Cultura
SOLO QUATTRO I SODALIZI CENSITI NEL REGISTRO REGIONALE
di Francesco Barritta
Forse non tutti lo sanno, ma delle tantissime associazioni presenti sul territorio vibonese, soltanto quattro sono iscritte al Registro delle associazioni, e una soltanto opera nella città capoluogo. Si tratta della sede locale di Vibo Valentia dell’Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo (Unla), dell’associazione “Gioacchino Murat” di Pizzo Calabro, del Centro studi umanistici e scientifici “Aramoni” di Zambrone e dell’associazione “Il Tocco” di Motta Filocastro, frazione di Limbadi. Il dato non corrisponde di certo alle tantissime realtà associative presenti nel vibonese, ma stride ancor di più se si pensa che le quattro associazioni anzidette rientrano in un contesto regionale in cui le iscritte al registro sono bel 108. Questo particolare strumento, avviato dall’assessorato alla Cultura, era mirato alla ricognizione del fenomeno dell’associazionismo con l’intento di rendere più razionali gli interventi a favore dei sodalizi presenti in Calabria. In vibonese, insomma, di fronte a un già ristretto numero di associazioni su scala regionale, si trova ad essere fanalino di coda, con sole quattro associa zio ni iscritte. Di certo, nei prossimi anni, saranno molte altre le realtà meritevoli di entrare in questo registro e, quindi, essere incentivate attraverso il fondo per la cultura. Ma cosa fanno queste quattro associazioni che meritano appieno il titolo di apripista in questo settore? L’Unla che esiste su tutto il territorio nazionale dal 1947 ha ampliato il proprio raggio di azione di anno in anno fino a creare anche l’Università di Castel Sant’Angelo. L’associazione “Gioacchno Murat” presieduta da Giuseppe Pagnotta, si pone l’obiettivo di valorizzare le risorse culturali del territorio, in particolare ciò che più è attinente al decennio francese (1806-1816), ad esempio con l’evento denominato “Le giornate murattiane”, o con convegni e viaggi culturali. “Il Tocco” di Limbadi, invece, presieduto da Graziano Ciancio, è più noto per due manifestazioni estive: l’evento musicale popolare calabrese “Facimu rota” e la rievocazione medievale “Filocastrum fest”. Il Centro studi Aramoni, infine, già iscritta all’Albo istituito nel 2000, è nota per l’organizzazione del “Tamburello festival” e per i tanti laboratori di danze popolari regionali e i concerti sulla spiaggia durante il periodo estivo, oltre ai viaggi culturali organizzati nel Sud Italia. Il sodalizio diretto da Corrado L’Andolina, inoltre, cura dal 2005 il periodico a stampa “Cronache Aramonesi” e promuove l’edizione di libri ancorati alla storia locale, oltre ad avere il merito della realizzazione di un museo con gli attrezzi della civiltà contadina in miniatura e due coppie di “Giganti”.
Pubblicato su La gazzetta del Sud il 5 marzo 2012, p. 23