Zambrone. Convegno del comitato di Santa marina a San Giovanni
LE TRACCE LASCIATE DAI BIZANTINI SUL COMPRENSORIO DEL PORO
ZAMBRONE - Lo scorso 18 giugno, in occasione della festività di Santa Marina Vergine di Bitinia, patrona di San Giovanni, è stato organizzato un convegno dal titolo: “Calabria bizantina: il Poro”. Soggetto organizzatore, la parrocchia “Santa Marina Vergine” retta da don Pasquale Sposaro, coadiuvata dal comitato festa patronale 2012. I solenni festeggiamenti verranno poi organizzati per la data del 17 luglio, ricorrenza della traslazione delle sacre reliquie della patrona, dall’Oriente a Venezia. Il tema, intrigante e ricco di contenuti culturali ha registrato tre interventi. Ad aprire la manifestazione, Corrado L’Andolina in rappresentanza del comitato stesso, il quale ha spiegato il senso dell’iniziativa e presentato il programma della festività. Nella sua presentazione, L’Andolina ha messo in luce lo stretto legame tra spiritualità e cultura. «L’arricchimento della dimensione spirituale -ha affermato- amplia quella culturale, unico strumento di crescita della comunità». A seguire, il parroco don Pasquale Sposaro che si è soffermato sugli aspetti salienti della cultura bizantina, con particolare riferimento a quelli spirituali. Il reverendo ha ricordato, fra l’altro, figure e momenti salienti legati tale contesto ed ha evidenziato come «l’unico elemento della liturgia che rimane in vita dopo la latinizzazione effettuata in epoca normanna, è la preghiera Kyrie eleison (Signore abbi benevolenza)». Per comprendere la dimensione religiosa bizantina, viene in mente San Basilio Magno (dottore della Chiesa) il quale affermava: «Che cosa è proprio della fede? Piena e indubbia certezza della verità delle parole ispirate da Dio… che cosa è proprio del fedele? Il conformarsi con tale piena certezza al significato delle parole della Scrittura, e non osare togliere o aggiungere alcunché». Un aforisma saldamente ancorato a una visione della fede molto differente da quella conosciuta nelle epoche successive. Infine, Ulderico Nisticò, studioso di cultura calabrese che ha esposto con rigore e in profondità tutti gli aspetti legati al lungo periodo bizantino in Calabria: «Non bisogna pensare l’epoca Bizantina legata solo al monachesimo; il periodo è fecondo di iniziative variegate, nei vari settori della vita civile, dall’architettura a quello giuridico e militare». Il docente si è poi soffermato sull’influenza della cultura orientale nell’area del Poro, con specifica attenzione sia agli aspetti umani che a quelli religiosi. L’indagine del professore non ha trascurato nessun aspetto; particolare approfondimento sulla continuità di Bisanzio nella Calabria post-bizantina. Il relatore ha poi sollecitato il recupero di quegli elementi culturali che nell’area del Poro sono la testimonianza vivente del periodo bizantino. Gli approfondimenti hanno interessato il profilo antropologico, sociologico, linguistico e filologico. In tal modo, l’uditorio ha seguito e partecipato con estrema attenzione ed interesse all’iniziativa. Notevole l’affluenza dei parrocchiani all’evento culturale che si è svolto presso il salone parrocchiale “Pio XII”. Dopo l’intervento del professore Nisticò è stato proiettato un video accattivante sul culto di Santa Marina Vergine in tutta Italia, dedicato, dunque, alle immagini di chiese, statue e affreschi in onore della patrona sangiovannese. Al termine, un ricco buffet offerto dai parrocchiani ha terminato una giornata positiva, destinata a rimanere impressa nella memoria dei presenti a lungo.
m.v.
Pubblicato su Il Quotidiano il 26/6/2012 p. 31