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VIABILITÀ E SICUREZZA, LA PROVINCIA HA IGNORATO UNA PARTE DEL TERRITORIO
Durante un’assemblea pubblica tenutasi pochi giorni fa a Parghelia, sono stati affrontati i problemi della viabilità provinciale, punti nodali ed essenziali nell’economia turistica della zona di Tropea e dintorni, sia per la rete di comunicazione interna con il Poro, sia per i collegamenti scolastici, di lavoro e commerciali con l’intero territorio provinciale. Ad essa hanno partecipato le rappresentanze comunali interessate. In premessa, occorre rilevare che i cittadini di Fitili avevano già sollevato, presso le autorità competenti, la questione sull’insostenibilità della situazione viaria, oltre un anno addietro. La variante a monte di Fitili ha causato, infatti, un consistente smottamento franoso con gravi pericoli per l’incolumità di cose e persone e con grave disagio per il mancato transito di autobus per Zaccanopoli. Dopo tale denuncia, le strade provinciali (e non solo) situate nei comuni di Parghelia, Zaccanopoli, Zambrone e Zungri hanno subito altri durissimi pregiudizi. E dunque, il coordinamento del Pd ha organizzato l’assemblea in questione. Nel corso del dibattito, il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, ha ammesso che non ci sono fondi per fare fronte alle criticità indicate ed ha sollecitato il consigliere regionale Bruno Censore a farsi carico della vicenda presso il Consiglio regionale. A tale proposito va però rilevato che nel piano messo a punto dalla Provincia (pubblicato nelle linee essenziali da CO il 12 aprile) contro il rischio frane e smottamenti, la zona costiera non è affatto inclusa. L’area di Tropea, Parghealia, Zambrone, così duramente colpita dal dissesto delle strade comunali e provinciali, rimarrà esclusa dal piano anzidetto. Sarebbe dunque opportuno, conoscere quali progetti e piani d’intervento, a tale riguardo, la Provincia ha disposto ed avviato d’intesa con la Regione, i Comuni ed, eventualmente, con altre istituzioni. Allo stato, infatti, a parte le rituali istanze e vuoti convegni, non sembrano siano stati avviati adeguati cantieri, capaci di superare la crisi in argomento. Dal canto suo, Bruno Censore ha confermato l’impegno politico per giungere a una soluzione positiva della grave problematica, ma sui tempi di un eventuale efficace intervento, allo stato, non c’è alcuna indicazione certa. A questo punto, una riflessione sorge spontanea. In un Paese democratico bisogna tenere alta la capacità di ascolto e di accoglienza dei bisogni della gente da parte delle istituzioni e dei partiti. Nel nostro territorio sono stati eletti quattro consiglieri regionali, c’è un senatore, un assessore regionale al Lavoro, esiste un consiglio provinciale con assessori delegati, organo intermedio e di collegamento ai Comuni e ai sindaci, protagonisti nelle problematiche di trincea e primarie istanze di democrazia partecipata. Tutta questa forza istituzionale deve mettersi in movimento e chiamare alle proprie responsabilità e funzioni chi ha avuto il mandato elettorale (maggioranza e opposizione) di servire la comunità, diversamente, tutto diventa propaganda, liturgia e la gente si stanca e si allontana dalla politica. Occorre, pertanto, impegnare le istituzioni, le strutture statali, la protezione civile per trovare mezzi e strumenti per attuare i progetti della politica (viabilità, scuola, casa, lavoro) perché, se la politica esiste, essa è, soprattutto, governo del territorio e delle città. E un buon governo del territorio è il presupposto per scongiurare, presso le comunità locali, deficit di partecipazione politica e rappresentatività istituzionale.
Girolamo Caparra
Pubblicato su Calabria Ora il 14 aprile 2012, p. 27