fede e tradizioni
SAN FRANCESCO E L’OLIO VOTIVO DATO DA ZUNGRI
ZUNGRI San Francesco attraversò l’area di Monte Poro nel 1464. L’occasione fu data da un viaggio verso Milazzo intrapreso dal taumaturgo di Paola per fondare un convento del suo Ordine. In tale circostanza sostò a Zaccanopoli, ridente paesino collinare limitrofo, fra gli altri, col comune di Zungri. A distanza di molti secoli, il destino del santo s’incrocia, ancora una volta, con una parte degli eredi della città d’Aramoni. Sarà la cittadinanza zungrese, in rappresentanza della provincia di Vibo Valentia, per il prossimo anno, a donare l’olio votivo. L’offerta dell’olio per la lampada è una consuetudine che i comuni della Calabria perpetuano ormai dal lontano 1943. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal sindaco di Zungri, architetto Francesco Galati e dalla locale parrocchia retta da don Felice La Rosa. E’ proprio la guida spirituale degli zungresi a delineare il senso dell’iniziativa: «L’evento, per la prima volta coinvolge la comunità zungrese. Tale circostanza rappresenta un’occasione di partecipazione collettiva ricca di significati umani e spirituali». Il sacerdote ha poi tracciato, in linea di massima, il programma che ruoterà intorno all’evento: «Nei giorni che lo precederanno -ha poi aggiunto don Felice La Rosa- una missione popolare organizzata dai Padri Minimi, insieme alla parrocchia, animerà i momenti spirituali della comunità. Per le varie iniziative sarà coinvolto anche il mondo laicale. Certa, l’organizzazione di alcuni centri di ascolto delle famiglie. I protagonisti di tali appuntamenti saranno ospiti dei parrocchiani per un paio di settimane. Una reliquia del santo di Paola verrà poi ospitata dai siti religiosi locali». Insomma, trattasi di un appuntamento storico che la cittadinanza zungrese intende onorare al meglio. E in effetti, anche il primo cittadino, Francesco Galati, è più che soddisfatto per il risultato prestigioso conseguito: «Lo scorso due maggio -spiega il primo cittadino- fui presente all’accensione della lampada votiva da parte dell’attuale governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Avvertii un’emozione profonda e questo momento di intensa religiosità popolare colpì l’animo mio e degli altri amministratori zungresi presenti all’iniziativa. Cosicché, di concerto con la parrocchia, decisi di proporre la mia comunità quale donatrice dell’olio votivo. L’accoglimento di tale istanza, che dovrebbe essere formalizzato a breve, costituisce motivo di orgoglio, vanto e speranza, per tutta la popolazione che mi onoro di rappresentare». L’olio raccolto sarà impiegato in parte per mantenere accesa per tutto l’anno la fiamma della lampada votiva, in parte verrà donato a cura dell’Ordine dei Minimi a vari istituti di beneficenza. La tradizione s’ispira a quella rinvigorita il 4 ottobre di ogni anno ad Assisi, presso la Basilica Superiore; dove in una solenne cerimonia, l’olio viene offerto da una Regione d’Italia (per la Calabria l’ultima volta è stato nel 2006). Dalla data in cui è stato consacrato Patrono d’Italia (1939) i Comuni (tramite la Regione di riferimento) offrono al Poverello l’olio riposto in un’artistica lampada che ancora oggi arde accanto alla tomba del Santo e alla cui base è inciso il verso dantesco “Altro non è che di suo lume un raggio”. L’olio ha un significato altamente simbolico. Un tempo, infatti, proprio l’olio era usato per ungere i sacerdoti che venivano consacrati. L’olio, inoltre, è la metafora stessa di un’Italia antica, fortemente legata alla civiltà contadina ed al contempo, è emblema di luce e, quindi, di speranza. Il cardinale Carlo Maria Martini, a tale proposito ha affermato: «L'olio è anche il simbolo della fatica, della generosità e della laboriosità della nostra gente. Offrirlo vuol dire, tra l’altro, ringraziare San Francesco per quanto ha fatto per l’Italia. E’ un gesto che vuol essere il segno del desiderio di rinascita sociale, politica ed evangelica».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 15 novembre 2010, p. 19