme a un gruppo di docenti. Commozione, rimpianto, nostalgia i sentimenti percepibili negli sguardi dei ragazzi e dei docenti. A far gli onori di casa la Catia La Rocca, elegante e determinata, che ha animato e governato con grazia e garbo il commovente meeting. È stata la collaboratrice vicaria a introdurre con una relazione puntuale e gradevole la cerimonia di pensionamento. Ha fatto emergere non soltanto la competenza e la professionalità del dirigente citando alcune delle più significative realizzazioni, prime fra tutte le visite ad Auschwitz Birkenau nei luoghi della Shoah e lo sviluppo progettuale delle opportunità legate alla musica, all’arte e al teatro ma ha anche esaltato l’umanità, l’intelligenza e la lungimiranza del dirigente Laganà augurandosi che chi sarà chiamato a sostituirlo non gli sia inferiore sul piano culturale e umano. È stata quindi la volta dell’assessore alla Pubblica istruzione Mario Sammartino che ha rivolto parole di caldo augurio ricordando la collaborazione felice che si era instaurata tra scuola e Comune. In precedenza il vicesindaco della città Massimo L’Andolina, a nome dell’amministrazione comunale aveva recato il saluto al dirigente. Natale Schiariti, coordinatore delle attività per l’apprendimento musicale e strumentazione ha ricordato l’insistenza con la quale Laganà ha voluto un’attività altamente formativa. Successivamente il dirigente Luigi Cordiano, già preside di Pinerolo, presidente della commissione per gli esami di licenza ha ricordato i lunghi anni di comune attività e la solida amicizia che lo lega al dirigente di Tropea. Commosso l’intervento di Jenny Belvedere, presidente del Consiglio d’istituto che si è chiesta se i ragazzi di Tropea potranno fruire nel futuro di un dirigente con le qualità di Franco Laganà. Per i docenti che in passato hanno operato con Laganà ha preso la parola Salvatore L’Andolina che ricordando i tanti anni trascorsi a Zambrone dal dirigente ne ha posto in risalto l’azione coraggiosa, spesso anticipatrice di innovazioni didattiche e pedagogiche che avrebbero visto la luce molti anni dopo. A tale proposito, da ricordare che Lagnà ha svolto la funzione di preside delle scuole medie di Zambrone prima e di dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Tropea (che includeva anche le scuole zambronesi) dal 1989 al 31 agosto 2010. A nome dei colleghi che vanno in quiescenza, Domenico Sganga, Pasqualina Pulicari, Lidia Messina è intervenuta Rossella Laria, per molti anni collaboratrice del dirigente, che con evidente commozione ha sottolineato il legame d’amicizia maturato in tanti anni e ha indirizzato agli alunni un saluto affettuoso e pieno di ricordi e di episodi che resteranno nella sua memoria. Gli alunni hanno delegato Gaetano Vallone a rappresentarli. Il ragazzo con piglio deciso e forte determinazione ha espresso il suo rammarico ma ha augurato tanti anni di felicità e serenità al suo preside. Infine, dopo un’esibizione di alcuni allievi, che, diretti dal professore Natale Schiariti, hanno eseguito brani di musica classica, ha concluso lo stesso Laganà. «In tanti anni di lavoro -ha detto- in varie parti d’Italia e della Calabria, ho sempre avuto come obiettivo la migliore formazione dei ragazzi. Sono consapevole che non spetta a me valutare la mia opera ma ho sempre cercato la verifica dei risultati mediante la collaborazione e il confronto con i miei docenti. È a loro che devo la qualità dei risultati. Ed a loro rivolgo il più caldo ringraziamento. Sono certo -ha concluso Laganà- che nessun organismo che richieda l’impegno di tante persone tutte tendenti ad un medesimo fine può funzionare ed essere produttivo se non viene rispettato il principio dell’autonomia di ciascuno e quello della collaborazione solidale e concorrente. Mi mancheranno i colleghi e i ragazzi nei quali ho la speranza di lasciare un buon ricordo». La manifestazione è stata seguita da un pubblico attento. Note di commozione e sguardi lucidi su molti visi. Si chiude un’epoca. Si rispolverano i ricordi. Ma si guarda anche al futuro. E il futuro nei volti dei tanti ragazzi e ragazze dal quieto sorriso sul volto, concentrati nei ruoli stabiliti: i discorsi, il canto, la musica e un pizzico di nostalgia mentre le labbra si muovono nell’esecuzione della canzone “Amico è….” Intonata da ragazze e ragazzi emozionati e consapevoli che si apre un nuova pagina della loro stessa vita. Ma l’amico è… e continua ad essere nei cuori il loro preside. È come una rassicurazione d’affetto e di memoria che non tramonta. Sembrano dire: «Ciao, preside, goditi la tua pensione…».