il dibattito
MEDIAZIONE CIVILE. ESPERTI A CONFRONTO
VIBO VALENTIA Da un lato i pasdaran della riforma; dall’altro i sacerdoti della conservazione. Chi avrà ragione? Di che cosa si parla? Della rivoluzione che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) alleggerire il contenzioso civile. Il 21 marzo 2011, come previsto dal decreto legislativo 28/2010, è entrata in vigore la mediazione obbligatoria. Il prescritto tentativo di conciliazione riguarda le controversie relative a: diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto d’azienda, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o altro mezzo di pubblicità. Dal 21 marzo 2012 l’obbligatorietà della mediazione investirà anche le cause in materia di condominio e risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti. Per tutti gli altri tipi di causa la mediazione rimane facoltativa. La riforma non è stata accolta col favore dei vertici dell’avvocatura. Dopo la sua approvazione, le associazioni di categoria hanno anche proclamato alcune astensioni dalle udienze. A completare il quadro, bisogna poi aggiungere che con ordinanza depositata in segreteria il 12 aprile 2011, il Tar Lazio ha giudicato non manifestamente infondata l’eccepita incostituzionalità della norma in esame. Nelle more, intanto, la mediazione è entrata a regime. A distanza di pochi mesi dell’entrata in vigore della disposizione, si rileva che nel 70% dei casi, una delle parti non si presenta e ciò rende la mediazione impossibile. Il rimanente 30% dei casi perviene a una soluzione positiva nel 70% delle ipotesi. In pratica, ad oggi, il 20% dei casi viene risolto con la mediazione. Tanto per avere un’idea dei costi. Una causa che abbia quale valore dal 25 ai 50 mila euro, costa circa 165 euro per entrambi i soggetti interessati alla mediazione. L’altro ieri è stato presentato al Svb, l’Imc (Istituto di mediazione e conciliazione) fondato da avvocati vibonesi e abilitato dal ministero di Giustizia ad esercitare le relative funzioni di conciliazione. L’occasione è stata propizia per un approfondimento dell’iter relativo alla mediazione e ai possibili risvolti sociali, giuridici ed economici. La Corte costituzionale si pronuncerà sulla coerenza della norma con i dettami della Carta fondamentale.
r.v.
Pubblicato su Calabria Ora il 23 giugno 2011, p. 39