Convegno al museo diocesano sulla figura dello scrittore Saverio Strati
CALABRIA, CALABRESI E CALABRESITA’
TROPEA Il “Centro studi umanistici e scientifici Aramoni” di Zambrone, presieduto da Corrado L’Andolina, ha organizzato, sabato 22 ottobre, un interessante convegno dedicato alla promozione e alla diffusione delle opere di Saverio Strati. L’incontro si è tenuto al museo Diocesano dove si sono succeduti gli interventi di Beatrice Lento dirigente dell’Istituto di istruzione superiore di Tropea e di Francesco Laganà, dirigente dell’Istituto comprensivo di Tropea. Le relazioni di approfondimento sono state affidate, invece, a Pasquino Crupi, critico letterario e studioso del pensiero calabrese, che ha dedicato a Saverio Strati recensioni e approfonditi studi, a Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura Italiana presso l’università di Messina, poi, ancora, gli interventi di Francesco Lesce, ricercatore all’Unical, ed infine un piccolo concerto di Peppe Voltarelli, il più vip dei cantastorie calabresi, il quale ha recitato alcuni brani musicali ispirati dalla letteratura di Strati inseriti in un suo Album dal titolo “Parole scolpite nella terra… mangiate dal mare”. È stata un’accattivante passeggiata nel mondo poetico di Saverio Strati, un rimarcare l’importanza culturale di questo autore che ha il merito di aver avviato la letteratura meridionale verso quel raccontare il fenomeno dell’emigrazione, argomento principe dei suoi scritti. Particolarmente incisivo è stato l’intervento di Crupi che ha ribadito la netta differenza tra scrittori e narratori: “Strati non è stato uno scrittore, ma un fine narratore. Sono pochi i narratori meridionali e lui si pone ai vertici di questa letteratura anche perché usa, a differenza di altri scrittori come La Cava, Repaci, Alvaro, forme dialettali che lo contraddistinguono e lo fanno percepire dal lettore come parte integrante di quel popolo contadino raccontato ed amato. Raccontare dell’emigrazione è fondamentalmente un raccontare della rivoluzione in quanto chi decideva di emigrare si poneva con animo rivoluzionario verso un destino conosciuto ed inevitabile. Strati è un rivoluzionario fondamentalmente”. L’iniziativa è stata seguita da un notevole gruppo di ragazzi frequentanti la scuola secondaria di primo grado e dell’Istituto superiore di Tropea, ai quali è stato consegnato un’opera dello scrittore.
Caterina Sorbilli
Pubblicato su Tropeaedintorni, anno IV n. 45, novembre 2011 p. 13