la manifestazione
“DUECENTO..LIRE” PER CELEBRARE DUE SECOLI DI STORIA
Zambrone, presentato il programma della nuova edizione del Tamburello festival
ZAMBRONE «Immaginiamo ora che a Zambrone un ipotetico concittadino abbia fabbricato una lira per ogni anno di vita della comunità. Quest’anno saremmo alla duecentesima», scrive Salvatore L'Andolina, presidente onorario dell’associazione Aramoni. Zambrone compie gli anni: duecento. E per festeggiare questo importante evento il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni ha scelto per il Tamburello festival del 18 agosto un titolo commemorativo: “Duecento… lire”. Per ogni anno di Zambrone una lira, moneta di antico conio, simbolo di un ormai desueto modo di rapportarsi alla vita e al denaro, e una “lira”, lo strumento musicale che in quest’edizione farà da sottofondo alla grande festa e che condurranno lungo un immaginario percorso storico attraverso le radici greche della Calabria e il mito degli dei che danno il nome alla Costa. Il numero Duecento, poi, sarà al centro di una “numerologia della festa”: lo spettacolo recitativo iniziale, che si aprirà con una dedica allo scomparso Aldo Ferraro, si chiamerà: “Duecento parole per Zambrone”, la sagra aramonese “Duecento sapori per Zambrone” e la mostra fotografica “Duecento scatti per Zambrone”. Ma non solo la lira e non solo Zambrone verranno celebrate quest’anno. Il Centro ha voluto organizzare una festa all’insegna della creatività giovanile: si esibiranno artisti giovanissimi, tutti dotati di sorprendente talento. Il primo gruppo ad esibirsi sarà il trio “Giamberiani” composto da Alessio e Andrea Bressi e Daniele Mazza, musicisti polistrumentisti. La “Giambariana” in dialetto catanzarese potrebbe essere una danza, una serie di movimenti sconnessi per dare sfogo all’euforia. Il nome del gruppo richiama quindi tutta l’esuberanza e l’energia giovanile che trova espressione nella musica antica eseguita facendo uso esclusivamente di strumenti tradizionali: zampogne a chiave, “surduline”, “pipite”, lire. Il secondo gruppo proporrà un’esperienza assolutamente originale: i “Contraggiro”, musicisti della Murgia meridionale, proporranno non solo danze autoctone, ma anche rivisitazioni in chiave ibrida di danze cosmopolite quali polca, valzer, quadriglia: ricostruiranno una sessione di ballo antica, in cui balli tradizionali e danze “straniere” si mescoleranno, ibridandosi ma senza tradirsi. Annamaria Bagorda, Domenico Celiberti, Felice Cutolo e Roberto Chiga mostreranno che è possibile un’ibridazione coreutico-musicale e culturale che non snaturi l’essenza stessa di una cultura. Infine, il gruppo “Arghia”, che fa dell'elemento etnico e della sobrietà le sue doti principali. Leader del gruppo è Claudio Messineo, maestro nel suonare la lira. A lui si accompagnano Lorenzo Ligato, Andrea Stilo, Luigi Stilo e la cantante Tetyana Humeniuk, calabrese d’adozione. Il gruppo è cultore della musica e dei canti tradizionali, che esegue con eleganza e passione: l’elemento antico si accompagna alla delicatezza di esecuzioni stilistiche di gran pregio, per cui l’aderenza ai canoni antichi non è elemento distintivo da sottolineare, è naturale sottofondo ad esecuzioni raffinate. Anche quest’anno, quindi, un percorso tematico scelto con cura e dal grande valore simbolico, ma soprattutto dal significato attuale: non solo il Centro commemora la sua comunità ogni anno, ma fa spazio a coloro che nella comunità e fuori da essa sanno esprimere l’essenza stessa della cultura calabrese.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 25 luglio 2011, p. 32