A RITROSO ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA BIZANTINA
Approfondimenti e curiosità nel convegno di Zambrone
ZAMBRONE Nel novembre del 2003 la Regione Calabria pubblicava un libro dal titolo “Calabria Bizantina”. Un’opera monumentale arricchita da un reportage fotografico di prima qualità. Un lavoro di approfondimento su un periodo storico che, in linea di massima, interessa la Calabria dall’abbattimento del Regno ostrogoto ad opera di Giustino I (527-565 d.C.) fino all’XI secolo. Si tratta di un’epoca molto complessa nella quale s’intrecciano battaglie, sconfitte, riconquiste. La Calabria bizantina, ha un fascino calamitante. Calabria bizantina vuol dire Cattolica di Stilo, chiesa dello Spedale di Scalea, icona della “Madonna del Pilerio” di Cosenza. Ma di quanto sia stata forte l’influenza bizantina rimangono ulteriori tracce evidenti nella cultura architettonica che, fra l’altro, ha prodotto i suoi effetti anche dopo la conquista (della Calabria) da parte dei Normanni. Si pensi alle seguenti opere: chiesa di Sant’Adriano a San Demetrio Corone, la Grotta di Santa Maria della Stella a Pazzano, il Patire, la chiesa di San Marco e la chiesa Panaghia di Rossano, chiesa di San Giovanni Terista a Bivongi, Santuario di Santa Maria delle Armi, il Battistero e la chiesa di Santa Filomena a Santa Severina. Di tutto questo si è discusso lo scorso lunedì presso il salone parrocchiale “Pio XII” della frazione San Giovanni. Occasione dell’incontro, il seminario: “Calabria Bizantina: il Poro”, organizzato dalla parrocchia “Santa Marina Vergine” coadiuvata dal comitato festa patronale 2012. In prima battuta è stato presentato il programma dei solenni festeggiamenti in onore di Santa Marina. A tale proposito occorre sottolineare che secondo il Martirologio Romano, il giorno di Santa Marina è proprio il 18 giugno, ma i festeggiamenti vengono organizzati per il 17 luglio, data (1228) di traslazione delle sacre reliquie dall’Oriente a Venezia ad opera del mercante Giovanni Bora. È stata poi la volta di don Pasquale Sposaro, guida spirituale dei sangiovannesi, il quale ha approfondito la dimensione spirituale legata ai bizantini. Il parroco ha poi evidenziato come «l’elemento culturale così valorizzato nel giorno di Santa Marina, risponde a una scelta ben precisa: avviare percorsi di fede sempre più intensi». Dopo un excursus nella liturgia bizantina, don Sposaro ha sottolineato come «l’unico elemento orientale che rimane in vita dopo la latinizzazione effettuata in epoca normanna è la preghiera Kyrie eleison (Signore abbi benevolenza)». A concludere, un ospite di eccezione, il professore Ulderico Nisticò, autore di molti saggi dedicati alla Calabria e alla sua storia. Il professore, ha saputo veicolare con efficacia dialettica tutti gli aspetti della cultura bizantina; sia quelli storici che quelli antropologici. Una disamina che ha interessato le varie branche del sapere: dai riti, all’onomastica, soffermandosi sugli aspetti peculiari degli idiomi locali. Approfonditi, in particolare, gli aspetti pertinenti al rapporto tra la cultura bizantina e il Poro, con esempi di leggende e la rievocazione di importanti tracce, quali l’insediamento rupestre zungrese degli “Sbariati” o il culto per i santi orientali, quali San Basilio, San Nicola di Mira, San Calogero, Santa Marina Vergine, la Madonna di Romania. A giudizio del professore «la traccia più significativa della cultura bizantina è nello spirito dei calabresi, nel pervicace attaccamento alla terra, nel loro humus tenace e austero, nel senso di abnegazione». Il professore ha poi esortato gli astanti ad abbandonare i vecchi e infondati cliché: «Nell’immaginario collettivo i Bizantini sono dediti solo al monachesimo o a farraginose organizzazioni burocratiche; in realtà, la loro indole guerriera ha forgiato, in epoche passate, molti tratti caratteriali dei calabresi». Notevole l’affluenza della cittadinanza che ha assistito con curiosità e interesse a un evento destinato a lasciare ricordi e vigorose sensazioni. Al termine del seminario è stato proiettato un video interamente dedicato al culto di Santa Marina Vergine in Italia. Immagini, affreschi, icone, chiese e processioni in onore della santa. A concludere, un ricchissimo buffet di dolci tipici del posto preparato dalle parrocchiane.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 22 giugno 2012