L’ARTISTA VERSATILE E CREATIVO
Tonino Gaudioso e le sue sculture in chiave religiosa
Un’esposizione scultorea originale e in linea con le imminenti festività. E’ il proponimento di Tonino Gaudioso, classe 1981 per il prossimo periodo natalizio. L’obiettivo, allestire una mostra personale, proprio nel paese sito alle pendici del Poro, dedicata alla festività cristiana. L’artista, zungrese doc, si è diplomato a Vibo Valentia presso l’Istituto d’arte. Successivamente, s’iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Frequenta i corsi di Vito Bucciarelli, noto per i suoi lavori innovativi e significativi. Negli anni accademici la sua guida è Michele Zappino, affermato scultore zungrese già docente presso l’Accademia di Brera. Durante il periodo accademico il giovane scultore frequenta lo studio di Zappino. Proprio grazie a quest’ultimo instaura i primi contatti con le fonderie dove apprende alcune tecniche, tra cui il cesello, la formatura e la fusione a cera persa. Si diploma nel luglio 2008 e continua con tenacia e determinazione gli studi di scultura nel suo laboratorio. La sua attività si svolge, prevalentemente, a Milano. Ma nel suo paese d’origine ci ritorna con periodica sistematicità. In merito alla prossima iniziativa va sottolineato come il mondo scultoreo ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti. Le commesse pubbliche sono diminuite sensibilmente e l’utilizzo delle sculture in chiave architettonica pressoché scomparso. La scultura, in sostanza, vive per se stessa. Prima ancora del suo significato, essa afferma con vigore il suo esistere e persistere. Ed è proprio con la consapevolezza di tale prospettiva, quanto mai ardua e forse per questo ancora più affascinante, che i giovani scultori si muovono nella contemporaneità. Le opere di Tonino Gaudioso, scultore moderno, versatile e creativo, esprimono torsioni, sguardi, gesti nei quali materia e luce trovano una sintesi brillante e un equilibrio assoluto. Le sue produzioni appaiono talvolta inquiete, altre tenere, paradigmi di una tensione scultorea che fa della fragilità e della chiarezza i suoi punti di forza, senza rinunciare a sottili venature ironiche e ad inesorabili raffigurazioni dell’animo umano. Il tocco è fresco e deciso e fa spaziare l’immaginario verso orizzonti profondi e mondi neoclassici, tanto lontani quanto vicini. Ricorrente, nelle sue creazioni, anche l’elemento trascendente che è proposto con raffigurazioni di immagini sacre dotate di una cifra artistica di preminente rilievo. Non è casuale, pertanto, che l’artista proprio con l’approssimarsi del Natale abbia deciso di allestire una personale dal tema religioso. Olivier Delahaye produttore cinematografico francese col pallino della letteratura, nel suo romanzo “Le Ventre lisse” ha scritto: «La scultura, come tutte le arti, è una via regia per conoscere il mondo e svelarne i segreti».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 12 dicembre 2010, p. 30