il convegno
L’IDENTITA’ DEL PORO NEGLI EDIFICI RURTALI DA RECUPERARE E VALORIZZARE
ZUNGRI Lo scorso sabato la sala consiliare ha ospitato il convegno dal titolo: “L’edilizia rurale del Poro”, organizzato da Legambiente-Calabria. Incluso in un progetto di sedici iniziative organizzate dall’associazione ambientalista e orientate alla valorizzazione delle risorse regionali, l’appuntamento è stato moderato da Franco Saragò, responsabile provinciale di Legambiente e componente della sua segreteria regionale, che nell’introduzione ai lavori ha dichiarato: «Occorre censire i casolari rurali nell’area del Poro per impedire una loro definitiva e irreversibile cancellazione dall’urbanistica dei luoghi. Sarà poi necessario approntare un loro puntuale piano di recupero». A fare gli onori di casa, il sindaco Franco Galati, il quale ha evidenziato la necessità di «realizzare interventi conformi all’edilizia rurale storicamente esistente nell’altopiano del Poro». Per Nuccio Barillà componente della direzione regionale di Legambiente «il recupero dell’edilizia locale sarebbe una dichiarazione d’amore per il comprensorio» e può essere portato avanti, almeno secondo Antonio Fiasché, responsabile dell’Agenzia del territorio per la provincia di Vibo Valentia «mediante il recupero completo delle antiche costruzioni, occorre coinvolgere i proprietari». Per Domenico Petrolo, presidente provinciale della Confederazione Italiana degli agricoltori «gli edifici rurali costituiscono l’elemento identificativo del territorio. Essi rappresentano autentiche risorse attrattive suscettive di urgente valorizzazione». Articolata e approfondita la disamina della tematica operata dal professore Rosario Chimirri, docente di Storia dell’architettura presso l’Unical. Il docente ha indicato l’origine di tale architettura e le devastazioni compiute in epoca recente dalla mano umana. Infine, ha suggerito l’immediato recupero di tali casolari «se si perde la propria architettura si smarrisce l’identità». È stata poi la volta di Antonio Varrà, laureatosi all’Unical con una tesi dal titolo “Ecoturismo “in breste” fra borghi e architetture di terra a Zambrone e nel Poro” dal quale è arrivato l’invito a «concentrare l’attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali rispondendo a una filosofia più biocentrica che antropocentrica». Il presidente provinciale dell’ordine degli architetti ha invece dato risalto a un dato tutt’altro che positivo «la Calabria -ha affermato- è la regione che nella sua storia recente più di tutte le altre ha utilizzato il proprio suolo a fini edificatori. Ora bisogna porsi il problema di una riqualificazione che deve iniziare proprio dalla salvaguardia delle strutture rurali». Con lui Filippo Mobrici, vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri di Vibo Valentia il quale ha aggiunto che «occorre riformare la normativa rendendola adeguata alle esigenze di tutela e salvaguardia dei luoghi». L’assessore provinciale all’Agricoltura, Armando Crupi ha proposto «una politica di defiscalizzazione per il recupero e il mantenimento delle antiche strutture ubicate nell’area di Monte Poro». Di taglio politico gli interventi dei due consiglieri regionali presenti all’iniziativa, Gaetano Bruni e Alfonso Grillo, ai quali ha fatto seguito Sandro Polci, presidente del Comitato scientifico di Legambiente, convinto che «il recupero dell’edilizia del Poro può rappresentare una valida alternativa economica alle forme classiche di turismo conosciute nella limitrofa Costa degli dei». Infine, Franco Barbalace, sindaco di Spilinga e coordinatore del Pisl per il distretto rurale Monte Poro-Serre Vibonesi, ha elaborato una proposta concreta: «La creazione di un polo fieristico da realizzarsi mediante il recupero dell’edilizia rurale esistente». Al termine dei lavori, Franco Falcone, direttore regionale di Legambiente ha consegnato una targa al sindaco di Zungri, Franco Galati, come attestato di stima e gratitudine per la collaborazione all’organizzazione della manifestazione.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 25 ottobre 2011, p. 35