l’addio
IL SALUTO DI ZUNGRI AD EUGENIO ZAPPINO
ZUNGRI Se n’è andato senza rumore. Con la firma del suo stile arguto e saggio. Eugenio Zappino classe 1917, è morto a Zungri nella sua casa zeppa di ricordi di una vita; è stata, una delle persone più amata dai cittadini di Zungri, lo testimonia la gente accorsa a centinaia per attestare l’affetto di un uomo onesto, retto, plasmato dalle terribili sofferenze dei lunghi anni trascorsi in giro per il mondo in quanto prigioniero di guerra, qualità che saputo trasmettere ai suoi cari. Tenace, forte, allegro, generoso di incoraggiamenti e di consigli. E’ uno dei grandi vecchi e tutti quanti ci chiediamo cosa sarebbe stata la nostra piccola comunità zungrese senza zio Eugenio perché lui ha vissuto la storia in diretta. Tutti noi siamo grati a questo uomo saggio e prodigo di consigli per i giovani. Un pensiero a zio Eugenio che resterà per sempre nella nostra mente e soprattutto nei nostri cuori. Fece il militare a Torino nel 1939, poi, trasferito ad Addis Abeba, venne subito fatto prigioniero dagli inglesi e così visse i momenti più tragici della sua esistenza. Venne mandato in India a Nuova Delhi dopo una avventurosa traversata del Canale di Suez nella stiva della nave e trattato come le bestie. Dopo appena un anno di permanenza in India finisce gli ultimi 5 anni di prigionia a Melbourne in Australia, riacquistando in parte la dignità di uomo. Rientrò in Italia il 26 ottobre del 1946; quando sbarcò nel golfo di Napoli seppe della grave malattia della di lui giovine moglie che dopo appena 4 mesi dal suo rientro morì. Nei prossimi giorni avrebbe compiuto 94 anni.
Il sindaco Galati e la comunità
Pubblicato su Calabria Ora il 6 luglio 2011 p. 43