IL TAMBURELLO ALLA BIT
Per pubblicizzare le tradizioni culturali del Vibonese
Di NICOLA COSTANZO
ZAMBRONE Sant’Agostino ha scritto: «Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono una sola pagina». Di certo, gli Aramonesi viaggiano moltissimo. Sul web (sito www.aramoni.it e gruppo FB Tamburello festival) e non solo. Alla Borsa internazionale del turismo (Bit) che ha chiuso i battenti pochi giorni fa, la kermesse che si svolge nel capoluogo tirrenico ad agosto si è ritagliata il suo piccolo spazio. Piccolo per dimensioni fisiche, ma dall’alto valore simbolico. Il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni soggetto organizzatore del Tamburello festival ha infatti inviato alla Bit milanese il materiale utile a descrivere l’evento. Un modo come un altro per veicolare ad una platea così qualificata l’evento clou dell’estate vibonese. A tale proposito va aggiunto che il Comune di Zambrone, in stretta sinergia con quello di Tropea, ha allestito un’area della fiera proprio per promuovere le bellezze naturalistiche e non solo, della fascia denominata Costa degli dei. L’amministrazione zambronese diretta da Pasquale Landro e quella di Tropea da Adolfo Repice hanno in tal modo operato una scelta significativa in chiave di promozione del territorio. Per l’amministrazione comunale zambronese, presente allo stand la giovane consigliera Daniela Santaguida. Fra gli astanti anche Fabio Cotroneo, presidente della sede locale della Pro loco e da oltre un anno impegnato in prima persona in un progetto a trecentosessanta gradi teso al recupero del sentimento dell’aggregazione. Presenti, infine, anche alcuni operatori turistici. Soddisfatto dell’attivismo dei soci Aramonesi l’assessore al Turismo della Provincia, Gianluca Callipo che è più volte intervenuto fattivamente a sostegno del Tamburello festival. La kermesse coreutico-musicale zambronese ha partecipato alla Bit per la seconda volta (la prima era stata nel 2009). Il Tamburello festival si è sempre segnalato per la sua capacità quasi “visionaria” di scoprire gruppi e talenti emergenti. La sua dimensione etnica, l’ampio spazio riservato ai giovani, la capacità di proporre progetti musicali e culturali mai banali o scontati, il coraggio di essere bastian contrario, la forza di coinvolgere artigiani qualificati, sono da sempre i punti di forza. Insomma, alla Bit di Rho, la Calabria ha esportato un pezzo pregiato che, per molti anni ha dato lustro non solo al piccolo centro della costa, ma a un’offerta turistica finalmente al passo coi tempi.
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria l’1/3/2011, p. 26