emergenza cinghiali
ZUNGRI, I CONSIGLI DI CIPRIANO PER FRONTEGGIARE LA SITUAZIONE
ZUNGRI «All’onorevole Trematerra il plauso di essersi proficuamente interessato e di avere rimosso i limiti del calendario venatorio presenti nell’originaria stesura approvata dalla Regione». Questo l’incipit del comunicato stampa a firma di Mario Ciprino, presidente provinciale dell’associazione “Pro segugio”, con sede a Zungri e commissario straordinario provinciale del sodalizio Cpa (caccia, pesca ambiente). «É a questa sensibilità e vivacità culturale -ha aggiunto- che mi appello ancora una volta estendendo delle riflessioni quali conseguenze di una mia precedente nota ripresa dalla stampa regionale, nella quale evidenziavo la discutibilità del calendario venatorio sia nel contenuto, sia nella forma, sia nella tempistica di ratifica e, per ultimo, ma non meno importante, nel ridimensionamento di molte specie a cui venivano sottratte diverse settimane venatorie. Gli esempi più eclatanti: il tentativo di ridimensionamento del colombaccio e della lepre comune, oltre al tordo sassello. Sarebbe stato auspicabile estendere il relativo periodo di chiusura della caccia alla fine di gennaio». A seguire una concreta proposta che affronta, nello specifico, la questione legata alla notevole presenza dei cinghiali nelle campagne provinciali: «Il territorio vibonese -scrive- allo stato attuale, registra un esubero di ungulati con notevoli danni all’agricoltura, al contrario del territorio provinciale di Cosenza che sta affrontando il problema del ripopolamento con costi elevati e non giustificati. Sarebbe auspicabile e urgente la costituzione di un tavolo di trattative nel quale trovare le migliori soluzioni condivise per entrambi i territori. La narcotizzazione dei cinghiali di Vibo Valentia e il trasporto in apposite cassette verso il territorio della provincia di Cosenza comporterebbe degli enormi benefici economici per entrambi i territori, oltre ad incentivare ed entusiasmare i cacciatori con la ripresa dell’attività venatoria». Nella parte conclusiva del comunicato stampa, Mario Cipriano, chiosa: «Ho avuto già modo di evidenziare come il cacciatore tipo non è un professionista improvvisato, ma la sua cultura filosofica - venatoria nasce da lunghe esperienze familiari».
Corrado L’Andolina
Pubblicato da Calabria Ora il 22 settembre 2011, p. 35