il commento
QUANDO LE TRAGEDIE RIESCONO AD UNIRE UN’INTERA COMUNITÀ
Un locale grandissimo, strapieno di gente. Un’unica emozione, un unico battito di cuore. E le sue ferite, riaprirsi di nuovo all’appello dei 16 nomi, dei 16 apostoli, dei 16 angeli di Zambrone, che sul lavoro hanno perso la vita. Un prezzo troppo caro ha pagato questo paese in termini di vite umane! La manifestazione di presentazione del libro è durata più di due ore; sono state lette tutte le testimonianze dei parenti delle vittime, accompagnate dal suono struggente di un violino. Era come se ogni nota riportasse indietro tutti i drammatici momenti vissuti… Sono state dette tantissime cose, tante bellissime parole, colme di emozione vera. Ma la cosa straordinaria che ha colpito, era il silenzio e il rispetto con cui tutta quella gente stava ad ascoltare anche le più piccole pause dei discorsi di tutti. Ad ogni appello del nome di una vittima sul lavoro, i cuori sobbalzavano ed era dura tenere in petto quel dolore. Tante le lacrime, sapendo però che ora, nessuna di quelle famiglie colpite dalla devastante perdita del proprio caro, sarebbe più stata sola. Il dolore delle famiglie è il dolore di una comunità intera, che si è stretta con grande rispetto e amore, attorno a loro, che vuole ricordare ciò che è stato, perché tutto questo non si debba rivivere mai più! Rivivere e ricordare per portare alla vita la memoria di queste 16 persone. Abbiamo visto una comunità unita, mai ci era capitato di stare così tutti insieme. Dire altro, per spiegare ciò che abbiamo sentito, è impossibile. Lo scorso 25 marzo, in quella palestra, si è vissuto uno di quei momenti che non è possibile raccontare a parole. Bisognava essere presenti e tenere nel cuore il significato che è rimasto della serata: Non si è mai da soli quando si soffre. E chi soffre ha bisogno di tutti. Dello sguardo degli amici, della loro carezza, di parole di conforto ma, anche solo di silenzio, per stare ad ascoltare. Questo è l’unico modo che i parenti delle vittime sul lavoro hanno per mandare via dal proprio cuore un po’ dell’immenso dolore che li invade. Grazie a Corrado L’Andolina e a tutti coloro che hanno dato testimonianza della loro storia. Senza la loro forza e la loro caparbietà, Zambrone non avrebbe avuto un simile momento di unione.
Mariella Epifanio
Pubblicato su Calabria Ora l’1 aprile 2012, p. 27