la presentazione dell’opera
SAN CARLO BORROMEO VISTO DALLA GIANCOTTI
ZAMBRONE C’era molta gente la scorsa domenica pomeriggio nella piazza Otto marzo per assistere alla presentazione del libro “Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo. Nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010”. L’autrice del saggio, edito Spirali, è Fabiola Giancotti, calabrese di nascita e milanese d’adozione. Il testo annovera mille pagine. La scrittura della ricercatrice è fluida e lineare. Imponente il corredo iconografico. Cuore del testo: il dizionario e il glossario del santo. Soggetti organizzatori: Comune, Parrocchia “San Carlo Borromeo”, associazione “Amici di Aldo Ferraro”, Pro loco, Centro studi umanistici e scientifici Aramoni. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco, Pasquale Landro, che, dopo avere messo in evidenza come San Carlo rappresenti un collante solido per la comunità, ha esaltato la figura del santo «sia come riferimento religioso che civile». A seguire don Luigi Scordamaglia, parroco della locale comunità, per il quale «al fine di contrastare la crisi dei tempi, bisogna ripartire dalla vita concreta di questo straordinario personaggio». Articolato e ricco di riferimenti biblici e teologici, l’intervento di don Pasquale Sposaro, sacerdote presso la parrocchia di Santa Marina Vergine, della frazione di San Giovanni. «Salute e salvezza -ha affermato- costituiscono un binomio inscindibile. L’idea di un Dio che guarisce sul piano fisico e spirituale è il presupposto di ogni guarigione interiore». È stata poi la volta di don Nicola Berardi, sacerdote presso le comunità di Daffinà e Daffinacello, il quale ha ricordato come «l’esempio del santo abbia costituito uno stimolo, per molti giovani, per l’adesione alla vita ecclesiastica». La riflessione di Fabio Cotroneo, invece, è stata incentrata su un aspetto peculiare del libro: «Gli scritti, le parole pronunciate durante le omelie, i discorsi, rappresentano un elemento portante del saggio in esame. La lingua del santo, nei suoi contenuti e messaggi risultano di estrema attualità. Per apporre un mattoncino in direzione del progresso incentrato su una scelta valoriale di alto profilo, San Carlo Borromeo offre, a distanza di quattro secoli, parole, azioni e stili di vita quanto mai attuali». A seguire i saluti di Mario Ambrosi presidente dell’associazione “Amici di Aldo Ferraro” e di Antonio Furchì. A prendere la parola è poi stato l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Pasquale Fera, il quale, dopo avere auspicato una politica sempre più orientata da valori nobili e alti, ha sottolineato come «la trasformazione è prima di tutto un dato culturale». Michele Zappino, scultore ed ex docente presso l’Accademia di Brera si è soffermato sulle opere d’arte dedicate al santo di Arona. Lo scultore zungrese ha quindi consegnato alla scrittrice una statuetta in terracotta, da lui realizzata, raffigurante San Carlo Borromeo. È stata poi la volta di Aldo Gerbino, docente universitario presso la facoltà di Medicina di Palermo, di Anatomia generale, poeta e critico d’arte, il quale ha focalizzato l’attenzione «sull’architettura intellettuale del saggio, che segue tutto il percorso della vita del santo». Il cattedratico ha poi rapportato la peste di Milano con quelle analoghe che colpirono altre realtà nazionali, come Palermo o Venezia. A tale riguardo ha scandagliato similitudini e differenze nell’approccio all’epidemia. In particolare, ha operato un raffronto fra Giovanni Filippo Ingrassia, padre della Medicina legale moderna, che contrastò l’avanzata della peste a Palermo e San Carlo Borromeo che si adoperò in un’analoga operazione a Milano. L’ultima ad intervenire, Fabiola Giancotti, la quale sull’origine della ricerca ha chiosato: «Il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo è un evento di grande importanza che offre spunti e interessi di riflessione sull’attualità dei suoi insegnamenti e del suo pensiero. A Milano, San Carlo è un sole che splende sempre». A fare da cornice all’evento, una suggestiva mostra fotografica rievocativa delle feste patronali nel capoluogo tirrenico del secolo scorso, curata dall’ “Associazione dell’angelo”. Gli interventi sono stati moderati da Corrado L’Andolina, presidente dell’associazione Aramoni.
r.v.
Pubblicato su Calabria Ora il 21 giugno 2011, p. 43