dai territori
ZUNGRI, BICENTENARIO ED EVOLUZIONE POLITICA
ZUNGRI Il titolo, “Storia delle amministrazioni di Zungri dal 1811 nel bicentenario dell’istituzione del comune”, potrebbe intimidire. Invece il testo di Francesco Fiamingo, classe 1947, già autore di varie poesie dialettali che vantano numerosi riconoscimenti, è più che godibile anche per i non addetti ai lavori. La scrittura fluida rivela un intenso lavoro di documentazione che ha permesso di riportare con dovizia di particolare elenchi, biografie e aneddoti delle amministrazioni comunali dal XIX secolo al 2009. Ma partendo sin dalle origini, si ripercorre anche la storia del comune di Zungri, divenuta indipendente nel 1811 e trasformata in Comune a seguito della fine del regime feudale, il che significò la creazione di istituzioni deputate alla fornitura di servizi primari quali l’anagrafe. La registrazione nelle nascite e delle morti, fino a quel momento appannaggio degli uffici parrocchiali, divenne parte integrante dei servizi pubblici e, unitamente alle registrazioni dei dati delle amministrazioni politiche da quell'anno in poi, ha consentito di ricostruire una storia delle amministrazioni zungresi viva e fatta di storia, uomini, caratteri. La lettura del libro di Fiamingo costituisce, soprattutto per gli abitanti di Zungri e zone limitrofe, un’esperienza emozionante: fra i nomi delle amministrazioni comunali si scorgono sempre nomi conosciuti, anche vicini per legame di sangue. Allora i cognomi Mazzitelli, Pugliese, Fiamingo, Arena e molti altri rimandano anche a ricordi personali, il che rende più semplice legare alle nostre esperienze presenti le storie passate del paese. La storia d’Italia, inoltre, passa trasversalmente attraverso quella di Zungri, con il regime fascista e il ritorno alla Repubblica, i nomi delle istituzioni che cambiano e le fedeltà politiche che mutano, ma sempre con sguardo privilegiato verso i significati, il sentire intimo di Zungri e dei suoi personaggi amati e ancora ricordati. L’essenza pulsante e dinamica della storia zungrese non viene, infatti, tralasciata nell’attento racconto di Fiamingo: insieme agli elenchi dettagliati delle amministrazioni comunali compaiono brevi biografie dei personaggi salienti dei diversi periodi storici di riferimento. Così scopriamo che dietro i decreti e le mutazioni che il paese ha subito nel corso dei decenni ci sono stati uomini (e donne) con propri bagagli emozionali ed esperienziali: ci sono gli intrighi politici, le persone di cuore, i dolorosi ma necessari provvedimenti. E l’autore, restituendo a questa storia la sua vividezza, a ciascun provvedimento importante associa un racconto, un frammento tratto dai suoi “Quadretti zungresi”. Ad esempio, il romantico scorcio di vita paesana di “U Viali a Funtana” fa riferimento alla costruzione della prima rete idrica pubblica di Zungri che risale agli anni Cinquanta che costituiva non solo uno strumento essenziale per la sopravvivenza della comunità, ma anche centro simbolico intorno al quale far ruotare relazioni sociali e nuove reti di significati; oppure, l'ultimo racconto, “E mocrazzia bella...” ritrae un comizio pubblico, acceso e conteso momento non solo di discussione, ma anche di “lotta” fra parti concorrenti che si fronteggiano a suon di applausi, che ci ricorda come il sentimento quasi viscerale che ci lega alle vicende politiche, a questo o quel contendente non sia invenzione di un partito, ma abbia storia ben lunga. In sostanza, una piccola perla da leggere e conservare anche per celebrare i duecento anni di storia del comune di Zungri.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 23 agosto 2011, p. 43