ZAMBRONE E’ IN TILT. E IL GIORNO DOPO SI CONTANO I DANNI
Frazioni isolate e turismo in ginocchio
ZAMBRONE Tutti a chiedersi: «Quando cesserà questa lunghissima stagione invernale?». Una domande del tutto legittima, se si considera che nel recente passato l’inverno non è mai stato così piovoso. Pioggia incessante, battente che trascina detriti ma soprattutto, travolge le attese di un futuro sereno. Il sole, pallido, s’affaccia all’orizzonte. E’ il momento di calcolare i danni, dopo una prima sommaria stima successiva al nubifragio dello scorso martedì. E i pregiudizi subiti dal territorio, ancora una volta, risultano rilevanti. Ad essere interessata ai danneggiamenti, l’area compresa tra la fascia costiera e le pendici del Poro. Il comune più esposto alle turbolenze climatiche, però, è Zambrone. Il territorio è stato colpito in vari tratti dei suoi 14,26 kmq. Nella fascia marina, sono tre i torrenti che hanno deviato dal loro naturale corso. Il primo denominato “Iona” sito all’altezza dell’ex struttura “Aquapark” ha arrecato pregiudizi a varie strutture, fra cui alla pizzeria ristorante “Valle Verde” e al residence sito all’interno dell’ex struttura di proprietà della famiglia Mancini. Il secondo, denominato “Zinzolo” ha colpito sia il “Borgo del principe” (già seriamente danneggiato dalle piogge di ottobre) sia lo “Sciabache”. Infine, il “Milio” ha causato straripamenti presso la struttura “Le muse”. Al riguardo va precisato che non c’è stata alcuna evacuazione di nessun villaggio; soltanto un isolamento della zona, per un brevissimo arco temporale, causato dalla momentanea interruzione della strada comunale della via marina. Sulla strada provinciale che collega la frazione San Giovanni con il capoluogo si sono riversati massi e detriti dai prospicienti terrapieni. Idem, su quella San Giovanni - Daffinà, comunque già ripristinata. La strada comunale Zambrone centro - località Priscopio ha registrato numerosi smottamenti dell’asfalto; sulla stessa, in direzione e in prossimità di Daffinà è crollato un ponticello che la rende ormai non più praticabile. La strada provinciale Daffinacello - Parghelia, per l’ennesima volta è stata chiusa alla circolazione. Anche qui, va precisato che in conseguenza di tali danneggiamenti, le frazioni Daffinà e Daffinacello sono state isolate per circa sei ore. Si aggiunga che proprio le arterie di collegamento con tali centri abitati, sono quelle che destano maggiore preoccupazione. E ancora, il depuratore di Daffinà rischia di collassare da un momento a un altro; circostanza particolarmente delicata sia per le conseguenze immediate che per quelle che potrebbero verificarsi con l’approssimarsi della stagione estiva. Tutto ciò è da imputare allo straripamento di un altro torrente, il “Lemes” che ha comportato smottamenti dal limitrofo costone. A tale proposito va rilevato, inoltre, che l’omessa posa in sicurezza dei punti più critici del territorio, potrebbe comportare decisioni drastiche da parte delle autorità preposte alla tutela dell’incolumità pubblica. Insomma, un investimento e un piano straordinario contro ogni rischio reale o potenziale di natura idrogeologica appare davvero non più procrastinabile. A tale riguardo, il sindaco di Zambone, Pasquale Landro, ha auspicato: «Un rapido intervento degli enti sovra comunali per argine prima e risolvere definitivamente poi, la complessa questione legata alla messa in sicurezza del territorio. Quest’ultima, infatti, può essere ormai considerata una vera e propria emergenza che occorre affrontare con decisione. Con l’occasione -ha poi aggiunto- ringrazio sia la Prociv per l’encomiabile lavoro svolto dai suoi volontari, sia il prefetto Luisa Latella per il costante e instancabile ausilio offerto nel coordinamento degli interventi eseguiti e per quelli in itinere». Sul versante degli imprenditori, da sottolineare quanto dichiarato dall’ingegnere Giuseppe Macrì, titolare di una delle strutture colpite (lo “Sciabache”) e componente del direttivo della sede vibonese di Confindustria: «Probabile -ha affermato- nei prossimi giorni, un’azione congiunta degli operatori turistici a difesa e a tutela degli interessi di un settore così nevralgico per l’economia locale».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 4 marzo 2011, p. 35