il ricordo
ADDIO ALL’INSEGNANTE CASSANDRA TRANFO
Educatrice sensibile e rigorosa, punto di riferimento per tanti allievi
ZAMBRONE Cassandra, figlia di Ecuba e del re di Troia, Priamo, fu sacerdotessa del tempio di Apollo. Come la sua omonima, l’insegnante Cassandra Tranfo fu sacerdotessa dell’istruzione locale per molti lustri. Ma al contrario della sua mitologica omonima, ebbe il dono di leggere nel cuore di molti bambini e di predirne, quasi sempre nel bene, il loro destino. Se ne è andata ieri, l’anziana insegnante di Tropea; in punta di piedi con la discrezione e la signorilità che le erano proprie. Una donna d’altri tempi che conosceva profondamente il senso del lavoro e che aveva saputo relazionarsi alla comunità con garbo ed equilibrio. La signora Tranfo era stata insegnante presso la scuola elementare del capoluogo tirrenico dal 1971 al 1993. Giungeva a scuola con asburgica puntualità, alla guida della sua inconfondibile Fiat Bianchina di colore azzurro. Cattolica osservante, apparentemente burbera, sottilmente ironica, rigorosa ha lasciato nei cuori di molti ragazzi ricordi dolcissimi. Una conservatrice illuminata che ha forgiato le coscienze di molte generazioni indirizzandole a consapevoli e responsabili scelte di vita. Insomma, un’educatrice dotata di una sensibilità unica. Non è casuale che per molti anni, la Tranfo fu un solido riferimento umano e professionale per la scuola e le famiglie zambronesi. A proposito di un grande scrittore russo, un critico letterario scrisse che ci voleva proprio un aristocratico per capire fino in fondo il cuore del suo popolo. Un’affermazione che può essere traslata nella realtà periferica. Poche persone, come l’aristocratica maestra tropeana hanno capito il cuore della gente di Zambrone. Si era innamorata di questo piccolo centro abitato al punto da rinunciare a qualsiasi ipotesi di trasferimento nella sua città natale e di residenza. Qualche anno fa l’insegnante concesse a Cronache Aramonesi, il periodico edito dall’associazione Aramoni, un’intervista, nella quale con voce ferma e sorriso spontaneo, si rivolgeva a tutti i suoi alunni con parole semplici e dirette: «Vi ricordo tutti con grande affetto». Sentimento ricambiato e che continuerà a vivere nel cuore dei suoi allievi.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’8 aprile 2011, p. 35