il restauro
ZAMBRONE, MAGIA E ARTE NEL PRESEPE DI MAZZITELLI
ZAMBRONE È notorio che il primo “presepista” non sia stato Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò la prima rappresentazione vivente della natività, ma un certo Arnolfo di Cambio, scultore e architetto del Duecento, il quale realizzò il primo presepe scolpito, le cui rimanenti figure sono oggi conservate a Roma. Dai tempi di Arnolfo sono passati otto secoli, ma l’attrazione che, durante le feste, si percepisce per le statuine del presepe e le ambientazioni miniaturizzate è ancora irresistibile, soprattutto quando quelle vecchie statuine sono realizzate col tratto dell’artista. A San Giovanni, frazione di Zambrone, da ben nove anni, precisamente dall’inaugurazione della nuova chiesa avvenuta il 21 dicembre 2002, è esposto un presepe in stile “napoletano”, cioè ambientato nella Napoli del Seicento, realizzato in legno e sughero, dotato di scenette meccaniche e pastori tratti dalla tradizione popolare italiana: mugnai, lavandaie, tornitori e calzolai inscenano l’ambiente frenetico e pulsante di un quartiere napoletano del diciassettesimo secolo, con le sue taverne, i suoi balconi e la sua ambientazione a noi così familiare. L’intera opera è stata realizzata da Pasquale Mazzitelli, insegnante in pensione con la passione per i presepi, che ha curato le disposizioni, ma anche le scenografie e i giochi di luci, suggestivi e accattivanti, che danno all’opera il tocco giusto di vivacità nell’immobilismo della messa in scena della nascita di Cristo. Pasquale Mazzitelli ha curato, dopo nove anni, anche il restauro del presepe artigianale. Regista dell’operazione il parroco don Pasquale Sposaro, dinamico pastore della comunità sangiovannese che ha coordinato i complessi interventi di restauro. Il presepe, vale la pena sottolinearlo, ha dimensioni rilevanti che impattano felicemente con la fantasia e la memoria dei fedeli. Un’opera artistica di spessore che suscita crescenti consensi tra i visitatori della chiesetta di San Giovanni.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 30 dicembre 2011, p. 30