COMUNICATO STAMPA
PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO: MIX DI INGIUSTIZIA E IRRAZIONALITA’
L’amministrazione provinciale ha predisposto un Piano di razionalizzazione della rete scolastica
che, già da una rapida disamina non sembrerebbe corrispondere ad alcuno dei criteri stabiliti dalla normativa di riferimento. Tale Piano, infatti, non soddisfa la prioritaria necessità di organizzare, sul territorio, un’offerta formativa razionale, omogenea e di qualità. L’atto, votato in seno al Consiglio provinciale dalla maggioranza di centro-sinistra, con la colpevole complicità dell’Udc e col voto contrario del Pdl, rappresenta un “vulnus” ai sacrosanti diritti collegati all’offerta formativa scolastica della comunità zungrese. È evidente, poi, che i territori di Filandari, Zaccanopoli e Zungri sono gravemente penalizzati. La sensazione è che di razionale, questo Piano, abbia ben poco! Per ragioni d’immediata intuizione… si è creato uno squilibrio territoriale, che induce a contrasti e dissapori tra vari enti comunali dello stesso comprensorio e fra le comunità che in esso vivono. Di tutto avevano bisogno i comuni del Poro, tranne di una amministrazione provinciale che per incapacità decisionale ha gettato il seme della sfiducia e della diffidenza reciproca fra sindaci, istituzioni comunali e popolazioni. E tutto ciò è avvenuto in un momento in cui vi sono urgenti necessità di aggregare i territori, di associare gli enti comunali, di gestire servizi e funzioni in forma associata e condivisa! Tali considerazioni, già esplicitate al momento della presentazione della bozza del Piano, nella sede della Conferenza dei sindaci, non sono frutto della fantasia o del pregiudizio politico di parte, ma dall’oggettiva valutazione dei fatti. Gli “esperti” della Provincia hanno deciso che un Istituto comprensivo di montagna, come era quello di Zungri insieme alle scuole di Spilinga, situato al centro del Poro, in una area interna disagiata, dal punto di vista sociale e dei collegamenti, un’istituzione scolastica al servizio di queste comunità da sempre penalizzate, debba essere cancellata e immolata per salvaguardare altre Istituzioni scolastiche come quella di Ricadi, Cessaniti e San Calogero, che di montagna non sono, ma che a differenza di Zungri, Zaccanopoli e Filandari, sono ben rappresentate a livello provinciale (trattasi di pura coincidenza?) depauperando così un territorio, una identità culturale ben riconosciuta, e creando gravi disagi ai cittadini di queste ultime comunità. Per completezza espositiva, occorre aggiungere che l’Istituto di Zungri manterrà l’autonomia, ma con la qualifica della cosiddetta “Reggenza”. Ma il punto più alto di una fantasia (perversa?) che sottende questo Piano di razionalizzazione (non se ne voglia Cartesio…) lo si è toccato allorquando, per “salvare” l’Istituto comprensivo di Cessaniti (operazione di per sé legittima, ma dalle modalità dubbie) incuranti del pasticcio giuridico, formale e sostanziale che avrebbero causato, nonché dei gravissimi e insanabili disagi che avrebbero arrecato alle popolazioni, lo hanno accorpato alle scuole di Zaccanopoli! Vale la pena sottolineare che Cessaniti e Zaccanopoli, sono entità territoriali non confinati, molto distanti per chilometraggio, ma anche dal punto di vista sociale e culturale. Quale continuità territoriale esiste fra Zaccanopoli e Cessaniti non è dato sapere; certi, i disagi per gli abitanti del piccolo centro, tra l’altro confinante con Zungri col quale e ben collegato che dovranno recarsi a Cessaniti piuttosto che a Zungri, per qualsivoglia incombenza amministrativa. Proprio per tali ragioni, l’amministrazione comunale di Zungri, con ogni probabilità sarà costretta, a ricorrere al Tar. A questo punto, un dubbio sorge spontaneo: i consiglieri provinciali dell’Udc e della maggioranza hanno mai visto la cartina della provincia di Vibo Valentia? Hanno pensato alle popolazioni e ai bambini che sono i fruitori finali del Piano? Ritorna in mente l’aforisma andreottiano: “A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si azzecca”. Il logico corollario, in termini di riflessione è il seguente: i delicati equilibri politici provinciali sono salvi; le non negoziabili esigenze politiche (intese in senso alto) e morali pure? Per una volta, sembra non possano esserci margini di dubbi. La risposta è univoca e corale: no!
Arch. Francesco Galati
(Sindaco di Zungri)