Zambrone. Protagonista assoluta la musica popolare dei “Giamberiani, dei Contraggiro” e degli Arghia.
TABURELLO FESTIVAL, UN TRIONFO
Migliaia di persone all’evento dell’anno promosso dal Centro studi Aramoni
di MARIASTELLA FERRAZZO
ZAMBRONE- Una suggestiva festa della musica popolare all’insegna della riscoperta delle antiche tradizioni locali. Stiamo parlando del “Tamburello Festival”. Giunto ormai alla sua ottava edizione, l’evento è diventato negli anni un appuntamento fisso del cartellone estivo zambronese e una vetrina di tutto rispetto per quei musicisti che affondano le loro radici nella tradizione della musica popolare calabrese. Dopo il successo degli anni passati, cresce sempre di più l’interesse e la curiosità attorno a questo evento che anche quest’anno ha visto calcare la scena artisti di grande spessore. I musicisti esibitisi sul palco hanno scaldato l’ambiente al suono di tamburelli, chitarre battenti , zampogne, pipita, l’immancabile lira e gli organetti, dando il via all’atmosfera di danza popolare che di lì fino a tarda notte ha coinvolto tutta la piazza. Il ritmo con cui si susseguono i brani è a dir poco forsennato, impossibile restare fermi, gente che si diverte, salta e balla al ritmo della musica, impossibile non rimanere coinvolti nella folla generale. Il bagno di folla che si è riversato in piazza, non può però essere solo imputato alla musica popolare, sono infatti molte altre le componenti che hanno fatto si che la serata si rivelasse unica e indimenticabile per chi vi ha partecipato. Ha aperto il sipario Gianni Colarusso con la recita di alcune significative poesie dedicate a Zambrone, a seguire il concerto dei Giamberiani, dei Contraggiro e degli Arghia, musicisti eccellenti che hanno dato voce alla musica della nostra tradizione. A fare da cornice alla serata è stata la sagra aramonese che ha presentato al pubblico succulenti portate al sapore di Calabria, da non dimenticare la suggestiva rassegna fotografica “Duecento scatti per Zambrone” e, per finire… l’immancabile “Camejuzza” che ha concluso la serata con uno straordinario spettacolo di fuochi. Ospite d’onore della manifestazione è stato Antonio Navella, famoso organettista di Gallicianò. C’è da dire inoltre che il festival ha ribadito la promozione in chiave turistica del territorio, non dimentichiamo il grande successo di pubblico di turisti accorsi dall’intero territorio della “costa degli dei”! L’evento è stato presentato dal “Centro studi umanistici e scientifici Aramoni” presieduto da Corrado L’Andolina. “Non c’è in Calabria un regista come Ermanno Olmi che cantò poeticamente il realismo della civiltà contadina della Lombardia- ha dichiarato L’Andolina- Non opera più uno scrittore come Saverio Strati, che tradusse in prosa il sentimento, la speranza e la delusione delle generazioni calabresi del 900. Non c’è neppure un Albino Lorenzo a fissare nell’eternità dell’arte movenze e suggestioni del vecchio mondo contadino. Ora prevalgono le suggestioni del pop anglosassone e le fantasie erotico – giovanili di Moccia e compagni. Noi fatichiamo -proprio nel senso letterale della parola- per riportare nella dimensione che le compete e nello spirito di una calabresità integra ma non piagnona, poetica ma non piccolo borghese, generosa ma non sprecona, i valori della nostra storia cancellata, ignorata, quando non mistificata e devastata”. Corrado L’Andolina ha inteso ringraziare infine tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’ottava edizione del “Tamburello Festival” e in particolar modo i vigili urbani del Comune di Zambrone che hanno gestito egregiamente il traffico.
Pubblicato su Il Quotidiano il 21 agosto 2011, p. 33