l’iniziativa
ZACCANOPOLI, RIVIVE LA TRADIZIONE DI FEDE
ZACCANOPOLI Non c’è nulla di più solenne del duo tradizionale calabrese, composto da pipita e zampogna, che intoni per le vie di un piccolo borgo le note del brano “Tu scendi dalle stelle”. Le tonalità pastose della zampogna “a chiave” si mescolano con quelle acute della pipita; risultato: una naturale propensione alla contemplazione verso il piccolo Nazareno. E’ iniziato così, il lungo pomeriggio dell’Epifania nel piccolo centro rurale sito alle pendici del Poro. Protagonisti, due noti artisti delle nenie natalizie: Pasquale Lorenzo e Vincenzo Grenci. Il primo, vive a Parghelia ed è considerato un’autorità indiscussa nel mondo dei costruttori di pipite e zampogne. Il secondo, invece, proviene da Brognaturo ed è noto anche per essere un originale realizzatore di pipe. Alle ore diciassette è poi iniziata la messa solenne, tenuta nella chiesa parrocchiale dedicata a”Santa Maria della Neve”, gremita di fedeli. Sacerdote officiante, il parroco locale don Francesco Sicari. Un sacerdote che si è sempre caratterizzato per il suo magistero, essenziale e profondo, austero e comunicativo. La funzione religiosa è stata segnata da un’omelia intensa e appassionata che ha toccato fino in fondo le corde del cuore degli astanti. Il pastore ha auspicato: «Questa ricorrenza rinnovi la fede in Cristo. Lasciamoci guidare dalla luce del Salvatore. Siano i cristiani loro stessi la nuova luce che indichi all’umanità la via e la bellezza del Regno di Dio». Nella sua articolata riflessione, don Francesco Sicari ha poi posto l’accento sui diversi atteggiamenti di fronte alla nascita del Bambin Gesù. «Lo smarrimento -ha osservato il sacerdote- s’impossessa dell’animo di Erode, interamente assorbito dagli interessi materiali e transeunti. I Magi, invece, protesi alla ricerca dell’unica sorgente di luce, non appena la trovano, si comportano alla stessa stregua dei pastori, adorano il Bambin Gesù e gli offrono i doni simbolici che avevano portato con sé. Ed è proprio l’atteggiamento dei re Magi che ci indica la via da percorrere per conoscere Cristo che è Verità e Vita per il genere umano». Al termine della messa, una processione in devozione del Bambin Gesù, con contestuale fiaccolata, ha attraversato le viuzze del centro storico di Zaccanopoli. Presente, nella circostanza, accanto al prete il primo cittadino, Pasquale Caparra e, defilata di qualche metro anche il suo vice Rosanna Mazzeo. In questa fase, il protagonista assoluto è stato il “gregge” devoto al Salvatore, che ha intonato canti natalizi tradizionali; alternandosi alle pastorali eseguite dal duo Grenci-Lorenzo. Particolarmente emozionanti, i momenti in cui i fedeli hanno intonato il celebre “Adeste fideles” e il brano in vernacolo “Che duci ‘stu figghiu” composto dal locale maestro di clarinetto, Francesco Arena. Al rientro in chiesa, il bacio dei presenti al Bambinello ha chiuso il rito cristiano. L’evento ha avuto nella semplicità il suo punto di forza. Proprio per tale ragione, per lunghi tratti è sembrato ispirato dall’omelia del Papa, tenuta durante la messa dello stesso giorno: «Se c’è una grande speranza -ha affermato il Sommo Pontefice- si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell’ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi e si rovina se stessi e il mondo. La moderazione non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l’umanità».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’8 gennaio 2011, p. 36