GLI ARAMONESI IN GIRO PER LA CALABRIA
Zambrone, l’associazione visita i luoghi più incantevoli della regione
ZAMBRONE In Calabria non ci sono le magnificenze delle cattedrali gotiche stile Saint-Étienne. La Calabria non ha dato i natali a Diego Velàzquez. In Calabria non ci sono le Dolomiti. La Calabria non ospita il museo nazionale del cinema. Però… ci sono molti santuari mariani che alimentano una spiritualità intensa e antica. Uno di questi è quello di Pentone, dedicato alla Madonna di Termine. La denominazione della località non è casuale, in quanto un tempo indicava il punto che separava l’accessibile dall’inaccessibile, l’umano dal selvaggio, la luce dalle tenebre. In questa cornice, i soci aramonesi hanno incontrato il presidente della locale Pro loco, Marino Vitaliano, cui hanno simbolicamente consegnato un cesto di prodotti tipici vibonesi da donare alla guida spirituale dei pentonesi, don Gaetano Rocca. Il viaggio è poi proseguito per Taverna, luogo natio di Mattia Preti… uno che avrebbe potuto rivolgersi al Velàzquez senza timori riverenziali. L’artista è riconosciuto come il più importante nella storia pittorica calabrese. Gli Aramonesi hanno avuto così modo di ammirare le tele custodite, in gran parte nella chiesa di San Domenico e nell’adiacente museo. Il viaggio è poi proseguito per il Parco Sila “Antonio Gargea”. Una struttura moderna incastonata tra i pini larici e le vaste distese di castagno misto ad ontano e frassino. Il parco, inoltre, si segnala per la sua accoglienza e per il fascino di una natura calamitante, custodita con assoluta dedizione. Ad accogliere gli ospiti, gli operatori del Corpo forestale che ha messo a disposizione una guida, il dipendente Francesco Pingitore, per visitare anche i due musei multimediali realizzati nel parco: “La foresta della Sila” e “Le foreste e l’uomo”. Durante la pausa pranzo, i fratelli Andrea e Alessio Bressi, da Catanzaro, hanno intonato a colpi di organetto e tamburello i canti etnici tipici dell’area. L’ultima tappa, al Museo delle carrozze situato a Siano di Catanzaro. La struttura ospita ben 25 carrozze. Fra queste, si segnalano pure una cabriolet a capote mobile, un carro da parata del ‘600 e il famoso calesse di fine ‘800 utilizzato nel film “Via col vento”. L’esposizione è stata collezionata durante l’intera sua vita dal barone De Paola, proprietario delle relativa struttura. Essa include anche attrezzi della civiltà contadina risalenti al ‘600 e un pianoforte in radica d’ulivo della fine dell’ ‘800. La consumazione delle “Nacatule” e di altre delizie indigene, hanno ulteriormente allietato il percorso degli Aramonesi. Un viaggio, il quarto dl sodalizio zambronese, alla scoperta delle meraviglie calabresi, forse poco reclamate, ma simbolo tangibile di risorse religiose, culturali e ambientali di indubbia eccellenza.
Pubblicato su Calabria Ora il 2 giugno 2011, p. 39