la ricorrenza
ZAMBRONE IN FESTA PER I CENTO ANNI DI NONNA “BETTA”
ZAMBRONE Le belle giornate durano anche dentro il tramonto. Per Elisabetta Maria Carmela Giannini il 4 giugno rappresenta l’alba di una lunga giornata iniziata esattamente un secolo fa. È nata in primavera, una stagione di per sé accogliente che lascia intravedere colori e frutti che danno un senso profondo all’esistenza. Ha attraversato momenti bui e freddi, tipici dell’inverno. Da bambina, infatti, perse il padre, Antonio Giannini, deceduto mentre svolgeva, a Roma (dove poi fu sepolto) il servizio militare nell’ambito delle operazioni della Prima guerra mondiale. E poi l’autunno, nel quale ha visto gli alberi della sua famiglia crescere, ma anche perdere alcune foglie vitali: due figli morti subito dopo il parto, l’amato marito Fortunato Salamò nel lontano 1973 e due figli, Antonio e Giuseppe, qualche anno fa. Infine, l’estate, stagione calda per antonomasia col calore dei quattro figli, Elisabetta, Mariarosa, Romana, Fortunato, che la assistono quotidianamente, rinvigorito dall’incommensurabile affetto di 21 nipoti, 42 bis nipoti e 4 tris nipoti. Numeri che di primo acchito impressionano per la loro entità. Ma chi conosce questa speciale famiglia sangiovannese, sa che in realtà la sua peculiarità è costituita dalla qualità dei rapporti umani che da essa si irradiano. Unica la fonte, nonna Betta. La sua storia, al di là delle tragedie umane che l’hanno colpita duramente, è quella di una verace donna calabrese: lavoratrice, credente, mamma e nonna. Per onorare la circostanza è stata celebrata una messa di ringraziamento per le lunghe stagioni fin qui vissute. Ad officiare messa nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Marina Vergine, padre Luigi Scordamaglia. Nella sua omelia, il reverendo ha affermato: «Noi pensiamo di conoscere una via che conduce al bene; ma poi il Signore ci indica una via superiore che oltrepassa le nostre stesse aspettative. Con l’età, d’altronde, si demitizzano molte cose perché si raggiunge una maturità di pensiero e spirituale che conduce a una nuova sapienziale dimensione». Presente ufficialmente il Comune di Zambrone, col gonfalone, l’autorità di polizia municipale e alcuni amministratori. L’ente, per l’occasione, ha donato alla cittadina più anziana del comune, 100 rose rosse e una targa in ricordo dell’evento. Ha preso pertanto la parola il sindaco Pasquale Landro, il quale, in primis, ha chiesto un minuto di silenzio per omaggiare il lutto nazionale proclamato in ricordo delle vittime emiliane causate dal terremoto. Il primo cittadino ha poi ripercorso le tappe di vita dell’anziana concittadina ed ha affermato come la stessa «rappresenti un prezioso patrimonio umano ed un encomiabile esempio di madre e lavoratrice per l’intera comunità». Il vicesindaco Quintina Vecchio ha poi letto una poesia dedicata alla centenaria. È stata dunque la volta di una nipote, Maria Rosa Gentile che ha rivolto alla nonna parole semplici per esprimere i sentimenti di amore di tutti i familiari. Fra gli astanti, presenza ufficiale anche per il comandante della stazione dei carabinieri di Zungri, Dario Randazzo. Prima di recarsi al centro sociale per i festeggiamenti con gli amici e i parenti, Elisabetta Giannini si è prodigata in un antico canto locale dedicato alla Madonna. La vecchiaia reca in sé il peso dei ricordi, a tratti gravoso a tratti lieve, ma sempre nostalgico…
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 6 giugno 2012, p. 35