l’iniziativa
ARAMONESI ALLA SCOPERTA DEI TESORI ARTISTICI E NATURALI DELLA CAMPANIA
ZAMBRONE Prima tappa dell’escursione dei sessantaquattro “Aramonesi” dello scorso sabato, le Grotte dell’angelo, ubicate nel comune di Pertosa. La loro origine è fatta risalire a ben 35 milioni di anni fa. Esse sono le uniche del Sud Italia ad essere attraversate da un fiume sotterraneo, il Tanagro o Negro, il cui corso è stato deviato per finalità di utilizzo energetico. Incuneate per circa 3000 metri sotto gli Alburni le Grotte, si snodano in una suggestiva serie di cunicoli ed antri, fino a terminare in tante “Sale” naturali, tutte con peculiarità differenti. Seconda tappa, la Certosa di Padula. Al riguardo, occorre premettere che una parte molto importante della vita di un monaco certosino è composta dallo studio. Le biblioteche delle certose sono luoghi quasi sacri; non a caso, la massima incisa sul portale recita: Da sapienti occasionem et addetur ei sapientía (fornisci al sapiente l’occasione e accrescerà la sua sapienza). La Certosa di Padula, dedicata a San Lorenzo è stata dichiarata nel 1998 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e dal 2002 fa parte dei Grandi attrattori culturali della regione Campania. Fondata da Tommaso Sanseverino nel 1306 e dedicata a San Lorenzo, patrono dei bibliotecari, con la sua struttura architettonica vuole ricordare la graticola sulla quale fu martirizzato il santo, votandosi in tal modo anche nell’aspetto alla contemplazione e al sacrificio per il Bene Superiore. Con un dolce movimento ascensionale, dall’ingresso si può percorrere una suggestiva scala elicoidale in pietra risalente al XV secolo circa, di autore ignoto, per raggiungere la biblioteca. La Certosa ha subito nel tempo cambiamenti e migliorie: sono stati aggiunti, oltre alla scalinata del Quattrocento, dipinti come la tela di Giovanni Olivieri del 1763, ma anche arredi sacri, stucchi e decorazioni di gran pregio e il chiostro, il più grande del mondo, con i suoi dodicimila metri quadrati e le sue ottantaquattro colonne. Gli Aramonesi, accompagnati dal maestro zampognaro Pasquale Lorenzo e dal “duo Franco” (organetto e tamburello), hanno voluto rendere omaggio a questo importante edificio, non più abitato da monaci fin dal 1866, con il suo patrimonio di sapere e di bellezza e i suoi miti, come quello che racconta di Carlo V e della sua frittata dalle mille uova. Sono stati accolti con gioia da una delegazione della Pro loco di Padula, presieduta da Tina Turso, e rappresentata per l’occasione da Tonino D’Accunti, che ha fatto da Cicerone. L’amicizia stretta fra le due delegazioni ha aperto un ponte tra le due regioni, la Calabria e la Campania, entrambe alla perpetua ricerca delle proprie origini e dei rispettivi patrimoni culturali e storici.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora l’8 dicembre 2011, p. 37