CACCIA, NUOVE PROTESTE: «BEFFATI DALLA REGIONE»
“Pro segugio” e “Arci” contro il calendario venatorio
ZUNGRI La Regione Calabria, con delibera della giunta del 5/8/2011 ha reso noto il calendario venatorio 2011/2012. L’apertura della caccia avverrà il prossimo 1 settembre e si chiuderà il 30 gennaio 2012. Mario Cipriano, presidente provinciale dell’associazione “Pro segugio”, sedente in Zungri, ha espresso, in merito, forti perplessità «in quanto il calendario mortifica il periodo venatorio, ridimensionato rispetto a quello precedente di ulteriori cinque settimane, propone un ripopolamento di selvaggina di scarsa qualità e ciò mentre le tasse dovute dai cacciatori lievitano sempre di più». Il dottor Mario Cipriano, appassionato e profondo conoscitore della materia ha poi aggiunto: «Il periodo di caccia viene ulteriormente penalizzato dalle condizioni atmosferiche. Questo significa che, togliendo le giornate di pioggia e vento, scirocco e calura, rimangono 4 o 5 giornate di caccia, nella migliore ipotesi che i segugi abbiano un eccellente olfatto per riuscire a scovare qualche lepre e portarla a tiro di doppietta. In caso contrario, questa stagione venatoria può essere cancellata completamente dall’annata 2011-2012». L’esperto ha poi chiosato: «Il segugio è il pilastro portante della caccia al cinghiale, alla lepre e alla volpe. Il segugio, mancando il suo contatto diretto con il selvatico, indipendentemente dall’addestramento, difficilmente potrà essere operativo». Giudizio critico anche per quel che riguarda i regolamenti. «Perché -si chiede Cipriano- alcuni comuni sono stati eliminati dal ripopolamento dalle lepri? Quali sono stati i criteri che hanno condotto a tale decisione?». Chiaro il suo appello: «Mi rivolgo al coordinatore regionale degli Atc, dottor Giuseppe Angiò e a tutti gli organi competenti in materia affinché vengano presi seri provvedimenti in merito». Infine, Mario Cipriano ha proposto un preciso censimento dei cinghiali presenti su scala provinciale, la cattura (mediante pallettoni narcotizzanti) degli stessi e la vendita presso le province (come ad esempio Cosenza) che necessitano di un ripopolamento dell’animale selvatico. A ciò si aggiunga che proprio pochi giorni fa il dottor Mario Cipriano, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento. Lo stesso, infatti, è stato nominato commissario regionale di una delle più importanti associazioni del settore: “Caccia, pesca e ambiente”. Di analogo tenore le contestazioni mosse al calendario venatorio dal presidente provinciale dell’Arci Caccia Domenico Pitimada che in un documento diffuso alla stampa denuncia la «beffa in danno dei cacciatori». «Questa attività seguita da molti appassionati della natura -afferma- rischia l’abbandono da parte di Regione, Province, Atc». I «malumori e le proteste che si diffondono tra i cacciatori e alcuni articoli apparsi sui media dopo la pubblicazione del calendario venatorio» ne sono la testimonianza. Si domanda: «A che punto è l’approvazione dei Piani faunistici venatori delle Province e della Regione? Perché la Regione non approva il calendario venatorio entro e non oltre il 15 giugno? A quando i corsi regionali per l’attestato della Guardia venatoria volontaria (nella provincia di Vibo Valentia l’ultimo corso è stato tenuto nel 1998!)? Le Province quando faranno vigilanza ittico-venatoria? E presenteranno in tempo utile il piano faunistico venatorio e completo? A quando il rinnovo dei comitati di gestione negli Atc di Vibo Valentia? Gli Atc quando inizieranno la vera “gestione” del territorio a fini faunistico-venatorio e smetteranno di immettere polli colorati furo tempo?». E chiosa: «La caccia sta chiudendo assieme alle molteplici attività indotte: armi, munizioni, abbigliamento, turismo venatorio con il suo indotto e ricadute ecnomiche alberghiere che avvengono in bassa stagione… Tra l’altro il calo di cacciatori provocherà minori entrate nelle casse statali, regionali e degli Atc. Che ne pensa l’assessore al Bilancio delle minori entrate? O è anche lui contro la caccia? E cosa dicono i presidenti degli undici Atc della Calabria per le più basse entrate? Dove non sono riusciti gli integralisti ambientali, abolire la caccia con i referendum, sta riuscendo la giunta regionale».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’1 settembre 2011, p. 41