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Anno 2008
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Gemma Blu
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Zambrone da scoprire
Gemma Blu
L’origine di Zambrone è descritta dal Barrio nel saggio: “De antiquitate et situ Calabriae”. Secondo lo storico del Settecento nel 1307 Carlo II concesse al figlio Roberto il titolo di duca di Calabria. Il ducato offriva ai principi rilevanti entrate per la loro corte e spesso il suo governo veniva affidato a un Viceré. In questo periodo si formò il primo nucleo abitato di Zambrone. Antichi testi narrano che in tempi remoti sorgeva sul Monte Poro “luogo lieto di pascoli e di seminati”, la città di Aramoni. Il re Roberto d’Angiò ne decise la distruzione intorno al 1310. Le cause sono da ricondurre, secondo quanto affermato dallo stesso Roberto d’Angiò “alla malvagità dei suoi abitanti”. Si narra che gli aramonesi sfuggiti alla devastazione, si riversassero sulle coste in cerca di rifugio. Essi si stabilirono lungo la fiumara Potàme, in località San Giovannello, oggi costituitala un nucleo abitato denominato Madama. In quegli anni, però, le coste erano minacciate dalle incursioni dei pirati. Gli aramonesi furono così costretti ad abbandonare ancora una volta le case per cercare dimora sicura verso l’interno collinoso. Qui trovarono riparo e costruirono tre villaggi che, in memoria della loro consanguineità, chiamarono con tre nomi inizianti con la medesima lettera Z e cioè: Zambrone, Zaccanopoli, Zungri. Probabilmente, però, la popolazione aramonese si stabilì in villaggi preesistenti e di origine magnogreca. Zambrone, infatti, a giudizio di monsignor Pugliese, apprezzato storico tropeano, indicherebbe i discendenti di Zambros, antico patriarca e suo presunto fondatore. Paese per vocazione votato all’agricoltura in ragione di un territorio che costituisce un vero microcosmo di tutto ciò che richiama alla produzione primaria: fertilità dei campi, splendidi terrazzi che degradano, allargandosi, verso il Tirreno; splendida macchia mediterranea, con cespugli rigogliosi di mirto, distese accecanti di trifoglio, chiazze lussureggianti di roveti e ulivi e lecci, robinie e pioppi, salici e fichi e vigneti sparsi sulle balze e rettangoli perfettamente disegnati di cipolla rossa un po’ dappertutto. Una cornice di mille tonalità di verde che si affaccia sull’azzurro del Tirreno e ne costituisce il contrappunto dando la sensazione di voler rifiutare l’omologazione della modernità portata dal turismo. L’angolo più suggestivo del territorio è rappresentato dalla “Marinella” sita in località Capo Cozzo. Una suggestiva conca marina, incastonata tra la bianchissima e sottile sabbia e l’acqua verde cristallina del Tirreno. L’evento estivo più importante è il Tamburello festival che si svolge il diciotto agosto. Due i concerti previsti per la prossima quinta sua edizione. Il primo degli “Arcuevi”, giovanissima band del Salento, eseguirà pizziche e tarante pugliesi; il secondo dei “Karakolufool” metterà sul palco artisti di valore assoluto quali Mimmo Cavallaro e Fabio Magagnino, Cosimo Papandrea e Manuella Cricelli, Andrea Simonetta e Carmelo Scarfò, Daniela Bonvento e gli attori del teatro Proskenion. La manifestazione sarà poi arricchita da una ricca esposizione di arte e artigianato calabrese, una vera e propria “Galleria d’arti e … mille sapori !”, dal ballo d’amore di Mata e Grifone, da due sagre in contemporanea (dolce e salato) e dal ballo storico rievocativo della cameiuzza.
Pubblicato su Calabria Ora il 23 luglio 2008, p. V ORAESTATE
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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